Creato da RecuperiDiPsicologia il 29/11/2009

ArgomentiDaPsicologi

Piccoli spunti per conoscere e riflettere insieme

TAG

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 

 

« Dipendenze tecnologicheGiovani! »

Ecco perchè aggiorno molto saltuariamente..

Post n°5 pubblicato il 30 Dicembre 2009 da RecuperiDiPsicologia
 

Emozione e motivazione sono termini che condividono una me­desima radice etimologica derivante dalle espressioni latine «emove­re» e «movere», e si associano, nell'uso corrente, ad immagini di movimento e di attività.

Quando parliamo di emozioni come la rabbia, la paura, la sor­presa, il disgusto ci riferiamo a fenomeni che, in presenza di deter­minati eventi o situazioni, insorgono dall'interno e coinvolgono la persona intensamente al di là della sua consapevo­lezza e della sua intenzionalità. La persona emozionata è attraversata da «brividi» che ne alterano l'aspetto, la voce, la condotta.

Nel caso della motivazione, invece, si può notare come tale con­cetto sia connesso a bisogni, fini, strategie, ad un in­sieme di fenomeni insomma che si trovano in una posizione intermedia e han­no una funzione di raccordo e di regolazione nei rapporti tra la per­sona e l'ambiente.

La persona motivata è portatrice di un bisogno da soddisfare, è orientata al perseguimento di un fine, è impegnata nello sviluppo e nel dispiegamento di una strategia.

La motivazione è la forza che spinge l’uomo ad agire per soddisfare le proprie esigenze.

La motivazione in senso lato concerne il «perché» del comporta­mento: le cause, le ragioni, i motivi, i fini.

Facciamo ricorso allo stes­so costrutto sia quando ci interroghiamo su ciò che origina, regola, dirige e perciò «motiva» l'agire di un individuo sia quando ci propo­niamo di «motivare» una persona a fare ciò che altrimenti, sponta­neamente, non farebbe. In entrambi i casi, sia quando ci domandia­mo «che cosa motiva una condotta», sia quando ci domandiamo «come è possibile motivare ad una condotta», facciamo riferimento a qualche cosa che fa da interfaccia tra l'organismo e l'ambiente e da cui dipende l'innesco, l'ampiezza, l'intensità, la durata, la cessazione di un comportamento.

Vanno in particolare distinte situazioni di trasformazione in cui la reazione emotiva si trasforma in motivazione o, viceversa, la moti­vazione rende inclini a particolari tipi di reazione emotiva, da altre situazioni in cui la reazione emotiva è come l'elemento centrale  della motivazione che di essa rappresenta in parte l'involucro e in parte il modulatore.

Mi corre l’obbligo di sottolineare la distinzione tra emozioni e motiva­zioni.

Le emozioni sono transitorie, hanno carattere d'urgenza e una volta innescate sono vissute come scarsamente controllabili nelle loro manifestazioni e nel loro corso.

Le motivazioni, al contrario, sono stabili e permanenti, si dispiegano nel tempo con carattere di conti­nuità e discrezionalità.

Le emozioni sono le risultanti di combinazioni tra eccitazione e rappresentazioni, relativamente primitive in quanto a complessità or­ganizzativa e perlopiù stereotipali nelle loro manifestazioni espressive e comportamentali.

Le motivazioni, invece, sono organizzazioni complesse, che risul­tano da combinazioni e trasformazioni di affetti e rappresentazioni in piani di comportamento e intenzioni, che gradualmente si perfezio­nano nel corso dell'ontogenesi in forza di una interazione continua e reciproca con l'ambiente.

Le emozioni sono reazioni ad emergenze del mondo interno o del mondo esterno secondo l'asse piacere/dispiacere, che tradiscono la rottura di un equilibrio, per una discrepanza o per una emergenza.

Le motivazioni sono tendenze orientate ad agire nel mondo esterno secondo l'asse possibilità/impossibilità, che mirano alla realiz­zazione di nuovi equilibri al proprio interno e che esprimono dei progetti rispetto a possibili scenari futuri dell'interazione tra l'indivi­duo e l'ambiente.

Geneticamente è plausibile che il costituirsi delle emozioni secon­do copioni largamente «condizionati» anticipi e faccia da modello al costituirsi delle motivazioni.

Le emozioni sono più arcaiche e affondano maggiormente le loro radici nel biologico; le motivazioni riflettono inve­ce livelli di organizzazione propri di una più decisa emancipazione del mentale rispetto al biologico.

Ciò che segna il costituirsi effettivo delle motivazioni, e la loro emancipazione dagli schemi stereotipati e quasi-automatici delle emo­zioni o la trasformazione di queste in motivazioni, è un salto di qualità sul piano dell'organizzazione cognitiva al quale si associano nuo­ve capacità di rappresentazione, di anticipazione, di autoregolazione.

In definitiva, questo blog è stato creato sulla scia di un’emozione… la motivazione servirà per portarlo avanti!

Auguri di buon anno a tutti!

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

star651IoZingiberLadyPink89RecuperiDiPsicologiaandreadialbineaeveresstelbirahdreamkeeperBlack_and_White.3blaskina88iblenewhisperbluedieci.domandeantropoetico
 

ULTIMI COMMENTI

 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963