ASR FILA80

Quattro stadi in serie A, due soli in serie B. Si dovesse tornare a giocare senza le «proroghe» della legge Pisanu sulla sicurezza degli impianti, solo in questi sarebbe possibile giocare, per gli altri scatterebbero le porte chiuse salvo ridurne la capienza a 9.999 posti. In serie A l'Olimpico di Roma e quellodi Torino passano il controllo come l'impianto di Siena e quello di Palermo. A Marassi lo spazio tra il pre-filtraggio e i tornelli è ritenuto ancora insufficiente (da un lato il fiume dall'altro il carcere), ma lo stadio ha ottenuto l'agibilità e il placet del Comune. San Siro è sul filo di lana, ma deve completare le barriere per il prefiltraggio. In B c'è sempre l'Olimpico di Torino e lo stadio di Bologna, per la metà dei restanti c'è stata la riduzione di capienza e per gli altri ci sono lavori in corso.

Ma il solo adeguarsi alla legge Pisanu dalla prossima stagione potrebbe non bastare. Nel nuovo statuto della Figc c'era già la norma (articolo 3 bis comma fbis) con l'adozione di un «sistema di licenze per la partecipazione ai campionati professionistici», e ieri la Giunta del Coni ha stabilito che la norma transitorie che prevedeva l'entrata in vigore di questa regola dal 2009 fosse anticipata all'iscrizione al prossimo campionato. «La Figc — ha spiegato il segretario del Coni Pagnozzi — dovrà provvedere immediatamente ad approntare una specifica struttura federale per il rilascio della licenza dell'impianto. Saranno rifiutate le licenze alle società che utilizzeranno stadi non in regola con il decreto Pisanu e con la normativa federale da emanarsi. In caso diverso le partite si svolgerebbero in un'altra città o a porte chiuse». In parole povere non ci sarà da osservare solo quanto dice la legge Pisanu, ma ci saranno obblighi (naturalmente graduati per i vari campionati) più stringenti in materia di sicurezza e adeguamento alle direttive Fifa e Uefa.