arduino sacco editor

Di certe cose non se ne parla mai abbastanza, probabilmente.
Ci sono argomenti che tornano spesso nei nostri telegiornali, sulla carta stampata, e su ogni mezzo d'informazione del giorno d'oggi.
Ma come già mi è capitato di dire per un altro romanzo, quello che leggiamo in un libro ha una forza enormemente maggiore di ogni notizia sentita qua o là.
Le parole di un romanzo, a prescindere dalla vicenda in sé e in parte anche dallo stile adottato riescono a fare breccia in modo diverso nelle nostre coscienze. In fondo, fino a quando non arriviamo all'ultima pagina noi siamo giorno dopo giorno, istante dopo istante, costantemente a contatto con i personaggi e le vicende che stiamo leggendo. Ci aiuta sicuramente più di ogni altra cosa a calarci nei panni dei protagonisti.

I quali, in questo caso, sono due ragazzi omosessuali. Verrebbe da dire quasi “per caso”, in quanto almeno uno di loro lo scopre in età sì ancora giovane ma in maniera del tutto spontanea e inaspettata.
Lo stile asciutto, libero da ogni tipo di pedanteria o moralismo, ci permette di lasciare da parte lo sguardo della società – sia esso benevolo o meno – e guardare con i nostri occhi dentro ad una realtà che è apparentemente uguale alla nostra, ma in realtà diversa.
Diversa nell'accezione migliore del termine: troppo spesso si dà a questo vocabolo un significato negativo, ma io trovo che è la ricerca e la scoperta del diverso che muove la crescita personale, sia interiore che esteriore.
Proprio scontrandosi, anche se in malo modo, con questo diverso, uno dei personaggi di questo romanzo capirà qualcosa che prima riteneva assolutamente sbagliato e inaccettabile.

Forse dovremmo farlo anche noi, non per pietà, non per compassione, ma soltanto per il gusto di avventurarci in un viaggio – seppure mentale e basta – nel “diverso”, appunto, ed uscirne migliori.
Perché, ad imparare, si può solo migliorare.

Emiliano Felicissimo