Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Le due vite di Laila – J.M.G. Le Clézio

Post n°441 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da bluewillow

Titolo: Le due vite di Laila Titolo originale: Poisson d'or Autore:Traduzione: Massimo Caviglione Casa editrice: Il Saggiatore pag:186 costo: 12 euro J    ean-Marie Gustave Le Clézio


Come molti sapranno Jean-Marie Gustave Le Clézio è il vincitore del premio Nobel per la letteratura del 2008, assegnatogli  perché (citazione testuale) ” Autore di nuove sperimentazioni, avventure poetiche e di sensuale estasi; esploratore di un’umanità dentro e fuori la civiltà imperante”.
In Italia Le Clézio non è ancora molto noto: fino a pochi mesi fa nelle librerie si potevano trovare pochissimi libri di questo scrittore, ma sull'onda della gloria dei recenti allori molti dei suoi libri sono stati ripubblicati o tradotti.
Sicuramente un solo libro è troppo poco per giudicare se gli accademici svedesi abbiano davvero scelto le parole giuste per motivare il Nobel a questo scrittore, ma leggendo “Le due vite di Laila” almeno  una parte della promessa, quella relativa alla scelta di parlare di coloro che non fanno parte della civiltà al potere, è stata mantenuta: la storia ruota infatti attorno alla vita di Laila, una giovane africana senza radici,perché rapita in tenera età da banditi e rivenduta poi alla anziana marocchina Lalla Asma, per farle da cameriera.  Il libro è un vero e proprio romanzo di formazione, in cui Laila, attraverso molte peripezie che la porteranno da adulta anche in Europa, dovrà trovare una propria identità, sfuggendo a tutti coloro che in qualche modo proveranno a sfruttarla, ad appoggiarsi a lei in cerca di cure, amicizia, sostegno senza dare indietro nulla, togliendole anzi spesso dignità.
Per molti versi è un romanzo molto crudo che mostra un mondo crudele e barbaro, in cui le insidie maggiori non vengono da chi, povero come Laila, ha poco da condividere se non la propria amicizia, ma proprio da coloro che, godendo di maggior benessere ,per cultura e posizione sociale potrebbero offrire aiuto ed invece approfittano della propria condizione di potere per soggiogare ed umiliare chi invece è debole.
Riguardo invece alle “nuove sperimentazioni, avventure poetiche e sensuali estasi”, al momento non sono pervenute e ho i miei dubbi che la scrittura di Le Clézio provocherà mai i miei entusiasmi: questo scrittore ha uno stile molto semplice, asciutto, assolutamente scorrevole, ma ahimé anche decisamente poco originale, al contrario invece dei temi trattati che sicuramente non sono tra quelli che di solito conquistano i podi delle classifiche di libri. E' una scrittura lenta, riflessiva e calma, quasi da saggista,  assolutamente funzionale ai temi trattati,  non aspettatevi di essere  trascinati dal vortice dell'emozione oppure, stupiti da accostamenti innovativi, da immagini indimenticabili o da uno stile scoppiettante.  
Se devo giudicare solo da questo libro (e forse non devo, ma in fondo chi può impedirmelo?) la mia modesta, personalissima opinione, è che questo scrittore sia stato premiato molto più per l'impegno sociale dei suoi scritti che non per una sua influenza in campo strettamente letterario. Da questo punto di vista, parlando cioè di stile, talento, originalità e di tutto ciò che crea la “magia” che lega il lettore all'opera letteraria e ispira altri scrittori, molti concorrenti al Nobel di quest'anno erano leggermente avvantaggiati rispetto a Le Clézio. Sempre mio modesto parere: Philp Roth potrebbe fare colazione facendo pancake di Le Clezio, Murakami Haruki potrebbe idealmente trasformarlo sashimi e anche la brava Doris Lesssing, premiata l'anno scorso, in una gara di stile trasformerebbe Le Clezio in pudding. Ma, ripeto, sono miei pareri, derivati in fondo dalla lettura di un solo libro, sono sicura che in Svezia li hanno letti tutti (e ammetto che non li invidio molto).

Commenti al Post:
Luke_Sky
Luke_Sky il 28/12/08 alle 21:38 via WEB
Belli i paragoni culinari in coda al post.
Manca solo un italiano che ne faccia polpette e siamo a posto... :)
Un baciottolo
 
 
bluewillow
bluewillow il 28/12/08 alle 21:44 via WEB
:))) alle polpette non avevo pensato, ma in fondo credo ci siano anche diversi italiani che stilisticamente potrebbero farne polpette, ad esempio Stefano Benni, Umberto Eco, ma anche tanti altri perfino non molto celebrati. Come impegno sociale quello di Le Clézio è lodevole, ma per me questo è un Nobel alla saggistica o al giornalismo, davvero non alla letteratura :)
 
carolav08
carolav08 il 29/12/08 alle 08:59 via WEB
il paragone alla fine rende più 'vivace' la storia che hai narrato, essendo lento come dici, beh..passo ^_^...ciau
 
 
bluewillow
bluewillow il 29/12/08 alle 09:24 via WEB
ciao carola :), questa naturalmente è solo la mia opinione, magari un altro lettore potrebbe apprezzare questo genere di volume, in cui ogni fatto viene descritto e valutato con distacco, anche se il libro è scritto in prima persona. Potrebbe anche essere una specie di "quieta rassegnazione" della protagonista, ma personalmente non mi entusiasma.
 
