a sinistra
il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)
Post n°91 pubblicato il 19 Novembre 2011 da atsinistra
Tag: altermondialismo, bce, bene comune, debito, Democrazia Cristiana, G20, G8, governo, grecia, Monti, prima repubblica
...Sabato 12 novembre avevo indossato la giacca e stavo per dirigermi verso Montecitorio o il Quirinale per partecipare all'evento programmato “la caduta di un premier” quando il più banale dei quesiti mi ha rovinato sia l'entusiasmo sia quello che da anni avrei considerato un bel giorno per l'Italia: chi ha mandato a casa Berlusconi?.
E' fin troppo evidente che quelli che abbiamo per anni invocato come gli anticorpi che entravano in circolo nel momento in cui qualcuno avrebbe attentato al nostro sistema democratico sono entrati in crisi, forse per eccesso di fiducia in un impianto statale fatto più di consuetudini che di atti formali e sostanziali inoppugnabili. Dal conflitto di interessi a leggi at personam e leggi at azienda. Non è un caso che quello che è stato un meccanismo che ha retto bene sino a che c'è stata la Democrazia Cristiana, si sia inceppato nel momento in cui i democristiani per estinzione del proprio partito si sono, insieme ai socialisti, spalmati tra i due partiti di riferimento all'interno dei due poli. Non è un caso che il meccanismo può riprendere a funzionare nel momento in cui archiviata la seconda repubblica il governo Catto-Bancario del prof. Monti ha nel suo DNA la mappatura proprio della Democrazia Cristiana degli anni del benessere, del boom economico, della società dei consumi, ma non le risorse per uguagliarla. Che il PD di Bersani sia troppo interessato all'accredito nei salotti bene della finanza internazionale a scapito dei soggetti più deboli non è una novità. La rincorsa alle banche finì nella burla dei ragazzini scoperti con le mani nella marmellata, e la scelta aclassista ha radici decisamente più lontane, legate alla stesse sorti dell'allora PCI. Il rifiuto o di un governo “politico” o di larghe intese o di unità nazionale o di elezioni anticipate, è solo il sinonimo della volontà di non disturbare i grandi vecchi e le organizzazioni mondiali capaci di movimentare ingenti capitali in titoli e in liquidità, veri strumenti di ricatto politico sociale nei confronti di paesi sovrani. Viene a mancare il fiato pure alla sinistra extraparlamentare, chi ha per troppo tempo tubato con alleanze imbarazzanti ma assolutamente organiche ad una spartizione di un po di seggiole (o sgabelli) in un ipotetico governo di pseudo centro-sinistra, ed oggi si trova in debito d'ossigeno e fuori gioco, vista l'indisponibilità da parte del PD stesso a percorrere strade diverse (e non necessariamente l'uscita dalla UE del nostro paese) per riconquistare autonomia politica e una politica indirizzata su tutto alla tutela di tutti quei soggetti definiti non a caso “più deboli” Da parte della sinistra definita “radicale” la perenne ricerca di unificazione impossibile di soggetti insufficenti e inadeguati, e la mancanza di unificazione su un progetto comune di società legata alle trasformazioni politiche e sociali globalizzate. ...Mi sono tolto la giacca, resta troppo poco tempo per poterci permettere il lusso di pettinare le bambole o smacchiare i giaguari.
Non è nell'attuale Parlamento che si può costruire una alternativa alla società delle banche e della finanza. Da Seattle a Puerto Alegre, a Genova, oltre dieci anni di indicazioni sulla possibilità di società diverse e sostenibili. Non è il sofismo se superata o meno questa sinistra, è in quell'ambito e in quell'humus culturale che matura comunque questo dibattito, che può e deve trasformarsi in progetto sociale. Loris |
Post n°89 pubblicato il 12 Novembre 2011 da atsinistra
Nei giorni scorsi ho avuto modo di intervenire, anche duramente, sulle responsabilità del Sindaco di Genova in merito alla recente alluvione. Spesso la mancanza di conoscenza di una situazione “locale”, come quella genovese, porta a considerazioni che non trovano riscontro rispetto a quello che forse potrebbe apparire il “buon senso politico” Concretamente io sostengo che il problema della chiusura o meno delle scuole è un falso problema, sicuramente corretto è il principio che le scuole in caso di “eventi” particolari diventino presidi sul territorio per la gestione dell'emergenza. Per cui se sotto questo profilo la Sindaco ha operato correttamente, sulla gestione dello stato d'allerta è stata quanto mai lacunosa. La responsabilità che imputavo, e continuo ad imputare alla Sindaco, è tutta politica, ed è quella di essere organica al partito della cementificazione, Di quel partito di opere inutili e dannose come la “gronda di ponente”, scempi come gli “Erzelli”, proposte indecenti come il nuovo stadio nella zona a mare di Sestri ponente a ridosso dell'Aereoporto, ed infine un nuovo via, nel nuovo puc presentato ai parcheggi sotterranei (quindi nuove impermeabilizzazioni del terreno). Viste le mie lacune esplicative, credo che la miglior spiegazione possibile arriva direttamente dalla sala Rossa del Consiglio Comunale con una, a mio parere imbarazzante, bocciatura di un o.d.g. ORDINE DEL GIORNO IN MERITO ALLA DISCUSSIONE RELATIVA AGLI EVENTI ALLUVIONALI DEL 4 NOVEMBRE 2011 Il Consiglio Comunale di Genova, Considerato l'impatto che l'alluvione di venerdi 4 novembre 2011 ha avuto su ampie parti del territorio genovese e, in particolare, la morte di 6 persone; Premesso che il territorio così come la natura e la storia l’hanno consegnato a noi, è un patrimonio che va amministrato con la massima saggezza sapendo che è un bene limitato, che non è riproducibile. La sottrazione di anche un solo metro quadrato può significare lo stavolgimento dell’assetto idraulico e l’aumento dei rischi per le persone, oltre al danneggiamento del paesaggio; Considerato che “costruire sul costruito” deve significare fermare il consumo di territorio, senza aumentare il carico insediativo e di urbanizzazioni primarie e secondarie, in zone già densamente popolate; Tenuto conto del cambiamento climatico in atto che comporta precipitazioni intense frequenti, e della necessità di affrontare la sicurezza idrogeologica in maniera completa, sia con misure strutturali che non strutturali, come: manutenzione dei corsi e dei versanti riqualificazione del patrimonio forestale vincoli urbanistici, assicurazioni, prevenzione e protezione civile la rinaturalizzazione dei rii, compresi i loro versanti, permettendo la creazione di aree golenali, aumentando la capacità di ritenzione delle acque e la dissipazione dell’energia per ridurre il rischio idrogeologico più a valle,come stanno facendo da anni sulla Loira, in Francia, sulla Drava in Austria o sul Reno in Germania aumento di territorio permeabile demolizione di strutture in argine impegna la Sindaco e la Giunta a: predisporre emendamenti al PUC in modo da aumentare la quantità di territorio permeabile nel Comune di Genova, non autorizzando nuovi insediamenti e parcheggi in aree naturali e inondabili; implementare protocolli certi e non ambigui con sistemi integrati di allarme per la gestione dell'emergenza in tutto il territorio comunale; non adeguarsi alla sconcertante diminuzione della distanza dai fiumi per le nuovi costruzioni, approvato recentemente dal Consiglio Regionale Ligure; rivendicare il proprio ruolo di governo del territorio, esprimendo la propria contrarieta' al “silenzio – assenso” previsto in un disegno di legge depositato dalla Giunta Regionale per i permessi a costruire; attivarsi verso le competenti autorità di polizia territoriale per procedere senza indugio all’abbattimento di quegli edifici situati sugli argini che riducono la sicurezza, prevedendone la ricollocazione e la rimozione di qulunque deposito/accumulo di inerti vicino ai tratti fluviali; Intervenire prioritariamente in quei corsi con particolare emergenza idraulica, per aumentare la capacità di smaltimento dei tronchi coperti, fino a soddisfare lo smaltimento della portata 200-ennale; Aiutare economicamente gli alluvionati per riavviare le attività, non dimenticandosi dei cittadini di Sestri Ponente alcuni dei quali ad oggi sono a rischio di fallimento per mancati finanziamenti;
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Post n°88 pubblicato il 09 Novembre 2011 da atsinistra
Tag: 15 OTTOBRE, alluvione, bce, Beni comuni, dissesto, europa, finanziarizzazione, FMI, G20, GENOVA, governo, indignados, unione europea L’odore dei soldi fa deviare anche il corso dei fiumi 11.11.11 Occupy The Streets. Occupy The World venerdì 11 novembre alle ore 17, 30 davanti alla Banca d'Italia via Dante 3 - Genova Porta in Piazza la tua Indignazione! Riprendiamoci gli spazi della protesta e dell'aggregazione, della politica e del sociale. Riprendiamoci il diritto all'indignazione e a far sentire la nostra voce. Territori violati, beni comuni svenduti, servizi privatizzati, lavoro e vita sempre più precari diciamo basta! Rimandiamo al mittente la lettera della BCE diciamo no ai dictat della finanza e delle speculazioni! Vieni in piazza con la tua denuncia, le tue proposte Facciamoci sentire con pentole e coperchi! |
Post n°87 pubblicato il 07 Novembre 2011 da atsinistra
4 novembre 2011 Un fiocco nero per Genova e per le incolpevoli vittime 7 novembre giornata di lutto |
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