Creato da MarioStaffaroni il 25/06/2011

italia solidale

un'assemblea virtuale di italiani ed italiane per scegliere assieme come rilanciare una nazione coesa

 

 

8 aprile 2012

Post n°26 pubblicato il 08 Aprile 2012 da MarioStaffaroni

Tanti auguri a tutti e tutte gli abitanti della comunità virtuale.

 

Ne abbiamo, credo, io per primo, un gran bisogno.

 

Anche collettivo. in giornate che, più che critiche e accuse, nella nostra Italia di oggi, chiama più una gran malinconia per una politica risultata annegata nel troppo denaro.

 

La speranza rimane che, anche in senso laico, ed indipendentemente dalle Fedi o meno, segua anche nel nostro collettivo nazionale una resurrezione condivisa

 

PER CAMBIARE. IN FRETTA ANCHE. E QUASI TUTTO.....

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Nel Paese del ce l'ha imposto la Ue

Post n°25 pubblicato il 06 Marzo 2012 da MarioStaffaroni

 

I nostri principali partiti parlamentari hanno scelto, riparandosi dietro Monti ed i suoi ministri, di pareggiare il Bilncio statale italiano tramite maggiori e nuove Tasse. Scelta che ha precipitato intenzionalmente la intera nazione in recessione. Programmata volontaria e addirittura quasi triennale. Cioè, nella Povertà di massa.

 

Naturalmente il pareggio di bilancio si poteva realizzare in vari modi. Anche non recessivi.

Ma la maggioranza parlamentare attuale, dietro al Governo Monti, si è fatta riparo del "CE L'IMPONE L'EUROPA".


Ma è proprio così impossibile difendere i propri leciti interessi di popolazione e le lecite scelte nazionali anche dentro l'attuale Ue?

 

Eccoti allora a sorpresa la Spagna, si, proprio la Spagna, quella che sceglieva di votare per avere un Governo scelto dal suo popolo, dichiarare proprio sulla questione del Pareggio di Bilancio:

(tratto da Corriere della Sera del 3 marzo pag.9, di Luigi Offreddo)

 

(...) " Tre ore dopo aver firmato insieme ad altri 24 leader il "fiscal compact", il piano di rigore con tutti gli impegni che ne conseguono, il premier spagnolo Mariano Rajoy fa sapere che non potrà rispettare il primo di quegli impegni, il più importante: l'obiettivo del deficit pubblico per il 2012, già concordato con Bruxelles al 4,4% del prodotto interno lordo, viene improvvisamente rivisto al rialzo fino a quota 5,8%, una meta meno ambiziosa e molto più elastica.

Vale ancora, si preoccupa di confermare Rajoy, il traguardo finale del 3% fissato alla Spagna per il 2013: ci si arriverà certamente, ma per il 2012, <" è una decisione sovrana degli spagnoli, siamo molto tranquilli, abbiamo fatto una scelta sensata e ragionevole."> (...)

 

Ma non è solo Spagna, perché eccoti a ruota l'Olanda, come infatti si legge ancora nello stesso articolo:

 

(...) "L'Olanda, nazione considerata solida e ricca, uno degli ultimi 4 Paesi dell'Eurozona a vantare un rating da tripla A, e anche uno dei portabandiera dell'austerità contro il "<partito degli spendaccioni>", viene richiamata all'ordine perché anche lei ha sforato sul deficit: per il 2012 resterà al 4,5% del Pil, e toccherà l'obiettivo comune del 3% nel 2015, e non nel 2013. <<"Faremo tagli alla spesa pubblica perché questo ci sembra importante, non perché ce lo dice il commissario Ue Olli Rehn.">>, spega in tono un po' stizzito il primo ministro olandese Mark Rutte. (...)

 

Qualcuno ha mai visto comparse su uno qualsiasi dei media televisivi nazionali italiani queste notizie' ?

Qualcuno ha mai sentito degnare di una serata di approfondimento scelte alternative alle nostre e di questo segno? temo proprio di no.

 

Noi siamo fermi alla Catechesi Mediatica a reti unificate (pare proprio in effetti la vecchia Eiar di ventennio) del CE LO CHIEDE L'EUROPA E NON SI PUO' CHE ESEGUIRE. ALTRIMENTI CADE IL MONDO....

 

Certo, ci sarà chi pronto obietterà, ma l'Olanda se lo può permettere con la sua Tripla A e con il suo spread.

Perfetto, e altrettanto giusto.

