Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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L'apprendista di Venezia – Elle Newmark

Post n°466 pubblicato il 08 Marzo 2009 da bluewillow
 

Titolo: L'apprendista di Venezia Titolo originale: The book of Unholy Mischief Autrice: Ellis Newmark Traduzione: Elisabetta Valdrè Casa editrice: Longanesi: pag: 375

Mescolate insieme la Venezia del 1498, il cartone animato disneyano Ratatouille,  un pizzico de “Il codice da Vinci” ad una totale e voluta mancanza di coerenza storica ed otterrete “L'apprendista di Venezia”.
Come espressamente dichiarato da Elle Newmark ,nella breve nota dell'autrice che precede l'inizio del libro, la Venezia in cui è ambientata la storia non è assolutamente realistica.
A pochi anni dal viaggio di Colombo, quando ancora non era ancora del tutto compresa la portata delle scoperte fatte dal navigatore genovese  e in molti ignoravano persino che esistesse “un nuovo mondo”, Elle Newmark si diverte ad inventare una setta segreta che già conosce l'uso dei pomodori, delle patate, del caffè e di tante altre cose entrate nell'uso comune in realtà a secoli di distanza.
Una setta dedita a questo genere di segreti può sembrare un po' strana, ma non se a farne parte sono dei cuochi molto speciali, anzi, per usare un altro anacronismo, degli “chef”, che usano cibi raffinatissimi come mezzo per tramandarsi conoscenze e per manipolare i potenti.
La storia è narrata in prima persona dal giovanissimo Luciano, un ragazzo di strada, assunto per motivi a lui ignoti dal capocuoco del doge, per diventare il suo apprendista. Luciano però intuisce che il suo maestro non è un cuoco qualunque e che il suo modo di cucinare nasconde qualcosa di più che una sapiente arte di mescolare gli ingredienti. I piatti cucinati dallo chef Amato cementano amicizie, commuovono, ispirano riflessioni filosofiche, sono perfino in grado di impedire al doge di sbattere in prigione i propri commensali. Nel frattempo in tutta Venezia circola la voce che esista un libro che contiene la soluzione ad ogni problema umano: la formula della vita eterna, filtri d'amore e infinite altre in grado di dare un immenso potere a chi le possiede. Luciano comincia a sospettare del capocuoco e le sue indagini metteranno in moto un complesso meccanismo che farà precipitare gli eventi, con conseguenze impreviste.
Il libro, anacronismi a parte, è tutto sommato scritto piuttosto bene, soprattutto nelle scene che descrivono il modo in cui i cibi cucinati con maestria e presentati con arte riescono a far volgere i pensieri di chi li consuma nella direzione voluta da chi li ha preparati. Così un piatto apparentemente semplice, ma che nasconde un ricco ripieno, suggerisce di diffidare dalle apparenze, oppure un altro a base di selvaggina invita gli astanti a  riflessioni sulla fragilità della vita. I personaggi del capocuoco, di Luciano e dei suoi amici di strada sono resi con efficacia, mentre gli altri hanno contorni molto più sfumati. Il punto debole è senz'altro l'intreccio che sembra promettere molto, ma poi si risolve in maniera affrettata e semplice, come se tutta la vena creativa di Elle Newmark fosse stata consumata nel creare questo mondo alternativo. Purtroppo anche in questo libro c'è una scena che è un vero tormentone per tutti i romanzi di ispirazione storica scritti dopo “Il nome della rosa”: c'è il libro, c'è il complotto, può forse mancare....? Che cosa indovinatelo, io vi dirò solo fuoco o fuochino! (e se non riuscite ad indovinarlo vi consiglio caldamente di leggere “Il nome della rosa” di Umberto Eco che invece è storicamente attendibilissimo).

