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"vita, libertà, sicurezza"“A questo punto non ci resta che coordinare le prossime iniziative in Europa”
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Arrivato l’ok del Ministero del Lavoro per andare in pensione con il cumulo gratuito dei contributi pagati a Casse diverse. Ecco come funziona.
E alla fine il via libera è arrivato. Il Ministero del Lavoro ha dato l’ok alla possibilità di andare in pensione grazie al cumulo gratuito dei contributi previdenziali accantonati nel tempo e versati a Casse diverse. Una possibilità contemplata dalla Legge di Stabilità e contenuta in una circolare Inps che, però, attendeva il semaforo verde dal Ministero.
La novità è che da questo momento chi ha fatto domanda potrà ricevere l’assegno della pensione grazie al cumulo gratuito, cioè mettendo insieme i contributi pagati a Enti diversi dall’Inps oppure allo stesso Istituto di previdenza ma tra gestioni diverse. Un’operazione che era già possibile fare a pagamento (ed il conto era piuttosto salato) ma che da oggi è possibile effettuare in modo gratuito.
Che cos’è il nuovo cumulo gratuito per la pensione
Il cumulo gratuito consiste, dunque, nella possibilità di sommare i contributi versati in casse previdenziali diverse per raggiungere il diritto alla pensione.
Per dirla in modo semplice: i contributi sono sommati solo per raggiungere una determinata anzianità contributiva. Ad esempio, se un lavoratore ha 66 anni e 7 mesi di età, 10 anni di contributi versati all’Inps e 10 anni all’Inpdap e non vuole ricongiungerli in un’unica cassa, perché la ricongiunzione è costosa, senza il cumulo non potrebbe andare in pensione, perché per la pensione di vecchiaia sono richiesti 20 anni di contributi. Utilizzando il cumulo, però, raggiunge i 20 anni di anzianità contributiva richiesti e può andare in pensione: l’Inps liquiderà la sua quota di pensione e lo stesso farà l’Inpdap.
Con il vecchio cumulo, però, si potevano sommare i contributi solo per ottenere la pensione di vecchiaia; inoltre, non era possibile sommare i contributi versati nelle casse professionali.
Con il nuovo cumulo, invece, è possibile ottenere anche la pensione anticipata, d’inabilità e indiretta (ai superstiti).
Il cumulo presenta dei vantaggi sia rispetto alla ricongiunzione sia alla totalizzazione dei contributi.
La ricongiunzione, difatti, consiste nella possibilità di riunire tutti i contributi in un’unica cassa, ma a titolo oneroso, con costi anche ingenti; la totalizzazione, invece, comporta il ricalcolo contributivo di tutte le quote di pensione maturate presso le gestioni in cui il lavoratore ha i contributi: si tratta di un sistema di calcolo fortemente penalizzante, perché si basa sulla contribuzione effettivamente accreditata e non sulla media degli ultimi stipendi, come il sistema retributivo.
Il calcolo della pensione con il cumulo, invece, non è effettuato per forza con il sistema contributivo, come avviene per la totalizzazione: ecco perché il cumulo viene chiamato anche totalizzazione retributiva.
La determinazione della pensione è effettuata secondo l’anzianità contributiva complessiva (cioè contando tutte le casse) dell’interessato, ma ogni cassa liquida la quota di propria competenza. In particolare il calcolo è:
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