 

Soltanto che, come leggiamo nell'articolo citato, se lo concede anche la Spagna. A quanto pare. La quale Spagna propone come noi italiani, una Triplice B di rating internazionale. Mentre, quanto a spread, noi la stiamo appena raggiungendo adesso su quei livelli dove essa si trova tranquilla fin dall'insediamento del suo nuovo governo eletto.

 

Allora?

 

Allora, forse cominciamo ad avere idee più chiare su cosa vogliano veramente dire quelle strane lettere di rating:

 

per l'Olanda:

Ah......Ah......Ah... che corrisponde in effetti quasi ad un sorriso sereno.

 

Leggibile appare forse anche la triplice B spagnola:

Bene...Bene...Bene

 

Ma temo risulti apparire altrettanto evidente cosa sottintenda la nostra tripla B:

Beeh...Beeh...Beeh

E il gregge italiano non proprio convinto, viene intanto infatti incanalato inesorabilmente per la tosatura nello stazzo del recinto dall'infaticabile Pastore tedesco incaricato di radunarlo proprio per questo.

 

Ci sono popoli che votano, ed hanno i Parlamenti ed i governi che si scelgono; e, se ritengono, spesso li cambiano.

 

Altri, invece, non avendo di che evocare il consenso della propria gente, riscoprono a volte una antica vocazione di tutte le decadenze italiane nel tempo: CHIAMANO IL POTENTE DI TURNO DALL'ESTERNO a puntellare, con la sua forza, il proprio potere malfermo.

 

E la loro gente?

Questo è tutto un altro discorso. Assente, pare, per ora, dal nostro presente.

 

 

 

 
 
 

Il vero cambiamento italiano si chiama Fisco

Post n°24 pubblicato il 27 Febbraio 2012 da MarioStaffaroni

Siamo in recesione. E ci resteremo anche a lungo. Noi italiani ed italiane. Quantomeno, se i programmi delle Forze che ci governano non subiranno cambiamenti.

 

MA PERCHE' SI E' SCELTA LA RECESSIONE PER RISANARE UN GRANDE PAESE?

 

L'italia propone una evasione pressoché totale del suo Sistema fiscale. Sono praticamente evase quasi interamente, in un Sistema consapevole e risultato nei fatti connivente. Le stima in modo ufficiale pari a circa 100 miliardi quello stesso Stato, con la sua Agenzia, che dovrebbe incassarle. E pareggiare anche così questo bilancio statale.

Eppure, nel dover provare a risanare questo Stato, accrescono, invece, enormemente proprio le Tasse; che colpiranno ancora una volta proprio, e soltanto, chi già non evade.

Ed espandono contemporaneamente oltre misura la imposizione indiretta: che sono nuove tasse anche esse. Sia l'aumento dei Servizi, che i Servizi tagliati e prima esistenti. Sono tasse. Ma con la particolarità, queste ultime, di non colpire in base al Reddito individuale; ma in base all'uso e necessità indifferenziata.

Un Servizio tagliato, od un Servizio rincarato, colpiscono nella stessa misura sia il miliardario che il piccolo salario

 

PERCHE' ACCADE TUTTO QUESTO?

 

SONO INCOMPETENTI, SCIOCCHI, SPROVVEDUTI ANCHE GLI ULTIMI ARRIVATI A GESTIRCI NEL GOVERNO? NON CREDO SIA COSI'.

 

Lo Stato democratico, e costituzionale, come anche oggi lo conosciamo dove viene rispettato, NACQUE DA UNA RIVOLTA DEI POPOLI ALLA DISCREZIONALITA' DI VEDERSI IMPORRE TASSE SENZA ALCUN PROPRIO CONTROLLO. In incidenza ed uso.

Ben due monarchie, degli allora più potenti e dinamici Stati europei, Inghilterra e Francia, persero persino i loro sovrani, condannati in moti rivoluzionari, proprio ATTORNO ALLA GRANDE QUESTIONE DELLE TASSE. 

E di chi le paga, e chi le mette.

 

E da quel grande confronto, che riuniva l'allora grande "mondo del Lavoro" preso e dato, nacque lo Stato Costituzionale come lo conosciamo ancora adesso:

Tasse che può mettere solo il Parlamento liberamente eletto

Parlamento eletto a base del voto libero individuale

 

In questo semplice modo, ma in realtà con grandi lotte borghesi e popolari il più delle volte trovatesi alleati, crollò il privlegio precedente di un 3/5% di popolazione inglese e francese che allora deteneva il 90% della ricchezza nazionale. Crollò lo Stato autoritario della nobiltà esente e onnipotente. Crollò la rendita parassita a favore del Lavoro offerto e prestato e per uomini e per donne. E arrivò, il cosiddetto Stato moderno fino ad oggi. O forse meglio, fino a ieri. Almeno pare quì in Europa.

