Creato da pelucio il 28/02/2007
una ridente cittadina sulle colline della Guinea Bissau
 

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SAN DANIEL COMBONI

Post n°234 pubblicato il 06 Ottobre 2017 da pelucio

ci avviciniamo piano piano (ma non troppo) alla festa del patrono della nostra parrocchia: SÃO DANIEL COMBONI.

la nostra parrocchia ogni anno ha questa data (10 ottobre) come punto di riferimento per la ripresa delle attivitá: catechesi dei bambini e degli adulti, preparazione dei sacramenti, programmazione dell'anno pastorale, organizzazione dei gruppi dei "combonini", degli adolescenti e dei giovani. questo é il tempo del re-inizio delle attivitá pastorali, il re-inizio dopo il tempo delle piogge e delle vacanze degli alunni per ricominciare.

anche le scuole ricominciano in questo tempo: la scuola di alfabetizzazione degli adulti ricomincia questa settimana, il liceo Padre Leopoldo Pastori comincia questa settimana...

inizia in questo periodo anche il TEMPO DELLA SECCA. non ci siamo ancora arrivati, qui ancora é tutto verde. una volta alla settimana fa una pioggia che ci da sollievo perché diminuisce un po' la grande afa che c'é in questo periodo... ma siamo verso la fine, ci stiamo dirigendo verso il tempo secco... le prossime piogge, quelle vere, saranno solo nel prossimo mese di maggio o giugno...

il tempo cambia, la vita cambia, le attivitá cambiano, anche le persone cambiano ... quello che rimane é la necessitá di avere amici, di dialogo con le persone, di avere buone relazioni con tutti. rimane il continuare a cercare di essere discepoli di Gesú. anche in questo ricominciamo, anche in questo ci mettiamo ancora in strada e continuiamo a camminare...

buona strada

 
 
 

Vivi ancora Viví

Post n°233 pubblicato il 03 Luglio 2017 da pelucio

Viví: é una ragazza che ha ricevuto il battesimo qualche giorno fa, nella festa di Pentecoste.

la conosco da qualche anno, conosco suo padre (lavoriamo insieme nell'ambito agricolo nella produzione di riso), conosco alcuni suoi fratelli (uno veniva a scuola nel liceo diocesano ma poi a forza di scavalcare il muro, antrare in ritardo, entrare dopo aver fuma mariuana o aver bevuto vino... ha deciso di non venire piú a scuola).

Viví é una ragazza di circa 20 anni. ha un figlio piccolo che non ho mai visto. uno di quei figli nati in relazioni senza futuro. un bambino in piú senza papá.

una domenica, dopo messa, mi chiede un passaggio per Contubuel. andiamo insieme. a me fa piacere viaggiare in compagnia. sono solo 30 km ma é sempre meglio avere qualcuno con cui parlare...anche se a volte durante quel tragitto preparo la predica per la messa (andare in macchina mi aiuta a concentrarmi... ma quel giorno avevo giá predicato e quindi avevo giá la predica pronta.

chiacchierando sul piú e meno, le chiedo se ha parenti a Contubuel, lei mi dice di no, ma che suo papá ha lavorato a Contubuel e che la abita suo nonno. (ma io mi chiedo: quello non é tuo parente???). quindi altre domande per capire...

alla fine, senza spingere molto, lei mi spiega cosa é successo...

suo padre, con il quale adesso vive, ha messo incinta una ragazza di etnia Mandinga. la ragazza ha nascosto questa gravidanza fino a quando le era possibile. al momento del parto il padre (nonno di Viví) ha preso il bebé e lo voleva buttare in mezzo alla foresta. non accettava che sua figlia avesse un figlio con uno che non era chi aveva scelto lui. il bebé dopo mille tentativi é stato salvato da una signora (che non ho capito chi fosse) che poi l'ha fatto avere al padre. come castigo per questa disobbedienza il nonno ha mandato la sua figlia in punizione in Senegal, data in matrimonio a non si sa chi. ancora adesso non é ancora tornata indietro e non osa farlo. quella mamma non ha mai visto sua figlia e la figlia non ha mai visto sua mamma.

il padre di Viví l'ha allevata come puó. come puó fare un papá senza la mamma. e ancora adesso Viví parla di questo sapendo che sua mamma e suo nonno l'hanno rifiutata (cioé volevano buttarla come si butta un rifiuto).

ho provato a mettermi nei panni di questa povera ragazza. rifiutata. trattata come un rifiuto. sapendo che la sua famiglia, almeno una parte, non la voleva, non l'ha accolta, non l'ha mai riconosciuta, non l'ha mai amata.

che triste. una vita senza amore. che triste. tristissimo.

Viví adesso sta dando quello che non le hanno dato quando era piccola. adesso sta facendo un servizio nella pastorale dei bambini. ogni mese visita e accompagna i bambini delle sue vicine, si interessa di loro, si preoccupa per loro. di sicuro lei sará una mamma migliore di quello che lei non ha ricevuto.

Vivi ancora Viví. vivi e aiuta a vivere bene. grazie per la tua vita nuova in Cristo, grazie per la tua testimonianza di mamma, di sorella e di figlia.

