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LA VIA VANDELLI

Post n°138 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da archeowall
 

Le Apuane sono attraversate da una moltitudine di sentieri, ma la Via Vandelli è un percorso progettato e realizzato dagli uomini con il grande intento di unire Modena a Massa e creare così uno sfogo sul mar Tirreno per il ducato di Parma e Modena.

Fu progettata da Domenico Vandelli e la sua costruzione iniziò intorno alla metà del 1700. Un'opera quasi faraonica vista l'impervietà dei luoghi e l'impossibilità di procedere ai lavori per lunghi mesi, a causa delle sfavorevoli condizioni climatiche.

La strada inizia dal paese di Resceto (Massa), incastonato nell'alta valle dell'omonimo canale, e attraverso un ripido e lungo piano inclinato sale attraverso tornanti sino al Passo del Monte Tambura a quota 1654 mt.

Il piano della strada è tutto lastricato e lavorato con una particolare tecnica costruttiva, riscontrabile in molti altri percorsi delle Apuane. I tornanti della strada sono infatti realizzati con la cosi detta tecnica del "ricciato", in cui le pietre sono disposte con una particolare cura.

 

Nella foto, l'avvio della Vandelli con la salita che porta ai primi tornanti. Sembra una muraglia attaccata alla montagna e rende l'idea di quanto lavoro e quanta fatica siano stati necessari per la sua costruzione.

Nelle intenzioni del granduca, la strada doveva essere una sorta di asse commerciale tra Modena e Massa. In realta la strada non fu mai percorribile con carrozze e solo i muli più resistenti riuscivano a trasportare sino al passo la loro soma.

Durante la Seconda Grande Guerra, quando per oltre un anno il fronte si fermò a Massa quale ultimo caposaldo della Linea Gotica,  la strada fu di grande aiuto per la popolazione apuana che caricandosi sulle spalle un pò di sale, un fiasco d'olio, un lenzuolo di linone del corredo valicava il passo Tambura  per raggiungere Modena e barattare le poche cose con un sacco di farina. Una merce rara ed inesistente nei territori di frontiera, grazie a cui si poteva sperare di sfamarsi un pò e sopravvivere.

 

 
 
 
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