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"PIU' DEL CLAMORE DEGLI INGIUSTI TEMO IL SILENZIO DEGLI ONESTI"

 

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L'OMBRA DELLA "BETULLA"

Post n°359 pubblicato il 11 Novembre 2006 da bargalla

                    immagine

Un gruppuscolo eversivo della sinistra estrema ha fatto recapitare nottetempo un pacco minatorio all'indirizzo di un famoso pennivendolo ciellino, già noto all'intelligence italiota con il nome in codice di "Betulla" balzato l'estate scorsa agli onori della cronaca per essere stato sul libro paga del sismi, il servizio segreto militare nostrano, su imbeccata del quale il nostro agente doppio zero, in combutta con un pio addetto ai chiacchierati servizi, pompava falsi scoop, poi scientemente pubblicati con grande enfasi dagli infeltriti giornali di famiglia, cosiddetti liberi e indipendenti, in nome di quella "disinformazia" tanto cara al sobillante gionalettismo d'area e ai suoi editori di riferimento.
Il plico, riportano le cronache, conteneva un grosso sasso e un volantino di insulti e intimidazioni, nessuna minaccia di morte, ma per precauzione è stato ugualmente fatto brillare dagli artificieri chiamati dalla scorta del giornalista sospeso dall'Ordine per aver violato il codice deontologico e indagato dalla Magistratura per favoreggiamento nell'inchiesta sul rapimento dell'ex imam di Milano.

Una classica "extraodinary randition" una "cattura illegale" definita dal direttore del sismi "finto sequestro di un consenziente" organizzata dal grande fratello dello zio sam e portata felicemente a termine con la complicità dei nostri doppi e tripli zeri in condotta, oggetto poi di un'inchiesta giudiziaria dai risvolti a dir poco inquietanti, visto che sono coinvolti settori vitali di uno Stato in cui l'illegalità è diventata il grimaldello preferito col quale scardinare la porta, sfondata, di una Giustizia scientificamente messa in condizione di non nuocere con il solito, nebbioso segreto di stato.
Un sismi...co servizio di casa nostra con licenza di delinquere e depistare, ha fabbricato le solite carte false per scaricare e terremotare su altri la responsabilità politica alla base di quella che è stata una vera e propria svendita della sovranità nazionale, con annessa violazione dei diritti di specifiche persone.
La fonte "betulla" ha tentato di coprire con un po' di "farina" di un sacco del mulino di casa "sismi" l'operato di un esecutivo (all'epoca regnava il tricofilo minor), che avallando le "extraordinary randition" di marca "cia" la nota agenzia viaggi di sola andata dello zio Sam, si è reso complice di un comportamento abietto, tipico dei regimi dittatoriali.
Questa penna prezzolata gira da tempo con la scorta, a conferma del fatto che nel "paese delle vongole" chi dovrebbe essere veramente protetto dal servizio di tutela (come il giuslavorista Marco Biagi) viene lasciato solo e diventa facile bersaglio dei terroristi, chi invece rende discutibilissimi quanto falsi e illegali "servizi" a qualche oscuro e fuorviante settore di questa italietta e al papa re, vero sovrano assoluto della repubblica dei baciapile, viene adeguatamente coperto e aiutato a "deviare" nell'interesse esclusivo di una "casa dei dossier" che ha usato (e usa) lo spionaggio e le schedature abusive  come killeraggio politico, per denigrare e tentare di eliminare anche in "modo traumatico" e  con falsi e velenosi dossier gli avversari politici dell'allora inquilino di palazzo Chigi.
L'infarinato "betulla" afferma che quello che rimane un deprecabile atto di intimidazione è frutto del linciaggio mediatico" cui è sottoposto da mesi e in una lettera inviata al Copaco, con la quale ha chiesto inutilmente udienza, aggiunge di non essere "uno spione prezzolato" si rammarica del fatto di non poter far nulla in settori che prima risentivano della sua "azione pacificatrice" in particolare si duole (poveretto) di non aver potuto adeguatamente fronteggiare, così come precedentemente fatto, gli attacchi seguiti alla supponente lectio magistralis di papa ratzinger a Ratisbona e scarica sul quotidiano "la Repubblica" la responsabilità di aver compromesso con "le rivelazioni irresponsabili" del 12 luglio scorso, il lavoro da lui svolto "non per il Sismi, ma per la verità e la tutela della Chiesa, la qualità dei servizi sul Papa, fatti da Al Jazeera, provocando il cambio di linea sul Vaticano adottato da Al Jazeera".
La farina ridotta in crusca si vanta di aver promosso l'immagine del Vaticano, presso l'opinione pubblica islamica, di aver intavolato trattativa di pace con la Serbia nel 1999 (in nome e per conto di chi?) di aver fatto da tramite con il Sismi "durante tutti i rapimenti di italiani".
Insomma, non un giornalista, ma un'eroica barba finta che ora si sente "bruciato vivo".
Una grande iattura per la Nazione intera!
Si potrebbe rispondere alle rimostranze del "betulla" col proverbiale "chi è causa del suo mal pianga sé stesso" visto che l'aver sparso per conto terzi e quarti, tanta di quella merda come fosse vera farina del suo sacco, con una campagna di stampa da regime sudamericano, lo pone nella scomoda condizione di chi finisce per restare vittima di quella macchinazione che lui stesso ha contribuito a ordire senza minimamente curarsi (o forse curandosi fin troppo) delle conseguenze che il suo operato di agente con licenza di depistare, avrebbero potuto determinare influenzando oltre il lecito il corretto ordinamento democratico di una Nazione a sovranità limitata che purtroppo si fa di tutto perché non sia un Paese normale.

 
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