Creato da atsinistra il 09/01/2011

a sinistra

il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

 

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Abbiamo troppo poco tempo a disposizione per poterci permettere il lusso di pettinare le bambole o smacchiare i giaguari.

Post n°91 pubblicato il 19 Novembre 2011 da atsinistra
 

 

 

...Sabato 12 novembre avevo indossato la giacca e stavo per dirigermi verso Montecitorio o il Quirinale per partecipare all'evento programmato “la caduta di un premier” quando il più banale dei quesiti mi ha rovinato sia l'entusiasmo sia quello che da anni avrei considerato un bel giorno per l'Italia: chi ha mandato a casa Berlusconi?.

 

 


E' fin troppo evidente che quelli che abbiamo per anni invocato come gli anticorpi che entravano in circolo nel momento in cui qualcuno avrebbe attentato al nostro sistema democratico sono entrati in crisi, forse per eccesso di fiducia in un impianto statale fatto più di consuetudini che di atti formali e sostanziali inoppugnabili. Dal conflitto di interessi a leggi at personam e leggi at azienda.
Non è un caso che quello che è stato un meccanismo che ha retto bene sino a che c'è stata la Democrazia Cristiana, si sia inceppato nel momento in cui i democristiani per estinzione del proprio partito si sono, insieme ai socialisti, spalmati tra i due partiti di riferimento all'interno dei due poli.
Non è un caso che il meccanismo può riprendere a funzionare nel momento in cui archiviata la seconda repubblica il governo Catto-Bancario del prof. Monti ha nel suo DNA la mappatura proprio della Democrazia Cristiana degli anni del benessere, del boom economico, della società dei consumi, ma non le risorse per uguagliarla.

Che il PD di Bersani sia troppo interessato all'accredito nei salotti bene della finanza internazionale a scapito dei soggetti più deboli non è una novità. La rincorsa alle banche finì nella burla dei ragazzini scoperti con le mani nella marmellata, e la scelta aclassista ha radici decisamente più lontane, legate alla stesse sorti dell'allora PCI.
Il rifiuto o di un governo “politico” o di larghe intese o di unità nazionale o di elezioni anticipate, è solo il sinonimo della volontà di non disturbare i grandi vecchi e le organizzazioni mondiali capaci di movimentare ingenti capitali in titoli e in liquidità, veri strumenti di ricatto politico sociale nei confronti di paesi sovrani.

Viene a mancare il fiato pure alla sinistra extraparlamentare, chi ha per troppo tempo tubato con alleanze imbarazzanti ma assolutamente organiche ad una spartizione di un po di seggiole (o sgabelli) in un ipotetico governo di pseudo centro-sinistra, ed oggi si trova in debito d'ossigeno e fuori gioco, vista l'indisponibilità da parte del PD stesso a percorrere strade diverse (e non necessariamente l'uscita dalla UE del nostro paese) per riconquistare autonomia politica e una politica indirizzata su tutto alla tutela di tutti quei soggetti definiti non a caso “più deboli”

Da parte della sinistra definita “radicale” la perenne ricerca di unificazione impossibile di soggetti insufficenti e inadeguati, e la mancanza di unificazione su un progetto comune di società legata alle trasformazioni politiche e sociali globalizzate.

...Mi sono tolto la giacca, resta troppo poco tempo per poterci permettere il lusso di pettinare le bambole o smacchiare i giaguari.

 


Non è nell'attuale Parlamento che si può costruire una alternativa alla società delle banche e della finanza. Da Seattle a Puerto Alegre, a Genova, oltre dieci anni di indicazioni sulla possibilità di società diverse e sostenibili. Non è il sofismo se superata o meno questa sinistra, è in quell'ambito e in quell'humus culturale che matura comunque questo dibattito, che può e deve trasformarsi in progetto sociale.