margherita_n
margherita_n il 29/12/08 alle 10:00 via WEB
Di te mi fido. Non dedicherò il mio tempo a Le Clézio, ma piuttosto leggerò quello che mi manca di Roth :) Ciao! ps. qualcuno ha il coraggio di regalarti libri per natale? a me, con la scusa che leggo molto e che rischiano di regalarmi qualcosa che ho già, ultimamente non ci provano più :(
 
 
bluewillow
bluewillow il 29/12/08 alle 10:34 via WEB
raramente, ma forse è meglio così, perché in linea di massima si tende a regalare sempre l'ultima uscita fra i bestseller e raramente mi piacciono, ciao margherita :)
 
shiondgl
shiondgl il 29/12/08 alle 16:45 via WEB
Ciao Blue, passo per un saluto e un augurio per il 31. Sto leggendo "il catino di zinco" della Mazzantini ed e' bellissimo, se non lo hai letto te lo consiglio. Un abbraccio. Silvia
 
 
bluewillow
bluewillow il 29/12/08 alle 17:55 via WEB
Ne avevo sentito parlare, grazie del consiglio, tanti auguri di buona anno Silvia :)))
 
Eric_Van_Cram
Eric_Van_Cram il 29/12/08 alle 19:33 via WEB
certo che certe volte sei piuttosto feroce... :)
 
 
bluewillow
bluewillow il 29/12/08 alle 20:47 via WEB
Non sono stata feroce, anzi penso di avere molto moderato il mio giudizio, avrei potuto essere molto più cattiva, ma ho dato credito a Le Clezio di aver scritto questo libro con l'intenzione di mostrare un certo tipo di realtà senza altri fini. Ci sono molte violenze e abusi in questo volume ad esempio: ci sono scrittori che su questo genere di argomenti marciano per far leva sul torbido che può annidarsi nel proprio pubblico. In ogni caso, mi riservo il diritto di essere sincera riguardo ai libri e di dirne quello che penso. Mi sarei sentita falsa a scrivere il contrario, a lodare questo scrittore solo perché ha vinto un Nobel, quando centinaia di altri hanno scritto cose infinitamente più belle che sono vera arte. Non pretendo che tutti condividano il mio punto di vista, ma se leggo "Martin Eden" di Jack London fino a che non mi bruciano gli occhi, perché è scritto in maniera superba, perché è vibrante, poetico, intenso non è di sicuro perché assomiglia al modo in cui scrive Le Clézio. Non riesco nemmeno a comunicare con parole efficaci la quanto sia grande per me questa differenza, ma è immensa.
 
Tapiroulant
Tapiroulant il 29/12/08 alle 23:11 via WEB
Purtroppo (e non me ne voglia LeCrezio) ll'Accademia Nobel hanno sempre fatto così... La soluzione in realtà sarebbe semplice. Anziché 'Nobel per la Letteratura', potrebbero chiamarlo semplicemente 'Nobel per l'impegno sociale di sinistra mediante la Letteratura' e risolverebbero; anzi, ancora meglio, 'Nobel per la Letteratura che si sposa con i particolarissimi metri di giudizio e sistemi di valori dell'Accademia Nobel'. Ma a loro piace far pensare che stanno premiando semplicemente la Letteratura migliore, in parte perché se la tirano, in parte perché vogliono farsi buona pubblicità agli occhi del mondo. Sì, a me stanno antipatici parecchio -.-
 
 
bluewillow
bluewillow il 30/12/08 alle 15:41 via WEB
Io li trovo più che altro poco affidabili, ciao tapiroulant!:)
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 30/12/08 alle 01:11 via WEB
Di Le Clezio ho letto un libro secoli fa (ancora vivevo in Francia), ricordo vagamente la trama, ma il fatto che io non abbia insistito nella sua lettura ha un significato, almeno per me. Ho notato, anch'io, che dopo il premio Nobel lo si vede ovunque in libreria e mi chiedo: è stato tradotto in tempo record oppure esisteva già ma solo per pochi? Su Murakami Haruki sono totalmente d'accordo con te, così come sulla scelta di Roth (e si dovrebbero sbrigare non è più un giovanotto) ci sarebbero anche altri nomi da aggiungere a questa lista e potrebbe essere lo spunto per un post ;)
Non sei feroce, secondo me, sei solo realista!
 
 
bluewillow
bluewillow il 30/12/08 alle 15:41 via WEB
:)) sono felice che qualcuno condivida il mio punto di vista :), ciao quoti :)
 
rattoluna
rattoluna il 30/12/08 alle 11:41 via WEB
Auguri per ogni sorriso che ti farà star bene, per ogni sogno che vorrai realizzare, per ogni bacio che ti scalderà il cuore...auguri per un 2009 ricco di sorprese, momenti stupendi e ... tanto amore! Buon anno!!!
 
 
bluewillow
bluewillow il 30/12/08 alle 15:42 via WEB
Tanti auguri rattoluna :)))!
 
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