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LA PARTITA D'ADDIO DI CANDELA ( da Romanews.eu )
Perché dovrebbe venire tanta gente?
"Confido in Totti e Zidane infatti".
Modesto.
"Sono loro le attrazioni. Anche io ho lasciato un bel ricordo".
Aveva detto che non avrebbe vestito altre maglie italiane?
"Mi mancava l’Italia, poi mica sono andato alla Juve".
Adesso fa il papà come si ci vede?
"Lo saprò quando i miei figli avranno 20 anni. Intanto faccio quello che devo fare: sto con loro, con la mia compagna, cambio i pannolini, mi sveglio la notte quando piangono. Non abbiamo nemmeno la baby sitter. Faccio un po' l'uomo di casa, un po' il manager, un po' il contadino".
E le sue somme da calciatore?
"Non ho rimpianti, mi sono divertito, ho vinto tutto. Giocare nella Roma è stato il massimo".
Ha rimpianti?
"Potevo stare alla Roma, anche se non sono certo andato via per soldi. A Udine guadagnavo sette mila euro al mese".
Si dice che non sia stato un grande professionista...
"Falso. Quando ho capito che non reggevo, ho smesso subito. Allude alle serate brave, ho capito: guardi che dopo le partite, non ci sono giocatori che vanno a dormire. Le mie feste erano fatte di allegria, divertimento, battute, risate. Solo Champagne, quello sì. Che c’è di male".
Era un bel gruppo quello della Roma?
"Con Totti, Di Francesco, Lupatelli. Ma ancora prima con Cervone, Carboni. Ci si divertiva. Altro calcio altri uomini".
E adesso?
"I calciatori si isolano, li vedi con queste cuffie enormi a sentire la musica. Nessuno ride. Giocano alla play-station, con internet. C’è poca passione. Solo invidie e uomini che pensano alla propria immagine".
A voi non servivano i ritiri.
"Ma nemmeno ora. Si aggiungono pressioni e pressioni. Pensi una volta con il Bolton ci hanno portato in ritiro punitivo a Tenerife: l’allenatore giocava a golf, noi stavamo sulla spiaggia. Se a Roma fai un ritiro a Trigoria rischi solo che i giocatori scappino di notte".
Che mi dice della famiglia Sensi?
"Io devo solo ringraziali. Mi manca Franco, lui sì, aveva spessore. Una figura importante. Rosella è ancora giovane".
Chi l’appassiona del calcio di ora?
"Mourinho. Intelligente, simpatico. Vincente".
E dei suoi vecchi allenatori?
"Ho litigato con tutti, però Capello resta il numero uno".
Spalletti?
"Mi piace. Senti dire che la Roma deve cambiare allenatore. Secondo me deve cambiare un po’ di calciatori. Troppo viziati. Non si accontentano mai. Ecco perché in Italia, un tecnico più di tre quattro anni non dura".
E Totti?
"Ha subito molti infortuni. Ma non è finito, credete a me".
Parlavamo di artisti. Oltre a Totti chi le viene in mente?
"Zidane. Diverso da Francesco. Ma due campioni veri. Cassano? Tecnicamente ci può arrivare, ma per essere grandi conta altro".
A propostito di Zidane, gli ha mai detto che ha sbagliato con Materazzi?
"Non mi sono mai permesso. Però Materazzi è uno che ti fa perdere la testa. In tutti i sensi…".
Zizou ci sarà alla sua partita di addio?
"Sì, certo. Mancherà solo Henry".
E della Roma dello scudetto?
"Ci saranno tutti. Non Emerson visti i rapporti con la tifoseria. Forse non ci sarà Batistuta. Al posto di Capello, impegnato con l’Inghilterra, spero possa venire Spalletti, almeno con lui non ho mai litigato".
Che farà Candela da grande?
"La Roma mi ha chiesto di fare l’osservatore, ma ora non mi interessa. Un giorno forse farò l’allenatore o forse il commentatore televisivo".
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