 
 
 

ESAMI

Post n°232 pubblicato il 21 Giugno 2017 da pelucio

da molti anni, per me, quando parlo di esami intendevo esamidelsangue. ma da quando sono (indegnamente) direttore del Liceu Padre Leopoldo Pastori, quando parlo di esami intendo gli esami degli studenti. proprio oggi in Italia iniziano gli esami di maturitá e qui a Bafatá nel nostro liceo siamo invece nella retta finale delle prove di fine anno che ogni classe fa. scrivo qualcosa su questo proprio perché la settimana scorsa ho fatto anche io un esame... tutti i direttori delle scuole cattoliche abbiamo fatto un esame di "livellamento". non so bene cosa voglia dire, e anche non so ancora come é andata... il direttore puó essere bocciato??? boh, vedremo!!!comunque sia andata, l'esame é una parte importante di ogni esperienza. a volte é positiva e a volte é negativa. l'esame ti aiuta a fare il punto della situazione della tua vita e in questa fase finale dell'anno pastorale e scolastico fare il punto della situazione é molto importante...scuola - catechesi - primo annuncio nei villaggi - caritas - parrocchia - lotta contro la mortalitá materno infantile - acqua potabile nei villaggi - lotta contro la povertá - lavoro - agricoltura - cooperative - orti - apicoltura - costruzione della chiesa parrocchiale - ...questi sono i punti principali del mio esame di questi giorni. sembrano titoli, sembrano solo dipartimenti di un servizio di missione... in realtá sono centinaia e centinaia di persone con le quali collaboro tutti i giorni, per le quali mi metto in moto e a servizio, sono persone che aspettano una risposta... anche frutto del mio esame.che il Signore ci dia tutti i giorni l'umiltá di fare il nostro esame, di fare il punto della nostra situazione, di fare veritá nella nostra vita di tutti i giorni. esame che sia veritá

 
 
 

QUANTO TEMPO...

Post n°231 pubblicato il 15 Marzo 2017 da pelucio

quanto tempo che nons crivo su queste pagine... me ne ero proprio dimenticato... é colpa di FACEBOOK. la é piú facile, é piú immediato e rapido... ma si pensa meno...

oggi voglio scrivere qualcosa sulla Caritas. qui a Bafatá stiamo iniziando con un gruppo di giovani (guineani e brasiliani). alcuni com piú esperienza, altri con meno... ma tutti con grande entusiasmo per fare del bene.

persone con handicap fisici e mentali: abbiamo fatto un piccolo percorso di inclusione che ha dato degli ottimi risultati... anche se ancora molto rimane da fare. sono ancora moltissime le persone con handicap che rimangono ai bordi della societá ad aspettare l'elemosina di qualcuno minimante generoso, ma senza dare loro la dignitá.

acqua: nella cittá di Buba abbiamo riparato 13 pompe manuali, circa 7000 persone hanno usufruito di questo servizio e adesso hanno a disposizione acqua potabile e non molto distante da casa. vuol dire salute, vuol dire tempo per fare altre cose, vuol dire migliori relazione tra le donne che vanno a prendere l'acqua alla fonte.

microfinanza: stiamo iniziando un programma di formazione e di sviluppo di un sistema di microfinanza puntando al risparmio e a microprestiti per incentivare attivitá che rendono e possono portate piano piano alla sviluppo delle famiglie. dalla solidarietá interna viene lo sviluppo che dura. é una specie di banca popolare. come quando i mutui della banca si davano in canonica dopo le funzioni della domenica pomeriggio. per aiutare i piú poveri.

maternitá: a Bafatá e dintorni si muore ancora tantissimo nell'ora del parto. la maternitá non é una malattia e le donne hanno il diritto di non morire nell'ora del parto. ma c'é bisogno di condizioni minime di umanitá per poter vivere bene quel bellissimo gesto di amore che é il dare alla luce un figlio. sensibilizziamo, facciamo formazione, passiamo porta a porta da tutte le donne incinte dei villaggi, parliamo con loro, con i loro mariti, con i capi villaggi... vogliamo constribuire a salvare la vita delle donne che partoriscono...

agricoltura: la gente ha fame. fame di cibo ma anche fame di lavoro, di dignitá, di speranza per un mondo migliore. niente di meglio che produrre, coltivare, trasformare la grande fertilitá di questa terra in cibo, speranza, lavoro, futuro.

questa é la nostra Caritas di Bafatá... questa é la nostra missione, e ci piace molto, e ci entusiasma molto...

lottiamo tutti i giorni, tutti insieme, perché il tutto non finisca in un venerdí santo... ma solo dopo 3 giorni, che tutto si compia con la pasqua di resurrezione...

buona vita a tutti

 
 
 

uniti nella Carità

Post n°230 pubblicato il 01 Novembre 2016 da pelucio

papa Francesco mi stupisce ogni giorno... in silenzio (più o meno) sta facendo dei passi storici di unità e di dialogo che non erano pensabili fino a qualche anno fa.

unità tra cristiani... tutti la vogliono... a parole.

invece Francesco non la fa a parole. fa l'unità con i gesti.

il gesto che più mi ha entusiasmato è quello dell'accordo tra Caritas Internationalis e World Service (che una specie di Caritas dei Luterani). uniti, insieme per fare la carità. forse non siamo ancora arrivati a fare la comunione, a celebrare la messa insieme, ma facciamo la cairtà insieme. accoglienza dei rifugiati, costruzione della pace, rispetto del creato... siamo uniti nella carità: è come se facessimo la comunione. alla fine la comunione è carità. la carità più grande, quella di Gesù che ha dato la sua vita per noi.

grazie papa Francesco per questi gesti di unità. grazie per il tuo coraggio di cercare l'unità e di farla senza parlare molto. l'amore di Cristo ci ha uniti.

 
 
 
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