Commenti al Post:
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 08/03/09 alle 23:35 via WEB
l'incendio?
 
 
bluewillow
bluewillow il 09/03/09 alle 11:08 via WEB
:)))) direi che è proprio fuoco!:)
 
princy.in.paris
princy.in.paris il 09/03/09 alle 09:10 via WEB
voglio leggerlo poi ti farò sapere! Il nome della rosa? magnifico anche se un po' difficilino! bUONAGIORNATA!
 
 
bluewillow
bluewillow il 09/03/09 alle 11:10 via WEB
Ho letto "Il nome della rosa" al liceo e ricordo che c'erano interi brani che erano molto simili a pezzi di documenti medioevali riportati nella mia antologia di letteratura, soprattutto nella parte che trattava di quello che la gente era capace di fare in tempi di carestia. Non è un libro semplice, ma è uno di quelli che rende al meglio il medioevo secondo me. Ciao princi :)
 
Tapiroulant
Tapiroulant il 09/03/09 alle 10:03 via WEB
L'idea delle ricette che secondo il modo in cui sono preparate suggeriscono un certo tipo di pensieri è a dir poco geniale °_° Per quanto riguarda Umberco Eco, ci credo che è attendibilissimo: è un medievalista pazzo maniaco!
 
 
bluewillow
bluewillow il 09/03/09 alle 11:14 via WEB
Infatti la parte sul cibo è la migliore. Per quanto riguarda Umberto Eco, so che è un medievalista e sto addirittura collezionando la collana "Il medioevo" che esce con Repubblica proprio per questo. Sul fatto che sia pazzo non ne ho idea però :).Un'altra medievalista fra gli scrittori è Fred Vargas, che oltre che scrivere è una ricercatrice storica. Il medioevo e la scrittura stanno bene insieme evidentemetne :)))
 
   
Tapiroulant
Tapiroulant il 10/03/09 alle 19:24 via WEB
Beh, negli ultimi decenni c'è stato un forte ritorno al Medioevo, sia da parte della letteratura più di consumo che per quanto riguarda quella più colta (non solo Eco, ma penso anche alla saga di Evangelisti sul personaggio di Nicholas Eyemerich)... E non sapevo che la collana della Repubblica fosse curata da Eco!
 
     
bluewillow
bluewillow il 10/03/09 alle 20:26 via WEB
Sì è curata da Umberto Eco, analizza alto, medio e basso medioevo e per ognuno di questi periodi c'è un volume sulla storia, uno su filosofia letteratura e scienze, ed uno sulle arti visive. E' vero che c'è un ritorno al romanzo storico e anche al medioevo (secondo me è anche una deriva del fantasy che ha ambientazione pseudo-medievale), però nel caso di Fred Vargas lei è medievalista di lavoro: è una biologa specializzata nell'analisi dei reperti medievali. Una parte del suo lavoro entra nella scrittura solo sotto forma di uno dei suoi personaggi: Marc, che appare in diversi dei gialli-noir che ha scritto, ed è un po' il suo alter ego, ed appunto uno storico del medioevo.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Melissa M il 08/04/09 alle 18:32 via WEB
bah. io l'ho letto in lingua originale (sono inglese ma vivo da anni in italia) e devo dire che il libro è stato una grande dillusione. amo la cucina e i romanzi storici ma questo libro non mi è piacuto per nulla. troppo forzato in tutto. troppi descrizioni, un'esagerazione di aggetivi per descrivere la venezia. l'autrice presuppone dei lettori stupidi e non ci fa indovinare niente - preferisce invece pesanti suggerimenti (tipo sul rapporto fra luciano e il cuoco). sono troppo severa??! comunque complimenti per il tuo blog. io lavoro in una libreria quindi leggere (in inglese) è un pò una mia passione... buona pasqua, melissa m
 
 
bluewillow
bluewillow il 10/04/09 alle 10:29 via WEB
Grazie per i complimenti. Forse questo libro è stato pensato soprattutto per un pubblico molto giovane e per questo la costruzione della trama appare un tantino "semplice". Credo proprio sia stato pensato come libro per ragazzi molto piccoli.
 
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