Creato da atsinistra il 09/01/2011

a sinistra

il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

 

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Liguria: corsi d'acqua e alluvioni - 25/7/2011 - La Giunta Regionale predica bene e razzola malissimo!

Spesso quando accadono eventi che coinvolgono vite umane c'è sempre la propensione ad evitare di affrontare direttamente le responsabilità politiche accusando fin troppo spesso chi esterna le responsabilità altrui di azione di sciacallaggio.
Questo documento è del 25 luglio 2011. Dieci mesi dopo l'alluvione che ha colpito il ponente Genovese e tre mesi prima i tragici fatti dell'entroterra di Laspezia  con le devastazioni delle Cinque Terre e di intere comunità della val di Vara.
Non si parla ovviamente di Aulla in quanto competenze e assistenze riguardano Regione Toscana.
Loris
Con la mano destra si sollecita il Governo a trasferire più fondi per gli indennizzi dei danni provocati dall'alluvione del 4 ottobre 2010 che ha danneggiato Sestri Ponente.

Con la mano sinistra si pubblica un regolamento regionale che riduce da 10 a 3 metri le distanze minime per edificare vicino ai corsi d'acqua in ambito urbano.
Ma in Regione Liguria la mano destra sa cosa fa la mano sinistra?
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria del 20 luglio 2011 è stato pubblicato il Regolamento Regionale n. 3/2011,a firma del Presidente Burlando ( dopo la benedizione della Giunta del precedente 12 luglio ) , in materia di "tutela delle aree di pertinenza dei corsi d'acqua".
Dove stia la tutela non si sa, visto che a parere degli ambientalisti (inascoltati da gran parte della commissione consiliare chiamata a dare un parere alla Giunta) il famigerato art. 4 del Regolamento sancisce una riduzione delle distanze edificatorie rispetto alla legislazione nazionale (il testo unico delle opere idrauliche del 1904, che introduceva il principio base della distanza di 10 metri delle costruzioni dai corsi d'acqua), e si pone in netto conflitto con quanto previsto dall’art.115 del Dlgs.152/2006 (Testo Unico ambientale), in quanto contrasta con la necessità di una tutela attiva della fascia riparia di vegetazione spontanea (non basta il divieto di urbanizzazione) e la sua ulteriore riduzione è oltremodo contraria all’orientamento di tutela di queste fasce fondamentali per la riduzione del rischio idrogeologico. 
Il WWF ritiene non sormontabile la normativa nazionale ed in particolare quanto previsto dal vecchio ma vigente R.D. n. 523/1904, il quale fissa agli artt. 93 e seguenti, i principi generali per esercizio dell’attività di polizia idraulica, intesa come attività di controllo degli interventi di gestione e di trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi idrici.
Quindi come sottolineato dalla scrivente associazione, era da evitare la riduzione delle fasce di inedificabilità da 10 a 5 (aree extraurbane) o 3 metri (aree urbane).
Inoltre l’art. 5 contenuto nel regolamento approvato apre la strada ad una serie di deroghe (strade incluse) in cui, ad esempio, la realizzazione di insediamenti produttivi , compensata secondo le convenienze del caso, da “opere di messa in sicurezza”, vanificherebbe il principio generale dei vincoli del RD 523/04, proprio quando nella nostra Regione, a causa dei rischi idrogeologici, i fenomeni di piena e dell’eccessiva urbanizzazione di aree golenali, andrebbe cristallizzato il principio delle regole di precauzione anziché quello delle deroghe.
WWF-LIGURIA
http://beta.wwf.it/client/ricerca.aspx?root=28713&content=1

PS. Da Sestrese, da amante del mio territorio non mi sento sciacallo a pubblicare questa informazione.
Informazione perchè notizia sarebbe che si tutela l'ambiente in cui viviamo.
 Loris

 

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Commenti al Post:
giordyart
giordyart il 28/10/11 alle 23:04 via WEB
si sa che in italia funziona così...da sempre (vedi sarno)e tanti altri posti, ci son sempre gli interessi lucrosi sotto e la gentte paga.... ciao, patty
 
 
atsinistra
atsinistra il 31/10/11 alle 19:12 via WEB
Il fatto che "funzioni così" ci impone non solo una costante vigilanza ma una Resistenza attiva a difesa dei territori in cui viviamo.
 
marziakrge
marziakrge il 28/10/11 alle 23:06 via WEB
grazie dell'analisi, condivido abbastanza e pone gli occhi su una questione che sta diventando un tantinello pesante.......
 
 
atsinistra
atsinistra il 31/10/11 alle 19:13 via WEB
per la Liguria Più che pesante, cementificazioni, porticcioli, gronde e terzo valico....un disastro ambientale.
 
valerioborghetti
valerioborghetti il 29/10/11 alle 00:27 via WEB
Io sono nato ed abito ad Aulla e credimi la situazione che hai descritto è la medesima del nostro territorio ma potremo riferirla all'Italia tutta....
 
