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Confronti
Post n°13 pubblicato il 27 Giugno 2011 da thothamon
Soricamente e per mentalita', ho sempre creduto nel dialogo e nel sereno confronto tra le persone, nella speranza che la comprensione e la conoscenza altrui, potesse arricchire ed aprire la mente oltre i nostri limitati confini. Ma spesso mi capita di assistere a dialoghi impossibili,dove la componente dell'ascolto e' assente, travolta dal volume di uno dei dialoganti... In questi casi mi resta un senso di incompiuto, quando realizzo che la persona con cui ti stai rapportando, non concedera' spunti che possano arricchire, bensi' frustrazione per un'occasione persa, per tempo ed energie sprecate. L'inutilita' nel perdersi in un dialogo con chi ha nulla da esprimere, raggiunge l'apice nelle persone istruite a ripetere concetti elaborati da altri, facilitando l'omolagazione e l'appiattimento, per cui poi ci si ritrova ad affrontare stessi argomenti, stesse idee ma con differenti persone; il coro e' unanime, la bocche variano, ma difatto, ma la voce e' semrpe la stessa. Oltre l'anitconformismo, forse la ricerca della propria voce, nella dimensione della propria essenza, potrebbe togliere a molti dialoghi l'alone di noia e riproposto, potendo cosi' apprezzare la ricchezza derivante dalla personalita'.
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