 

Abbiamo mai fatto caso, infatti, che negli stati europei attuali dell'Unione, quelli più in difficoltà finanziarie e di sviluppo, e noi italiani ne facciamo ben parte, presentano un loro Fisco inefficace o largamente o totalmente evaso?

 

Abbiamo però, altrettanto, mai fatto caso che, in questi stessi Stati in difficoltà, tra cui ancora noi, la ricchezza nazionale risulta contemporaneamente concentrata nel 10% di popolazione (Italia) e altrove forse anche meno (Grecia), che detiene oltre il 50% della ricchezza nazionale?

E abbiamo fatto mai caso che, di contro, nazioni comunitarie euopee che mostrano tuttora un dignitoso o vigoroso proprio sviluppo, mostrano contemporaneamente di avere un proprio Fisco decente e sostanzialmente rispettato?

 

Queste constatazioni portano infatti tutte ad una consapevolezza: LO STATO MODERNO E VIVIBILE PER TUTTI RUOTA ATTORNO ALL'ASSETTO DEL SUO FISCO. E vale anche il contrario, evidentemente.

Lo Stato corotto, prepotente e rovinoso per il suo stesso sviluppo, ruota infatti attorno a un Fisco volutamente iniquo ed evaso.

 

Perchè?

 

Nello Stato che ha generato le Democrazie europee, IL FISCO, assolve al compito di bilanciatore di sacrifici e di accumulo di reddito. E di finalità di spesa.

E' il Fisco, in questi Stati della Democrazia, che consente di contribuire al ragionevole ed efficace mantenimento dello Stato comune, e in base al reddito individuale. 

E' il Fisco che consente di stimolare un settore economico rispetto ad un altro del momento.

E' il Fisco che consente di sostenere un indigente, o favorire una mente intelligente, anche rispetto a un miliardario assente.

 

Ma, se non c'é Fisco, se non solo apparente, non si conclude niente.

Proviamo infatti a fare una Legge a favore della sopravvivenza, o degli studi meritevoli di un indigente, e poi, senza Fisco decente, ce la troviamo divorata da un milionario esentasse evasore trasparente. Come fosse niente.

 

E inoltre, è proprio l'assenza di Fisco efficace che consente di accumulare la Rendita sempre in minore numero di mani, e distruggere il reddito da lavoro e da intrapresa. Perchè la Rendita evade, o risulta persino esentasse, gli altri no. O molto di meno.

E sono propro le Tassazioni indirette (Servizi e altro similare) che accrescono ulteriormente la Rendita e penalizzano di contro proprio i Redditi produttivi: perchè pagano allo stesso modo. Ma con aliquote inversamente proporzioanli. Proprio perché uguali. Indipendentemente dal Reddito.

Proviamo a fare come un gioco, anche se doloroso, e alla portata di ognuno. Prendiamo un incremento di Servizi (la stessa cosa è un taglio) di 200 euro anno. Adesso applichiamolo ad un reddito reale di 100mila euro mese e al un altro di 1000 euro mese. E restiamo a bocca aperta a vedere la percentuale infinitesimale del primo e quella ben più devastante del secondo.

Ecco qua, direbbe il prestigiatore: il gioco è fatto: il benestante sta ancora meglio e il piccolo reddito è divenuto insufficiente....

 

E non a caso sul patto Fiscale, le Democrazie europee misero infatti a vigilare il Parlamento del libero voto individiale: in altre paole, sono io cittadino, contribuente, il solo che può autorizzare a te Stato di mettere le Tasse. E sarà il mio stesso giudizio a valutare se son giuste, e se le usi bene o meno

 

 

Adesso forse capiremo forse meglio perchè l'Italia dell'ultimo ventennio in specie, ha lietamente convissuto con un Fisco ingiusto ed inesistente. E perché questa stessa Italia ha, contemporaneamente, demolito il Sistema di controllo elettivo individuale.

IN QUESTO SEMPLICE MODO, QUANTO DEVASTANTE, HA IN REALTA' SVUOTATO LO STATO DEMOCRATICO MODERNO. PER TORNARE ALLA SUPREMAZIA INCONTRASTATA DELLA RENDITA.

