Creato da: rebelsoul5581 il 17/11/2004
"Dobbiamo riconoscere che un popolo armato non è affatto garanzia certa di liberazione. Le nostre armi possono ammazzare i nemici, ma se non sono guidate dalla politica di un popolo rivoluzionario, finiranno soltanto per uccidere noi stessi. Le armi non vincono le guerre; pistole e bombe possono uccidere un uomo, ma non indicargli la strada [...] e non convinceranno mai un irriducibile a cedere"

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A domani ...

Post n°132 pubblicato il 03 Giugno 2005 da rebelsoul5581
Foto di rebelsoul5581

Domani è una bellissima parola. E’ l’attesa, il nuovo: una scoperta in una vita che è perenne scoprire.
Domani è un mondo diverso, un giorno che comincia senza ricominciare. Senso unico, non controsenso: ricominciare è annodare un discorso lasciato, cominciare è proporre un momento diverso, rinnovamento interiore.
Domani è futuro: un cammino su un filo con la rete che manca, il coraggio di affrontare la sfida senza protezione, l’irrazionalità che spinge, la conoscenza di sé che avvicina il capo stabile del filo. E’ andare avanti perché spinto da te stesso, arrivare in fondo e spostare l’arrivo, perché credi. Credi che domani sia qualcosa che si aggiunge e nulla che si toglie, una nuova lezione, un bicchiere di vita da consumare, sorso unico di chi desidera di essere ebbro di sé e offre da bere a chi ha accanto.
Un altro sole, un altro giorno. Altri soli, altri giorni. Il corpo che si scalda mai in modo uguale, che vive dentro tutto quello che cambia, senza cambiare mai: il mondo che gira e l’equilibrio che non si disperde, è la vita da vivere, in piedi sulle idee e retti dal fascino delle competizioni naturali.
Domani è intima follia, gusto del mistero, supplemento di vita, soffi aggiuntivi alle spalle, moltiplicazione di sogni, mente che accoglie tele nuove, colori che si sommano e occhi che memorizzano senza stancarsi. E’ iride avida di mondi, di panorami, di strade, di case: il più grande e il più piccolo che diventano uguali, appigli dove lasciare parte di sé e partire comunque arricchiti.
Domani è il giorno, ma anche la notte: gli alti che trasportano e i bassi che non inquietano. L’inquietudine che non arriva è la voglia che surroga: il desiderio di sfiorare ogni foglio, di leggere tra le pieghe, di non buttare quello che arriva tra le mani, di non lasciare angoli senza indagine, di entrare in ogni posto, di vivere l’oggi e avere voglia di superarlo, di arrivare a quello che c’è dopo. Degustazione dell’immediato e nuova sete, fonti da ricercare, pensieri inediti.
Nessun pentimento per chi va avanti. Nuovo trasporto. Niente di sicuro, a parte noi, viandanti immaginari in posti reali o viandanti reali in posti immaginari. Avanti, perché c’è un domani da vivere, subito dopo. Confini impercettibili per fondamentalisti della libertà, cultori del viaggio senza meta. Dove, cioè, la meta non è da raggiungere. E’ da fissare, sempre un po’ più avanti di dove siamo.
Correre, perché di domani si ha voglia. Senza paura di un avvenire non conosciuto: esiste, dentro, un modo di affrontarlo.
Domani, ovvero credere: nella ribellione dei burattini ai burattinai, nella capacità di spezzare i fili dell’ovvio, di fuggire dai movimenti scontati, dalle posizioni comode. E camminare. O correre. Verso il mondo che aspetta l’arrivo. Non oggi: domani. Non c’è arrivo, naturalmente.

Ricordi? Ne parlammo insieme…
E' così: la nostra vita è fuori, è nelle sigarette bruciate e nelle parole scambiate…
Fuori le emozioni sono guardarsi negli occhi, imparare dal nulla, apprendere la lezione che nessuno ci fa…
E’ vivere…
Si vive fuori, dove non tocchi plastica…
Ne abbiamo parlato, ma vigliaccamente ho aspettato, tenuto in piedi da una voglia spenta…
C’è sempre qualcosa che si spezza e che cambia la visione…
Ti accorgi, a volte, che non è considerato normale vivere davvero…
Allora, ora che ci siamo dati il cenno senza sentirci né guardarci, CHIUDO anche io…
Resterò qui, per rileggermi…
Forse per tornarci, ogni tanto…
Forse parlerò a chi amo, parlerò di quello che amo…
Forse lascerò ancora tracce di Irlanda, qui…
Forse parlerò ancora ai miei nonni…
Ma la scatola di vetro la vado a fare fuori: guardando la gente, vivendo…
Come sappiamo vivere noi…
Domani è una parola meravigliosa: adoro ricordare chi me lo disse… La promessa era scrivere qualcosa insieme, ma come al solito non riusciamo mai a mantenere gli impegni… Allora quello che ho scritto è su, in tutto il corsivo che precede questo commiato…

Vado: il domani mi aspetta…

 
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