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18/5/2006 LO SFOGO DI GAZZONI FRASCARA ( da Goal.com )

Lo sfogo dell'ex presidente del Bologna: "I miei nipoti potranno rivalersi su Moggi, sulla Gea, sulla Juventus, Carraro, su Lotito, su tutti gli altri. Non io perché ci vorrà tanto tempo".

«Le regole ci sono - fa l'ex patròn del Bologna che dopo la retrocessione s'è visto pignorare la casa e il fallimento di Victoria 2000, la finanziaria che governava il club - il problema è che sono state disattese, è un problema di controlli, le regole sono scritte ma c'è una banda di cialtroni che non le ha rispettate, parlo di Moggi, della Piovra, della Gea, dell'incapacità (non dico la non-volontà) di Carraro di farle rispettare, queste regole. La Piovra vera erano una decina di persone, poi c'erano tutte le ramificazioni, i portaborse. Comunque la colpa è anche mia per 12 anni di connivenza con questo stato di cose, con paure, con i "per carità, non dire questo": io ero legato all'Avvocato Agnelli, avevo una corsia preferenziale, mancando lui la corsia preferenziale è andata a farsi benedire. Noi eravamo terrorizzati che Moggi ci mandasse un arbitro o dei guardalinee, avevamo paura che ci mandasse in serie B. Io ho perso decine di milioni di euro che invece il signor Della Valle non ha perduto: lui i suoi milioni di euro li ha protetti alzando il telefono, io mentre stavo andando in B no. La domanda è: perché ha chiamato Moggi? Poteva insegnare ai giovani imprenditori un nuovo modo di fare calcio ma ha telefonato salvando i 60 milioni di euro investiti. Questo è il punto: perché? Io a Moggi, che conosco da dodici anni, non ho mai telefonato. Ho avuto i tifosi contro ma una telefonata mai. Fini e Casini, che sono bolognesi e tifosi del Bologna, non hanno mai trafficato con Moggi o a favore del Bologna. E' una questione di uomini».

«Non mi si dica che Della Valle ha fatto questo per attaccamento a Firenze: il suo attaccamento è relativo alle fabbriche che ha lì, ma non è che lì ha la Fiat. Noi siamo industriali dal 1907, un pedigree di attaccamento alla città ce l'abbiamo e infatti quando presi il Bologna, fallito, nel '93, lo feci per salvare la città. Vengo incolpato di non essermi alleato a lui per i diritti televisivi? Ho cercato di mediare con Galliani da parte del gruppo di Della Valle. Io gli portai l'idea del Consorzio e Renato Cipollini ne era il nostro rappresentante, fino alla fine: quindi io non girai le spalle. Le moviole? Tutte taroccate, per lo meno i falli e i rigori della Juventus.... Siamo stati presi in giro dalle moviole per vent'anni. Spero che al nuovo Bologna venga restituita la serie A, e poi c'è il danno economico subito dalla finanziaria che controllava il mio Bologna, il curatore fallimentare se vuole potrà chiedere i danni. C'è anche il danno mio d'immagine e patrimoniale da risarcire, i miei nipoti potranno rivalersi su Moggi, sulla Gea, sulla Juventus, Carraro, su Lotito, su tutti gli altri; non io perché ci vorrà tanto tempo. Io ho 70 anni e non auguro a nessuno di entrare nel calcio, ma se Rossi trova gli uomini giusti risanare si può».