 
atsinistra
atsinistra il 31/10/11 alle 19:16 via WEB
Sui tristi fatti di questi giorni ho più di una impressione che di responsabilità precise ce ne siano. Auspico che come ha detto Rossi La formula che fu a suo tempo applicata per Cardoso e Fornovolasco dia gli stessi risultati.
 
crazy.wasp
crazy.wasp il 29/10/11 alle 03:14 via WEB
Mi spiace per quanto accaduto il Liguria, ma così funzione in tutta Italia. Ovviamente la mia affermazione non vuole assolutamente essere una giustificazione. Sottolineo solo una triste realtà che va sempre più peggiorando. Qualcuno arriva a chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, qui non si fa neppure questo. Inutile dire che senza un governo responsabile che agisca nell'interesse dei cittadini e del Paese, ogni cosa andrà a puttane... Ciao.
 
 
atsinistra
atsinistra il 31/10/11 alle 19:21 via WEB
vale la stessa risposta che ho dato a giordyart. Voglio aggiungere che l'applicazione di normative sulla democrazia partecipativa (dibattito pubblico) già in uso in Europa, faciliterebbe la consapevolezza dei soggetti coinvolti e le soluzioni condivise.
 
   
crazy.wasp
crazy.wasp il 01/11/11 alle 02:39 via WEB
Purtroppo per te, la resistenza attiva non la si fa solo con le chiacchiere... se siamo costretti a difenderci è perchè qualcuno ci aggredisce, non dimentichiamolo e non disperdiamolo solo in chiacchiere.
 
     
atsinistra
atsinistra il 01/11/11 alle 10:54 via WEB
Mi dispiace che non conosci la legiferazione europea sulla democrazia partecipativa che in parte alcune regioni stanno applicando(troppo poche e in modo forse parziale, rispetto a quanto diversamente succede in Francia) perchè forse sapresti che non si parla di chiacchere ma di scelte condivise sul territorio da parte degli attori stessi del territorio. Se vuoi puoi documentarti anche sulla vituperata rete semplicemente mettendo su Google "Debat public". Buona lettura
 
     
crazy.wasp
crazy.wasp il 01/11/11 alle 23:49 via WEB
Il fatto che non la pensi come te non siginifica che non conosca la legiferazione europera sulla democrazia partecipativa in materia... ma, seppur facciamo parte dell'Europa, qui siamo in Italia ed è risaputo in tutto il mondo come vanno le cose da noi (a parte la minoranza di qualche regione). E continuerà ad essere così finchè avremo questo malgoverno e finchè esisteranno persone presuntuose che preferiscono perdere tempo misurandosi intellettualmente piuttosto che agire. Conta più la pratica o la teoria?
 
     
atsinistra
atsinistra il 02/11/11 alle 09:14 via WEB
I pareri delle "commissioni scientifiche" dove è legiferato il "debat public" diventa vincolante. Caso emblematico: Nonostante un parere sfavorevole o (ripensamento) della "commissione scientifica" del "debat public" sulla "gronda di ponente",e nonostante il debat public sia stato promosso dalla stessa amministrazione comunale, i lavori proseguiranno in quanto non essendoci legiferazione a livello regionale il parere non è vincolante. Considerando l'impatto ambientale e sociale, c'è poca teoria e molta pratica. Soprattutto molta "lotta" sul territorio ed un riconoscimento giuridico che non può prescindere dal risultato finale che rimarrebbe risultato precario ad ogni cambio di amministrazione o governo.
 
     
crazy.wasp
crazy.wasp il 02/11/11 alle 20:15 via WEB
La "molta pratica" che intendi tu è quella del malaffare. Io intendevo un altro tipo di pratica. Ribadisco: l'Italia non è la Francia e per quanto sia giusto il "dèbat public", per noi arriverà sempre al punto di stallo, quindi fallimento. Lo Stato siamo noi: da qui dobbiamo partire e realizzare.
 
     
atsinistra
atsinistra il 02/11/11 alle 22:10 via WEB
Di che non hai capito o che mi sono espresso male ma non "cosa intendevo" che come potrai ben capire lo so benissimo quello che intendo. Infatti non è assolutamente la conclusione alla quale sei arrivata tu. Scrivevo delle lotte che sono state fatte nel ponente genovese e nella valpolcevera contro il progetto della Gronda di ponente (una TAV in piccolo e cittadina) che tu conoscerai sicuramente. Una cosa invece non la comprendo proprio di quello che scrivi tu: "lo Stato siamo noi" e poi parli di "fallimento" nel momento in cui si parla di "democrazia partecipativa" che è la democrazia che parte e coinvolge il basso. Se pensi che la "rivoluzione sia dietro l'angolo" accomodati pure, io l'ho pensato molto nel 68 e per qualche anno dopo, poi io e molti altri come me si sono resi conto che i "rapporti di forza" forse non erano favorevoli alle nostre volontà rivoluzionarie, qualcuno poi si inventò la strategia della tensione, infiltrò in vari movimenti provocatori e spie (tecnica insegnata da kossiga) e la "reazione" compì la pacificazione sulle nostre teste e pelli. Personalmente non mi sono mai arreso e non mi ha mai spaventato essere minoranza (ma non minoritario). Questo sproloquio l'ho fatto perchè forse il "fare" non mi è del tutto estraneo (e non da ora)e al fare penso si debba unire l'umiltà del cercare di conoscere (studiare)e del sapersi confrontare.
 
