L'angolo di Jane
Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!
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L'ANGOLO DI JANE
Benvenuti nel mio blog!
Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti, a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.
Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.
(Hermann Hesse)
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I SEGNALIBRI DE "L'ANGOLO DI JANE"
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Post n°850 pubblicato il 17 Maggio 2012 da bluewillow
Titolo: Come Jane Austen mi ha rubato il fidanzato Titolo originale: Jane Austen Stole My Boyfriend Autrice: Cora Harrison Traduzione: Stefania di Natale Illustrazioni: Susan Hellard Casa editrice: Newton Compton pag: 311 costo: 9,90 € Una doverosa premessa: in questo libro Jane Austen non ruba il fidanzato a nessuna! Il titolo infatti è un riferimento ironico ai pensieri che vengono attribuiti ad alcuni personaggi, giudicati in maniera non esattamente benevola, che vedono Jane Austen come una rivale, a causa del suo fascino. "Come Jane Austen mi ha rubato il fidanzato" è strutturato come le pagine di un diario tenuto dalla diciassettenne Jenny Cooper, cugina di Jane Austen e sua migliore amica. Il libro è il seguito di un altro volume scritto da Cora Harrison, "I Was Jane Austen Best Friend" ("Ero la migliore amica di Jane Austen"), con i medesimi personagggi, non ancora pubblicato in Italia, ma è comunque leggibile in maniera indipendente, sebbene siano presenti diversi riferimenti a fatti avvenuti nel primo capitolo. Cora Harrison si ispira ai Juvenilia di Jane Austen e alle più note lettere scritte dalla stessa Austen o da chi l'ha conosciuta, per tratteggiare un divertente "ritratto della scrittrice da giovane", descrivendola come una ragazza arguta, coraggiosa e affascinante, con una certa propensione alla civetteria. Il libro si apre infatti con una citazione di una delle lettere meno lusinghiere scritte sul conto della giovane Jane di cui si dice "La mamma ha detto che a quell'epoca era la più graziosa, la più spiritosa, affettuosa farfallina a caccia di un marito di cui avesse memoria", declinata però in maniera meno positiva da una sua antagonista. Nel volume la giovane Jenny Cooper, cugina di Jane che vive con gli Austen a causa della morte dei genitori, desidera sposarsi con l'amato capitano Thomas Williams, ma si vede ostacolata dal fratello James, sobillato dalla perfida moglie Augusta, che teme di perdere il vitalizio di 50 sterline attribuito alla giovane fino ai ventuno anni e fintanto sarà sotto la sua tutela. La giovane Jane Austen farà di tutto per aiutare la cara cugina a coronare il suo sogno d'amore, aiutandola ad imbastire una corrispondenza segreta con l'amato, con l'aiuto di uno dei suoi spasimanti, Harry Digweed, e cercando di convincere tutti i suoi parenti a far cambiare idea a James ed Augusta. Quando le due ragazze, grazie anche all'appoggio della affascinante Eliza de Feuillide, si trasferiranno a Bath, in casa degli zii Leigh-Perrot, Jenny e Jane avranno l'occasione non solo di partecipare a balli e fare passeggiate per negozi, ma anche di trovare il modo di mettere finalmente Augusta, la loro vera nemica, alle strette. Insieme a numerosi altri flirt, in questo libro Cora Harrison attribuisce un amore anche alla stessa Jane Austen, quello per il timido vicino di casa Harry Digweed che nella storia aiuterà molto Jenny e Jane nei loro "complotti". Nella nota dell'autrice alla fine del libro, Harrison motiva questa scelta da un dubbio reale sul ruolo di Harry nella vita della Austen. Cassandra, la sorella di Jane Austen, distrusse gran parte delle sue lettere dopo la sua morte, ma in una di quelle rimaste si fa riferimento proprio ad Harry Digweed come "il mio caro Harry", espressione che secondo Cora Harrison era inusuale per l'epoca e per la stessa Austen, che invece si riferiva spesso ad altre persone, anche conosciute dall'infanzia come il vicino Harry Digweed, usando termini assai più formali. Il libro è movimentato inoltre dal resoconto di un fatto realmente avvenuto e che mise in subbuglio la famiglia Austen: il processo per furto alla zia Leigh-Perrot, accusata di aver rubato un rotolo di pizzo da una merceria. Sebbene ora sembrerebbe incredibile, il fatto era considerato molto grave: per il furto di merce di valore superiore a quindici scellini si poteva rischiare l'impiccagione o la deportazione in Australia. Il tutto era nato dal tentativo di estorsione della merciaia, che spesso accludeva merce non richiesta ai pacchetti per i clienti, per poi minacciarli di denuncia per furto. Lo scandalo sarebbe stato tale che la gran parte dei ricchi clienti finiva per pagare una grossa cifra alla donna, pur di non essere trascinati nel fango. La zia Leigh-Perrot, estremamente facoltosa e che non aveva alcun bisogno di rubare, però non cedette al ricatto: affrontò il processo, durante il quale fu costretta a soggiornare in prigione, assistita dall'amorevole marito, e infine venne assolta. Ovviamente non tutti i fatti narrati in questo libro, anche se realmente accaduti, avvennero davvero tutti nello stesso periodo: Cora Harrison si prende qualche licenza, ma salva grosso modo la verosimiglianza. Ad esempio Jenny Cooper era più grande d'età di Jane Austen e si chiamava anch'essa Jane: per evitare confusioni la scrittrice sceglie di distinguerla da Jane Austen usando il diminutivo Jenny. Inoltre, sebbene film e libri mostrino sempre il contrario, Jane Austen non andava in giro proclamando di voler fare la scrittrice a chiunque incontrasse: a quell'epoca non era una cosa considerata conveniente per una signorina e quindi sulla sua passione per la scrittura la Austen teneva un certo riserbo. Cora Harrison decide di tratteggiare il ritratto di una giovanissima Jane Austen spumeggiante e sentimentale, con una certa passione per il romanzesco e le soluzioni romantiche ed eccessive, ma anche estremamente intelligente e determinata, a volte non poco dispettosa nei confronti di qualche rivale. E' una scelta che forse contrasta con quelle che furono poi le inclinazioni stilistiche della Austen, ma è anche vero che non sappiamo quasi nulla dei primi anni della scrittrice e che la gioventù è spesso più dominata dai sentimenti della maturità. Nonostante le molte libertà d'interpretazione che Cora Harrison decide di prendersi in "Come Jane Austen mi ha rubato il fidanzato", nel complesso il risultato è estremamente grazioso: il libro sembra davvero scritto da una ragazza giovanissima e piena di entusiasmi, il ritratto di Jane Austen non sarà fedele, ma è piuttosto interessante, ed è accurato nel descriverne almeno la tendenza alla battuta e all'umorismo; ad ogni personaggio importante nella vita di Jane Austen viene dato un carattere pensato nei dettagli ed ispirato dai documenti storici (il più riuscito è Eliza de Feuillide), infine la ricostruzione storica di Bath, in cui avvengono gran parte delle scene, è vivida e interessante. Il volume presenta numerose illustrazioni che, nella finzione, sono attribuite a Jenny che ama arricchire il suo diario con i disegni, ma che nella realtà sono state realizzate da Susan Hellard: questo rende ancora più vivida la sensazione di leggere un libro scritto davvero da una giovane ragazza. Una lettura che ricostruisce in maniera giocosa la vita adolescenziale di Jane Austen: a patto di non prendere per oro colato ogni dettaglio della ricostruzione storica, sicuramente divertirà coloro che amano la scrittrice e ne conoscono la biografia.
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