 

Ma adesso abbiamo il nuovo governo. Come si colloca?

 

Osservando la spia del comportamento verso il Fisco e verso il voto, come esattamente quello precedente. Non pare si possa concludere altro diversamente.

E infatti, colpisce anche esso implacabilmente redditi fissi, lavoro, impresa, giovani, donne, famiglia. Ne più ne meno di quello precedente.

 

In realtà, oggi in Italia, non assistiamo ad un cambio di rotta economica e sociale ed al ripristino della Democrazia elettiva. Asistiamo, al massimo, e certo più dignitoso, sforzo della Rendita tuttora egemone, di NON CAMBIARE NIENTE.

 

E la partita appare così rilevante che la Casta politica apparsa decotta, ha inviato in prima fila la sua Alta Burocrazia e delle Professioni privilegiate a reggere il Fronte dopo la propria rotta collettiva. Come in un piccolo nuovo 1916 dopo un'altra Caporetto. 

Anche allora, la rotta di disfatta venne arginata. Ma dentro il vecchio sistema ingiuto immutato; solo reso un po più efficace: al fronte ancora operai e contadini, piccoli artigiani e commercianti ad assaltare trincee altrui con la sola baionetta sotto le mitragliatrici.

Come allora, decimazione ad incerti. Come allora, temo, al servizio di un Sistema di Rendita nazionale parassitaria, il quale, perdente, o vincente, solo si riprometteva di non mutare niente. Dei propri privilegi ristretti esistenti. Aveva pare fatto, allora, ....il suo massimo sforzo: scelto un nuovo Generale. E il sistema della Rendita pare infatti si sedette esausto, senza cambiare altro.

 

L'Italia comincerà a cambiare veramente, ritengo, quando porrà al centro della Svolta un suo Fisco radicalmente riformato, minore, equo e rispettato.

E vi ricollocherà a vigilare sulla sua misura ed uso un Palamento costituzionale liberamente eletto e scelto.

 

Pare un paradosso quasi esistenziale, ma a noi italiani, il crollo del muro, ci ha ricondotto, pare, alla necessità di riconquistarci i valori borghesi dello Sato moderno costituzionale. Tuttora apparsi fortemente in bilico.

 

Ma noi italiani lo vorremo fare, e tutti assieme, in un nuovo PATTO COSTITUZIONALE DI TUTTI I PRODUTTORI DI RICCHEZZA, anche se tra diversi?

Nel secondo dopoguerra, risulta si sia saputo fare.

Del momeno presente, a breve, tutti lo sapremo. E lo vedremo.

Dalle nostre stesse prossime scelte.

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Sfogliando la Margherita

Post n°23 pubblicato il 08 Febbraio 2012 da MarioStaffaroni

Personalmente non conosco Lusi. Constato solo che, ogni volta qualche personaggio della nostra Politica <inciampa>, e pare capiti sempre più di fequente, parte immutabile il coro dei diretti interessati:

<e chi se lo sarebbe mai immaginato....ha tradito indegnamente la nostra fiducia>. E a questo, a volte anche segue, e sempre inesorabilmente dopo il divampare dell'incendio mediatico: <lungi da noi il reprobo>.

 

Altrettanto constato, e con il più vivo stupore, come pare non sorga tuttora a nessuno il dubbio che queste più o meno fondate giustificazioni a posteriori, lasciano il tempo che trovano tra la pubblica opinione.

 

Amo nel mio piccolo la Politica quale interesse primario in una comunità, quindi non mi inspira l'Antipolitica.

Ma quel 8% attuale di fiducia nel nostro Sistema dei Partiti, pare mostrare che qualcosa non va nel loro rapporto con la pubblica opinione. Praticamente, dai sondaggi risulta emergere che, ormai, non li stima più nesuno. E che sia forse tempo di cambiare, in molti, musica e canzone

 

Quando si osserva che in meno di dieci anni, il Sistema dei Partiti italiani, si sarebbe preso - si, si sarebbe preso perchè stabilito da leggi fattesi da Loro stessi - più di due miliardi di Euro (che forse fa migliore effetto se li chiamiamo ancora 4 mila miliardi delle vecchie lire);

che ricevono a <rimborsi> di spese elettorali sostanzialmente inesistenti cifre enormi anno per anno;

quando si vede che ne avanzano tanti così da mutare i tesorieri dei partiti in Consulenti finanziari che investono sino in Tanzania;

quando si vede che ogni Notabile si concede una Fondazione, una Rivistina, o un Centro Studi a sua privata misura, allora si capisce che quel troppo denaro - che è pubblico denaro per inciso - sta producendo mutazioni serie. 