     
crazy.wasp
crazy.wasp il 03/11/11 alle 01:06 via WEB
Probabilmente non avrò capito, come dici tu. Comunque ciò che a te pare contraddittorio, analizzando i fatti, non lo è. Se parlo di fallimento è appunto perchè attualmente lo Stato è personificato in una sola persona. Il fatto che, in un certo senso, ti abbia provocato, non significa che pensi che tu sia uno che "chiacchiera" e basta. Tu usi un linguaggio molto forbito. Al contrario io uso un linguaggio semplice, diciamo pure terra-terra... ma non starò qui a dirti perchè non mi reputi terra-terra e l'affermazione di ciò non è mancanza di umiltà. In quanto all'umiltà del cercare, quella non basta mai... ma si può cercare anche "pungendo" e ciò non significa non accettare il confronto. Però vedo che molto spesso si cerca, si analizza, si sviscera, e non si riesca a vedere l'ovvio che ci sta proprio davanti. Quando il "treno" arriva, sempre che si voglia partire, lo si prende senza esitazioni. Non si può ricorrere ad un "dèbat public" (scusa il paragone). Quello dovrebbe avvenire prima e non durare eternamente. Come vedi ho "sproloquiato" anch'io.
 
ironwoman63
ironwoman63 il 29/10/11 alle 10:06 via WEB
Un grande problema del nostro paese e' l'edificazione selvaggia, senza regole... i prg non vengono quasi mai rispettati, e a suon di condoni e bustarelle si prepara sempre il terreno alle catastrofi. inutile piangere sul latte versato, bisognerebbe davvero cominciare a pretendere politiche efficaci di controllo del territorio!! ciao, buon fine settimana e auguroni per la tua zona!!!
 
 
atsinistra
atsinistra il 31/10/11 alle 19:25 via WEB
Nuovo puc di Genova presentato alla Loggia di Banchi, sembra a detta di chi ha avuto la costanza di leggerlo un ulteriore regalo fatto a costruttori e quant'altro
 
paperino61to
paperino61to il 29/10/11 alle 11:01 via WEB
in effetti è vero. chi ha permesso di costruire queste case, chi ha fatto Finta di non sapere cosa poteva succedere ? metterli in galera sarebbe il minimo, come lo sarebbe x chi ha tutti i costi voluto costruire e andarci ad abitare in quelle case.
 
 
atsinistra
atsinistra il 31/10/11 alle 19:26 via WEB
In questo mi rendo conto sono forcaiolo. Pene severe per gli amministratori che concorrono a disastri ambientali
 
misteropagano
misteropagano il 07/11/11 alle 12:08 via WEB
ciao Loris agire + che pensare, guantoni contro guantoni, bello!! bella pratica quella di quel fare che tutti si sentono autorizzati al farlo magari radio gestiti da chi rimane comodamente seduto sul suo divano in casa.Fare cosa sennò, vediamo parli di democrazia partecipata, da Porto Alegre hanno tentato di insegnarcela ma loro nn hanno nemmeno i servizi: le scuole, le strade o le fogne e, lo dico perchè studiata ed analizzata, una formula applicativa di vera democrazia, con piccole quote di bilancio sociale (già magro di suo) che vengono destinate a queste priorità e gestite direttamente dai cittadini grazie ad un sistema di rotazione delle responsabilità e delle azioni. Tuttavia, giacchè nella sua formula tutta italiana, io l'ho anche sperimentata e gestita sul mio territorio, mi permetto tranquillamente in questa tua sede del mio dire e fare. Quei concetti cari che tu disegni e auspichi, sono stati piuttosto snaturati perchè applicati in una collettività cosiddetta opulenta e addormentata (anche se solo fino a ieri) e in fin dei conti abbiamo strade, scuole, servizi eccetera; pertanto ci si è "rifugiati" nella richiesta di cultura e beni immateriali ...nulla di disdicevole in un primo sperimentale esercizio, sapessi che emozione intanto "educare" una cittadananza all'uso del proprio territorio!!!Oggi che l'amarezza del consumismo, degli abusi, lo sfruttamento delle risorse e dell'ambiente a titolo puramente economico ci fanno svegliare affogati più che mai quei titoli partecipati sarebbero stati occasione di riprova di una coscienza collettiva..e haimè se tra i mali ci fosse quella sinistra a cui lavori te forse un'altra opportunità, un secondo esercizio sarebbe possibile. Di fatto nemmeno + l'esigenza culturale è stata possibile far valere con i governi di centrodestra nazionali e non, semmai solo frustrante filodifusione di bigotti canti. buona giornata. M®
 
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