Creato da bargalla il 30/01/2005
"PIU' DEL CLAMORE DEGLI INGIUSTI TEMO IL SILENZIO DEGLI ONESTI"

 

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STAGIONE DI VELENI AL GUSTO DI IMMONDIZIA

Post n°372 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da bargalla

             immagine

Ci sono delle persone per le quali provo da subito un'epidermica avversione, una sensazione a pelle mi fa capire già a prima vista se un certo personaggio mi ispira sentimenti positivi o negativi.
Forse sarà un pregio o un difetto, non lo so, ma la prima impressione è quella che per me conta di più e spesso contribuisce più di ogni altro aspetto a formare un giudizio che poi viene successivamente confermato da altri dati di fatto che non spostano di una virgola il mio primo convincimento anzi, lo rafforzano.

E' questo il caso di un certo senatore forzista, per il quale nutro una profonda antipatia, che nella scorsa legislatura ha presieduto i lavori di una commissione parlamentare d'inchiesta, costituita per indagare sui presunti rapporti intercorsi fra l'intellighenzia di santa madre Russia e alcuni esponenti della politica italiana in odore di collaborazionismo con l'ex Unione Sovietica.
A prescindere dallo schieramento politico del quale il senatore fa parte e dal quale per ovvi motivi mi trovo agli antipodi, penso che solo per un fatto di igiene personale bisognerebbe stare alla larga da gente di tal fatta che passa il suo tempo pescando nel torbido con la determinazione di chi vuole solo spargere palate di mota sugli avversari per delegittimarli colpirli, a colpi di falsi dossier nella loro onorabilità e reputazione.
Il senatore, poveretto, si è lamentato perché alcuni stralci delle sue conversazioni telefoniche sono state rese di pubblico dominio: "Una vergogna intercettare i parlamentari". Peccato di lesa maestà!
Ma se i parlamentari parlano amabilmente con interlocutori il cui telefono è sotto controllo è evidente che non c'è nessuna violazione di quelle prerogative medievali che rendono un senatore libero di tramare per incastrare anche per conto terzi gli avversari politici, nel caso in questione il "mortadella" & company.
In questo Paese se c'è qualcuno che si deve vergognare, sono proprio i parlamentari, in particolare proprio quelli come il biondiccio e cisposo senatore forzista che al cellulare definisce "una bomba termonucleare" la notizia fornitagli dall'apprendista barba finta al polonio caramellato, al quale i suoi contatti oltrecortina hanno detto: "visto che non c'è un'informazione Prodi uguale agente Kgb" si può sempre dire che Prodi è "Friendly Relation...coltivazione, contatti".
Un amichevole contatto da coltivare per future collaborazioni.
Il "curato" è stato un potenziale agente segreto dell'ex Kgb!  
Ci vuole una buona dose di fantasia per dar credito ad un millantatore che in queste ore viene scaricato un po' da tutti, anche dal suo capo, quel cavaliere al quale il miope senatore forzista girava le informazioni avute dal  "consulente" ansioso di sapere "i dettagli dell'incontro col Capo".
Ora tutti dicono di non conoscerlo, prendono giustamente le distanze da uno che a Napoli è inquisito per smaltimento illecito di rifiuti.
Il destino sembra quasi prendersi gioco di uno spazzino in grisaglie che ha frequentato i palazzi del potere nei quali si muoveva con una familiarità molto sospetta.  
Il "consulente" del senatore fra l'altro è indagato per essersi disfatto in modo illegale di immondizia, magari quello stesso pattume fatto passare per merce di prima qualità da un senatore che non va tanto per il sottile considerando il fatto che quella spazzatura ben si prestava ad insozzare la reputazione dello schieramento antagonista al suo.
Non contenti di spararle (e di spalarle grosse) i due specialisti in patacche hanno cercato di mettere quanta più carne possibile in un carniere che con la Mitrokin centrava come i cavoli a merenda.
Dopo aver tentato di far fuori Prodi con la fanta storia del Kgb e una volta infangato Bassolino con la boutade delle coop rosse in affari con la camorra, passano a colpire anche il verde Pecoraio Scanio, chiamato amichevolmente da entrambi con dei vezzeggiativi che non lasciano adito a dubbi: "Pecorasky" e "Culattosky".
L'importante per l'antipatico senatore destrorso non era tanto l'attendibilità del suo informatore e l'autenticità delle informazioni che gli passava, quanto la potenza distruttiva che quelle informative potevano sviluppare nel colpire e distruggere alcuni esponenti del centrosinistra.
Un gioco sporco, come i "rifiuti" raccolti attraverso un'attività parallela al lavoro istituzionale, portata avanti con l'aiuto di un propalatore di notizie palesemente false e inverosimili che ricorda molto "il teste di accusa" della Commissione "Telekom-Serbia" altro cumulo di immondizia e di menzogne, messa su "solo" per impallinare il solito bersaglio: il "Romano" di Bologna e i suoi prodi scudieri sinistrorsi.
Magari prossimamente ci saranno altre scottanti rivelazioni, sono state annunciati dei video molto compromettenti, nei quali un'ex spia passata a miglior vita parla col nostro amico della Mitrokhin di politici italiani, collusi con l'ex Kgb.
Si annuncia un'altra stagione di veleni al gusto di immondizia per ammorbare il già mefitico clima che da troppi anni si respira nella patria della P2 e nel Belpaese delle vongole.

 
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