 

Quando si deve osservare che in massacro delle pensioni lasciate proprio adesso senza indicizzazioni oltre 1400€ vale in risparmio atteso erariale circa la metà di quel che hanno preso e si prendono i Partiti in pubblico finanziamento, si capisce che siamo in pieno sistema feudale.

Ben fotografato peraltro  nel medesimo degrado già oltre trenta anni orsono da un politico allora di primo piano <i Conventi sono poveri, ma i Frati sono ricchi>.

 

Quando si vede che Partiti disciolti continuano a ricevere contribuzioni Finanziarie dello Sato al loro <funzionamento>; quando si vede che i Beni Immobiliari di partiti disciolti finiscono in mani fiduciarie di pochi Oligarchi ereditari, e che ne dispongono a insindacato personale discernimento del tutto avulso dal fine originario, allora cadono le braccia.

 

Allora, pur con tutta la simpatia e condivisione ad una Democrazia operante per Partiti e Movimenti, desta stupore attonito continuare a sentir raccontare sui mediaa, dopo ogni <incidente>, stiamo pensando di riformare questo sistema di Finanziamento.

 

I nostri Partiti temo dovrebbero invece cominciare ad avere memoria di un antico, quanto purtroppo calzante detto popolare diffuso : <Il Signore confonde coloro che vuol perdere>.

 

Vogliono cambiare?

 

Allora, credo ci sia molto poco altro da fare che intanto, per cominciare, dimezzare immediatamente, mentre si studiano migliori complessive riforme, i <contributi statali ai Costi della Politica>;

stabilire contemporaneamente che quasiasi attività politica che benefici, anche indirettamente, dei finanziamenti statali, sia essa Fondazione, Giornale, Centro Studi o quanto altro, debba sottostare alle stesse norme di rendiconto pubblico e trasparenza dei beneficiari diretti;

stabilire che, se un Partito o Movimento cessa di operare, o si scioglie, i sui Beni Patrimoniali e Finanziari senza eccezione, si assimilano alla legislazione vigente delle Cooperative che prevede infatti il ritorno dei beni sociali allo Stato in caso di cessata attività.

 

Tutto il resto, temo siano, putroppo, solo e come sempre chiacchiere senza minimo cosrutto. Utili a far passare il temporale; ma inutili a recuperare collettivo rispetto.

 

Sono opinioni, beninteso, personali. Ma personalmente, ne resto convinto.

 

Quanto al caso recente da cui si è mossa questa modesta riflessione - Lusi  e il volatilizzasi indisturbato di 13 milioni di pubblico finanziamento ( che anche in questo caso restano 25 bei sonanti vecchi miliardi di lire) - posso solo osservare che fortunatamente per molti non opera più la clava con cui fu annientata a torto o a ragione la Dc ed altri : NON POTEVANO NON SAPERE.

Altrimenti, temo che in molti, AVREBBERO GIà CESSATO DI SFOGLIARE LA MARGHERITA.

 

 

 

 

 
 
 

Le chiavi di Havel

Post n°22 pubblicato il 26 Dicembre 2011 da MarioStaffaroni

Alcuni giorni fa, come forse sarà capitato a tanti, mi sono imbattuto nella notizia della scomparsa e commemorazione di Havel

Era stato uno scrittore e divenne Presidente del suo paese, allora la Cecoslovacchia, quando crollò il Muro tra est ed Ovest.

La partecipazione non solo di statisti internazionali - ma del suo popolo - a commemorare lo scomparso, consentiva di vedere come i Cechi fossero ancora oggi profondamente legati a quell'uomo deciso, ma non violento, che aveva guidato i suoi connazionali - pacificamente -in un percorso verso la democrazia effettiva. E in un modo risultato anche così diverso da tanti altri paesi ex comunisti.

NON ERA INFATTI STATA LA NOMENCLATURA EX COMUNISTA A RICICLARSI NEL NUOVO ASSETTO DEMOCRATICO CECOSLOVACCO. 

Ma erano state Forze Nuove ad accompagnarne il concreto passaggio democratico e non violento.

 

E il popolo Ceco, nel commemorare il suo Havel appena scomparso, agitava ancora nell'aria, dalle mani dei tantissimi presenti, DELLE CHIAVI.

 

PERCHE' quel gesto simbolico anche nell'ultimo saluto?

