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Post n°118 pubblicato il 31 Marzo 2008 da barbara2804

Oggi ho portato Martina al Parco di Monza con amici e altri bimbi, siamo state bene ci siamo divertite, abbiamo giocato e lei puntualmente si è fatta male. FORTUNATAMENTE NULLA DI GRAVE, un piccolo taglietto sulla bocca, diciamo che è stato più lo spavento MIO, che altro.
Cmq. che dire, un pomeriggio piacevole con persone meravigliose.

Il punto nn è questo però, non andavo a Monza da moltissimo tempo e ritrovarmi li ha fatto riaffiorare tanti ricordi. Ricordi di quando ero una ragazzetta che andavo a scuola e passavo le mie bigiate estive al parco, quante ne ho passate li dentro!!!


Cmq, oggi pomeriggio Monica ad un certo punto mi ha chiesto di andare sulle scalinate dell'autodromo x vedere le macchine che correvano in pista, io subito nn me lo sono fatto ripetere e cosi via, entrate da un buco sulla rete ci siamo trovate a bordo pista.
Ragazzi sn durata li dentro, tipo due secondi e mezzo, poi me ne sn andata alla grande con le lacrime che scendevano.
Ok datemi della pazza e forse è vero, ma mai e poi mai avrei pensato di avere una reazione del genere.
Forse è meglio che mi spieghi meglio, per alcuni anni sono andata con il mio papà all'autodromo di Monza durante il gran premio per lavorare. Lui era un radiomatore e insieme ad amici ogni anno passavamo 3/4 gg dentro il parco come "sicurezza" non mi viene il termine giusto, durante le prove e il gran premio.
Era bellissimo, sopratutto perchè ero quasi sempre a bordo pista quindi lavoravo si, ma potevo vedermi anche la gara.
Sono sempre andata con lui almeno fino a che ho potuto, poi lui si è ammalato e da quel momento basta, nn sono piu tornata li fino ad oggi.
E'stata una sensazione strana, trovarmi nello stesso identico posto, il cuore ha iniziato a battere forte, ero triste e felice nello stesso momento perchè ricordavo tutti i momenti belli che avevo passato li dentro.
E' difficile da capire, ma anche per me da spiegare, so solo che le lacrime hanno iniziato a scendere, e forse è stato meglio cosi, ho buttato fuori un altro po di quel dolore di quella rabbia incredibile che ancora sento dentro, nonostante siano passati due anni.
Un giorno forse mi abituerò, non c'è molto da fare, o forse...... meglio non andare oltre.

Notte papi, e come dice Marti ora sei una stella, la nostra grande stella che brilla e ci protegge da la su.
Ti vogliamo bene
   

 
 
 
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TI VOGLIO BENE

Ho bisogno dei tuoi sorrisi, delle tue parole, delle tue battute, degli attimi che mi dedichi, di sentire il tuo profumo e il calore del tuo corpo....ho bisogno di TE, x crescere, x capire il motivo x cui questa vita fa schifo e non ti da mai ciò che vorresti veramente. Non Lasciarmi mai..........

 

FATE..........

C'è una favola meravigliosa che narra di una povera orfanella che non aveva né famiglia né qualcuno che le volesse bene.
Un giorno, sentendosi particolarmente triste e sola, si mise a camminare per i boschi e vide una bellissima farfalla imprigionata in un rovo. Più la farfalla si dibatteva per conquistare la libertà e più le spine si conficcavano nel suo fragile corpo. La giovane orfanella con delicatezza riuscì a liberarla. 

Invece di volare via, la farfalla si tramutò in una bellissima fata. La ragazzina si sfregò gli occhi perchè pensava di aver avuto una allucinazione. "
Per ricompensarti della tua straordinaria bontà", disse la fatina buona, "esaudirò qualunque tuo desiderio". La ragazzina si fermò un attimo a riflettere, poi disse: "Voglio essere felice!".

La fata rispose: "Molto bene". Si chinò su di lei e le sussurrò qualcosa in un orecchio. Poi svanì.

La ragazzina, divenuta ormai grande, appariva felice come nessun altro sulla terra. Tutti le chiedevano il segreto della sua felicità. Ma lei si limitava a sorridere e rispondeva: "il segreto della mia felicità consiste nell'aver dato ascolto ad una fatina buona quando ero piccola".

Poi divenne vecchia e quando fu in punto di morte i vicini le si fecero attorno, temendo che il segreto della felicità svanisse con lei. "Per piacere", la pregarono, "rivelaci ciò che ti ha detto la fatina buona".

La cortese vecchietta sorrise ed esclamò: "Mi disse che tutti, per quanto sicuri di sé, e non importa se giovani o vecchi, ricchi o poveri, hanno bisogno di me". (T.S.S.)

 Aurora Blu

 
 

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