Post n°13 pubblicato il 27 Giugno 2011 da thothamon
Soricamente e per mentalita', ho sempre creduto nel dialogo e nel sereno confronto tra le persone, nella speranza che la comprensione e la conoscenza altrui, potesse arricchire ed aprire la mente oltre i nostri limitati confini. Ma spesso mi capita di assistere a dialoghi impossibili,dove la componente dell'ascolto e' assente, travolta dal volume di uno dei dialoganti... In questi casi mi resta un senso di incompiuto, quando realizzo che la persona con cui ti stai rapportando, non concedera' spunti che possano arricchire, bensi' frustrazione per un'occasione persa, per tempo ed energie sprecate. L'inutilita' nel perdersi in un dialogo con chi ha nulla da esprimere, raggiunge l'apice nelle persone istruite a ripetere concetti elaborati da altri, facilitando l'omolagazione e l'appiattimento, per cui poi ci si ritrova ad affrontare stessi argomenti, stesse idee ma con differenti persone; il coro e' unanime, la bocche variano, ma difatto, ma la voce e' semrpe la stessa. Oltre l'anitconformismo, forse la ricerca della propria voce, nella dimensione della propria essenza, potrebbe togliere a molti dialoghi l'alone di noia e riproposto, potendo cosi' apprezzare la ricchezza derivante dalla personalita'.
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Post n°12 pubblicato il 01 Giugno 2011 da thothamon
Siamo certi della bonta' della realta' in cui siamo immersi? Siamo sicuri di non essere piuttosto persi in una dimensione alternativa, assopiti e sordi, comodamente immersi in una sorta di matrix vivido,che spietato annienta la nostra coscienza, erodendoci la linfa con mille abili trucchi? Sogno o son desto, e'un classico delle domande retoriche,ma l'interessante e' non solo la possibilita' di una realta' piuttosto migliore a noi preclusa , quanto anche la suggestiva ipotesi di una realta' ben peggiore della realta' a cui facciamo riferimento quotidianamente. E se la nostra mente ci addolcisse la reale percezione con un filtro preconcetto, per tenerci il morale alto, alzandoci il livello di ottimismo per sfuggire ai mille problemi e alle mille battaglie, allora ci troveremmo di certo dinnanzi a un quadro desolante oltre modo. L'illusione resta comunque negativa in entrambi i casi, quindi una possibile soluzione resta una piena coscienza di se stessi, l'autonomia di pensiero e un continuo riferimento a quel che ci e' intorno e vicino, ai nostri affetti piu' cari, a tutto quel che di reale ed affidabile ci circonda, a cui dobbiamo ispirarci per non perdere di vista non il reale o il sogno, bensi' il nostro mondo e le sue implicazioni interpersonali. |
Post n°11 pubblicato il 20 Aprile 2011 da thothamon
Nell'arco della nostra vita, sono tante le attivita' di cui occuparsi, a volte |
Post n°10 pubblicato il 19 Aprile 2011 da thothamon
Sono piuttosto convinto di subire un interrotto bombardamento morale convenzionale, onnipresente voce che si confonde in un coro stucchevole, una sorta di litania del senso comune la cui cura e' il silenzio e la ricerca. Il traguardo e' vivere di convinzioni e non convenzioni, tenersi lontano dalle influenze della morale ripetuta inconsciamente in assenza di pensiero proprio, lontano da chi giudica adottando parametri di valutazione inculcati per annientarne la consapevolezza, lontano da chi per semplicita' si accontenta di adattarsi al senso comune. Troppe sono le domande a cui vorremmo risposta, altrettante quelle a cui non ne avremo, ma cio' non toglie il gusto e l'arduo tentativo della ricerca, una delle fonti sempre attive, a cui potersi riferire ed ispirare per progredire nel nostro cammino. Dove trovare le risposte che tutti ci offrono con semplicita' di comunanza ed assenza di utilizzo di materia grigia, se non in noi stessi? Non ho bisogno di ascoltare mille precetti e regole morali di vita, quando le risposte e le indicazioni son gia' presenti in me stesso, so gia' discernere il bianco dal nero, inoltre, laddove la comune morale stride, posso autonomamente comprendere anche la fondamentale importanza del mezzotono ed accettarla senza eccezioni o deroghe. La mia morale e' in me stesso, non c'e' bisogno di attraversare il mondo per trovare, ma semplicemente cercare nel posto giusto.
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Post n°9 pubblicato il 18 Aprile 2011 da thothamon
Tutte le cose ci appaiono per quel che sono? Quale natura resta celata dietro l'apparenza delle cose e delle persone? Rapportandomi con molte persone, nel tempo, ho spesso trovato modo di andare oltre le apparenze, trovando persone splendide,ma altrettanto spesso mi son trovato a dover considerare quanto fosse invece la poverta' interiore e l'apparenza esteriore a motivare le persone. La dipendenza dalle mode, dall'ostentazione di un'appartenenza a status opulenti, segnala la debolezza dove il sibilo del vociare futile fa breccia, crepa il buon senso e 'standardizza' , creando modelli vincenti irrinunciabili. Qual miglior mezzo potrebbe mai aiutare un venditore, se non un cervello anestetizzato e una volonta' fragile? Consiglieri fidati che pubblicizzano l'inutile, che divulgano parole confezionate ad arte per promuovere l'improponibile, dovrebbero far riflettere sulla sostanza di quelche ci circonda, aprire gli occhi e sopratutto la mente sulle idee, tralasciando possibilmente gli oggetti, mantenendo forte la propria attenzione. Quantita' smodate di oggetti, servizi e comportamenti inutili ci riempe sempre piu' spesso il tempo, occupandone porzioni preziose che andrebbero custodite con miglior cura, ricordandoci di quanto sia splendido occuparci di quel che e' piu' a fondo in noi stessi, oltre le apparenze, nella consapevolezza della propria coscienza per conoscere e comprendere meglio noi stessi. |