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Atuttotondo..

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La mia prima lettera ad un quotidiano!!

Post n°241 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da fra.1979

Riporto la mia prima lettera scritta ad un quotidiano, anzi a due!
L'ho scritta poco fa, schifata da ciò che ho visto all'ora di pranzo dalla finestra di casa mia! L'ho mandata alla Gazzetta di Mantova e a Repubblica...non so se qualcuno la leggerà mai, ma volevo sfogarmi e far leggere ciò che è successo a più persone possibile!!

Ho pensato quindi di pubblicarla anche quissù...

"La città dei festival"...così si trova scritto su molti manifesti in giro per la mia bellissima città! Così da qualche anno viene conosciuta nel mondo, ammirata e osannata! Nel corso dell'anno mantovano possiamo ritrovarci immersi nel Festival della letteratura, del Teatro, del Jazz, della Musica, del Biologico, dei Salumi....insomma c'è un festival per ogni stagione e occasione...ed è bellissimo che una città viva così intensamente ogni sfera della cultura! Da qualche tempo, un anno circa, Mantova ha scoperto di far parte anche del "Festival dell'archeologia"...prima in via Gradaro, poi in piazza Sordello e infine a Valdaro...e tutte le televisioni e i giornali del mondo hanno parlato di noi e del nostro passato sepolto, ora finalmente riscoperto! E' una gioia scoprire che Mantova non è nata dal nulla o dalla nebbia, che tutto non è cominciato e finito con i Signori Gonzaga, ma anzi...che qualcosa di importante c'era prima, come c'è stato anche dopo!

Da agosto ho il piacere di vivere nel centro della mia bella città e di avere due finestre che si affacciano direttamente su uno di questi scavi archeologici, precisamente su quelli di via Gradaro. Vedere fuori dalla finestra un angolo di storia e di arte così puro e bellissimo per una come me, laureata in Storia dell'arte, è stato un piacere, oltre che un segno di civiltà! Purtroppo però oggi, al mio rientro a casa ho avuto una brutta sopresa! Avrei dovuto aspettarmelo, visto che due settimane fa la zona degli scavi è stata circondata da un'alta palizzata...ma ritrovarmi, inaspettatamente, spettatrice di questo "Controfestival" mi ha lasciato di stucco, amareggiata e decisamente arrabbiata!

Al contrario di tutto il resto della cittadinanza, ho avuto un posto in prima fila per uno spettacolo di cui nessuno vorrebbe il biglietto: una gru gialla, qualche addetto ai lavori e una benna che, colpo su colpo, affondava i suoi denti in quei resti del nostro passato, in quei segni di civiltà e grandezza che avrebbero potuto dare un po' di prestigio e lustro in più alla nostra città! Vedere in frantumi, rivoltati, spezzati e portati via quei resti di un monastero di quasi mille anni fa è davvero doloroso! Non capisco il metro di giudizio con cui è stata presa questa decisione, con cui viene deciso cosa è importante e cosa no! I resti del nostro passato non hanno comunque un valore intrinseco di testimonianza? Non sono già di per sè, per il fatto di essere ancora lì a dirci qualcosa, importanti e da tutelare oltre che valorizzare? Io credo di sì, ma forse è una mia deformazione professionale...la stessa che mi spinge a diffondere questa notizia anche a chi dietro quella palizzata non ha potuto vedere, anche a chi della storia e dell'arte non se ne cura e preferisce vedere un bel palazzo modernissimo al posto di una area verde con dei resti archeologici! Pensavo che Mantova, la città dei festival, avrebbe tutelato una così bella testimonianza...e invece ha preferito tornare a nasconderla sotto la terra e la nebbia dell'ignoranza, nel suo senso originario di NON CONOSCENZA!

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