 

Quando cadde il Regime comunista anche in Cecoslovacchia, i Notabili del travolto regime accarezzarono anche essi l'eventualità di riciclarsi. E di conservare in questo modo il Potere.

Ma la allora intera Cecoslovacchia, guidata da Havel, fece miseramente crollare quel sogno di eternità di ruoli e di poteri politici di molti loro connazionali.

COME?

Il Movimento guidato da Havel, detto anche per questo delle CHIAVI, riempì le piazze di connazionali, di ogni età e sesso, che agitavano, nella più assoluta non violenza, migliaia, milioni di mani che tenevano ben in vista delle Chiavi. 

E le agitavano nell'aria senza posa, dinanzi ai palazzi del loro potere crollato ma che non se ne voleva ancora andare

 

INTENDENDO DIRE CON QUEL GESTO SIMBOLICO, FATTO PROPRIO DA UNA INTERA NAZIONE NON VIOLENTA, CHE I BRONTOSAURI COINVOLTI NEL PASSATO REGIME SE NE DOVEVANO ANDARE A CASA LORO SENZA INDUGI.

 

E così accadde. La giovane democrazia europea allora Cecoslovacca, non riciclò i suoi già potenti, ma, li convinse, a furor di popolo, di ANDARSENE TUTTI A CASA. SENZA ULTERIORI INDUGI.

Perchè, il loro tempo, e la pazienza del loro popolo, era finita. ED HAVEL DIVENNE IL LORO PRESIDENTE.

 

In Italia non abbiamo un Regime exComunista da sloggiare.

Ma abbiamo, indubbiamente, dei Gerontocrati del Potere, i nostri Brontosauri Politici e non solo, i quali non erano lì soltanto quando crollò il "Muro"; ma in molti, erano già lì addirittura quando il Muro fu alzato.

E SONO ANCORA LI.

Provandole tutte, pur di non andarsene, civilmente, democraticamente, a CASA. Anche loro. 

Per riuscirci hanno infatti falsato il vero esito del voto, con il premio; poi si son portati via la preferenza forse per sentirsi ancora più tranquilli ma rendendo in pratica inutile il voto stesso privato così del suo maggior effetto e diritto; e da ultimo, spacciando come pericoloso il voto a suffragio universale, hanno appaltato la gestione visibile dei propri potentati a Commissari.Che solo da impudenti totali potevano chiamare "Salva Italia.

 

E, se fosse anche per noi il tempo delle "CHIAVI"?

 

Da agitare in tanti, nelle piazze, dinanzi ai luoghi di potere italiani anche istituzionali, RIGOROSAMENTE NON VIOLENTI, ma a dire inequivocabilmente a chi debba comprendere: ANDATEVENE A CASA.

E per l'unica bastante ragione che il Tempo delle loro Politiche è già finito. E la intera nazione italiana oggi abbia bisogno di altro.

 

Facciamoci sopra magari un pensiero. Tutti noi. Mentre anche la pausa festiva aiuta a ragionare.

Quello che è certo, e che da soli non se ne andranno mai. Già programmano infatti come si ricicleranno dopo il trucco degli attuali "Commissari". Già si contendono il come con gli stessi "loro" Commissari.

 

Non so.

So solo che, qualunque popolo ha voluto togliersi di dosso una Casta che non ne voleva sapere di potersi finalmente pensionare, ci ha sempre dovuto mettere la faccia attivamente a far cambiare idea ai ritardatari. E metterci anche le mani. Anche se rigorosamente democratiche e non violente.

 

Se ci piace l'Italia così, non occorre far niente: fanno infatti già tutto da soli e senza nostra democrazia reale.

 

Se desideriamo invece una stagione nuova per l'Italia, come dopo una "guerra" persa malamente, e quando è venuta l'ora di ricostruire tutti asieme, ALLORA TEMO DOVREMO PRIMA O POI NOI TUTTI METTERCI LE MANI.

E perchè non con " LE CHIAVI"?

Da agitare tutti assieme, dinanzi a templi immutabili dei nostri Poteri? CON LO STESSO MESSAGGIO già DEI CECHI con Havel?

 

BUONE FESTE A TUTTI, per un nuovo anno.

Che con ci consentirà comunque a lungo, a tutti noi, di restare a guardare. Senza dover prendere posizione apertamente, qualunque sia la scelta, democraticamente e sempre NON VIOLENTI.

 

BUON ANNO A TUTTI.

 

 
 
 

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