Loris

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Commenti al Post:
valerioborghetti
valerioborghetti il 19/11/11 alle 22:55 via WEB
Ciao, concordo pienamente con te non è in questo Parlamento che si può pensare a costruire uno stato sociale che non dipenda esclusivamente dalle banche e dai banchieri...uno stato di diritto e dignità ha bisogno di una modifica radicale per dare nuova credibilità a terminologie ormai vuote...bisogna ridare significato alla sinistra...
 
 
atsinistra
atsinistra il 20/11/11 alle 11:17 via WEB
un altro mondo è sempre possibile
 
crazy.wasp
crazy.wasp il 20/11/11 alle 02:42 via WEB
Eh si, tempo non ce n'è! Dalla prima Repubblica è cambiata solo la sinistra che si è imborghesita (nel senso negativo del termine), il resto si è sparso ed è stato inglobato nei nuovi partiti, acquistando un potere che ha permesso il malaffare alla luce del sole. E quando il malaffare viene praticato alla luce del sole, non significa che vi sia libertà e progresso ma, al contrario, schiavitù e regressione. Il nuovo governo non è per nulla diverso dagli altri, nonostante il suo background, ricoperto da una patina di morigeratezza e perbenismo, trasuda da ogni poro la sottomissione ad un sottobosco potente e occulto che guida le sorti di ogni nazione. Questo governo è la vera casta dell'elite. Più che mai è necessario che ognuno di noi si responsabilizzi e ritorni a lottare contro questa casta, il cui fine è completare il cerchio e privarci della nostra dignità. In quanto al PD, sappiamo benissimo che non rappresenta la vera sinistra ma penso che una certa sinistra extraparlamentare conservi ancora il lume della ragione e mi auguro che sappia risvegliare le coscienze sopite o affamate di giustizia. Purtroppo non vedo altro via che non sia rivoluzione; rivoluzione culturale e civile... e non intendo certo una rivoluzione pacifica. Diversamente verremo fagocitati dalla piovra. Ciao.
 
 
atsinistra
atsinistra il 20/11/11 alle 11:16 via WEB
La violenza la si respira nelle misure di restrizione dei diritti, della negazione della dignità del lavoro, dell'impossibilità a ipotizzare di progettare il proprio futuro
 
imperatoreinca
imperatoreinca il 20/11/11 alle 09:45 via WEB
Valerio ridare significato alla sinistra vuol dire lottare..da troppi anni si sono adattati al potere di una poltrona..dopo due mandati a casa..così si rinnova la politica parlamentare..Hastalavictoria
 
 
atsinistra
atsinistra il 20/11/11 alle 10:47 via WEB
La lotta la si fa nel momento in cui c'è un progetto per il quale lottare. La mia lamentazione sta proprio su questo punto. Nonostante da anni si parla di altermondialismo, di sviluppo e commercio etico, di economie eco solidali, quando si passa a unificare e sintetizzare un progetto sul quale, non un partito o un gruppo, ma la Sinistra ne acquisisca una rappresentanza politica, i personalismi, i distinguo e la frammentazione la fanno da padroni.
 
   
crazy.wasp
crazy.wasp il 20/11/11 alle 20:30 via WEB
Amara verità! Ecco perchè boicottaggi, manifestazioni, attivismo mediatico, non sono sufficienti allo stato attuale. Dovremmo aver raggiunto quel grado di civiltà che ci permette di dialogare e decidere civilmente nell'interesse comune... ma così non è. Pare che non possediamo la "responsabilità del padre di famiglia"... siamo padri che tolgono di bocca il cibo ai propri figli. Capisci che a questo punto è ovvio che i figli si ribellino per conseguire la libertà, anche senza un preciso progetto. O meglio il progetto principale diviene la libertà. Poi starà ai figli impegnarsi per non commettere gli stessi errori dei padri... e tutti noi dovremo vigilare perchè ciò non accada.
 
ironwoman63
ironwoman63 il 21/11/11 alle 07:12 via WEB
la democrazia deve ripartire dal basso... il movimento internazionale degli indignaos , credo che sara' il veicolo col quale i popoli tutti riaffermeranno il loro peso e la loro dignita'.Universalmente uniti contro la globalizzazione economica dei poteri forti. Ciao
 
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