Creato da Bari.e.Dintorni il 08/11/2013

Bari e dintorni

Blog ufficiale della stanza Bari e Dintorni

 

Scientificamente provato: la barba è sexy

Post n°37 pubblicato il 12 Marzo 2014 da Monica_mmm84
 

l fatto che abbia o non abbia la barba, e nel caso che tipo di barba, influenza sicuramente il giudizio che si ad di un uomo. Ma su come influenza questo giudizio ci sono opinioni contraddittorie: uno studio compiuto da due ricercatori australiani ha approfondito la questione.

I ricercatori hanno mostrato ad un gruppo di volontari (uomini e donne) foto di diversi soggetti in quattro varianti: rasati, barba appena accennata, barba corta, barba lunga. Ai volontari è stato chiesto di dare un’opinione sui soggetti nelle fotografie valutandoli in diversi modi.

E’ risultato che le donne considerano più attraenti gli uomini con la barba corta, e mettono tutti gli altri (rasato, barba cortissima, barba lunga) sullo stesso piano.  Al contrario gli uomini sembra giudichino più attraenti gli uomini con la barba lunga, appena più che quelli con la barba corta, e staccati quelli rasati e quelli con la barba cortissima.

Sia uomini che donne giudicavano gli uomini con la barba lunga come soggetti migliori nel ruolo di padri. La percezione di mascolinità invece cresce man mano che aumenta la lunghezza della barba, ma non c’è un collegamento con l’attrattività.

Bhè ora giudicate un pò voi!

 

 


 
 
 

Buon week and!

Post n°36 pubblicato il 07 Marzo 2014 da Monica_mmm84
 

 

 
 
 

buon martedì grasso

Post n°35 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Bari.e.Dintorni

La stagion del Carnevale
tutto il Mondo fa cambiar.
Chi sta bene e chi sta male
Carnevale fa rallegrar.

Chi ha denari se li spende;
chi non ne ha ne vuol trovar;
e s'impegna, e poi si vende,
per andarsi a sollazzar.

Qua la moglie e là il marito,
ognuno va dove gli par;
ognun corre a qualche invito,
chi a giocare e chi a ballar.

( Carlo Goldoni )


Foto: La stagion del Carnevale tutto il Mondo fa cambiar. Chi sta bene e chi sta male Carnevale fa rallegrar.  Chi ha denari se li spende; chi non ne ha ne vuol trovar; e s'impegna, e poi si vende, per andarsi a sollazzar.  Qua la moglie e là il marito, ognuno va dove gli par; ognun corre a qualche invito, chi a giocare e chi a ballar.  ( Carlo Goldoni )  Dipinto : ( konstantin somov ) by Nuccia

 
 
 

lunedì

Post n°34 pubblicato il 03 Marzo 2014 da Bari.e.Dintorni

 
 
 

Conosciamo la puglia

Post n°33 pubblicato il 01 Marzo 2014 da Bari.e.Dintorni
 

La cattedrale "Santa Maria Assunta" di Altamura -BA-


Tra le icone culturali della Puglia merita una visita la cattedrale «Santa Maria Assunta» di Altamura.

Federico II in persona ordinò che fosse costruita: splendida e imponente, la Cattedrale è uno scrigno di tesori dell’arte pugliese, come il portale angioino e il coro intagliato a mano nel legno.

La storia si addensa sulle imponenti pareti color ambra, che nel ‘300 vacillarono per un violento terremoto.

L’alternarsi dei secoli e dei sovrani ne ha modificato l’aspetto, ma l’aura di sacra eleganza non è stata scalfita: si espande dal rosone alla splendida facciata e prosegue all’interno, tra le forme scolpite e i dipinti degli altari.

 

 


 

Monica_mmm84

 
 
 

Conosciamo la puglia

Post n°32 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da Bari.e.Dintorni
 

Le Grotte di Castellana

 


Alla periferia di Castellana, comune in provincia di Bari, esisteva una grande voragine sulla quale erano nate innumerevoli storie e leggende: casa di streghe e altri personaggi malefici, rifugio di anime penitenti, luogo frequentato da orchi e animali misteriosi, sede di strani fenomeni atmosferici. Per questo i locali passavano a debita distanza e la osservavano con timoroso rispetto. Finché nel 1938 il prof. Franco Anelli dell’Istituto Italiano di Speleologia, dopo aver fatto un’uscita nella vicina grotta di Putignano, decise di vedere anche la voragine di Castellana. Bastò una rapida ricognizione per capire che si trattava di una manifestazione carsica molto interessante e decise così di squarciare il mistero che da sempre aleggiava su questa voragine. Con una scala e una corda di sicurezza scese nelle sue profondità. Qualsiasi speleologo avrebbe voluto essere al suo posto quando toccò la base della voragine, che non solo non finiva lì ma era l’ingresso di una grande grotta ricchissima di concrezioni di rara bellezza. 
       Le ricerche e le esplorazioni continuarono nel tempo fino a delineare il profilo completo di un immenso vuoto sotterraneo. Data la loro straordinaria bellezza, le grotte furono rese turistiche ed ebbero tanto successo da far cambiare anche il nome della stessa cittadina che divenne “Castellana Grotte”. Furono scavati degli ingressi per i turisti, mentre la voragine, chiamata “la grave”, fu recintata e messa in sicurezza ed è ancora lì, con la sua profondità di 60 metri e la lunghezza di 100, a far presagire al visitatore la grandezza e il fascino di questo mondo sotterraneo. 
      Queste grotte sono un tipico fenomeno del carsismo. Artefice principale della loro formazione è stata l’acqua, che in migliaia di anni è penetrata nelle fessure della roccia calcarea e ha scavato fisicamente e chimicamente, dando origine a un fiume e formando dei vuoti sotterranei, che sono stati prima ingranditi e poi “arredati” con diverse forme di stalattiti e stalagmiti. Il processo che porta alla formazione delle concrezioni è l’opposto di quello che ha consentito la creazione dei vuoti sotterranei: la goccia che si affaccia sul soffitto della grotta perde un po’ di anidride carbonica e così, in base ad alcune leggi chimiche, ha inizio la deposizione di una piccola quantità di carbonato di calcio; deposizione dopo deposizione si forma una concrezione, ad esempio una stalattite. Anche quando la goccia cade si perde un po’ di anidride carbonica e dal basso verso l’alto si accresce una nuova concrezione, come la stalagmite. 
      Nelle grotte di Castellana si possono effettuare due percorsi turistici, di lunghezza diversa. Il maggiore conduce alla famosa “grotta bianca”, tanto ricca di candide concrezioni da essere considerata una delle grotte più belle del mondo. Migliaia di concrezioni di varia forma e misura, di un colore bianco purissimo, producono un bagliore accecante e inducono ad un rispettoso silenzio in questo luogo magico che sembra posto lì come per suggellare, con tanta bellezza, il tratto terminale del sistema carsico. Il colore delle concrezioni dipende dalla purezza della roccia sciolta e nella “grotta bianca” si sfiora la perfezione. 
       Le grotte hanno uno sviluppo di circa tre chilometri e presentano anche dei rami laterali, che non hanno niente da invidiare a quelli principali ma sono chiusi al pubblico e l’accesso è consentito solo ad esperti speleologi. 
       Questo mondo sotterraneo ha anche un altro tesoro: le numerose specie di animali che si sono adattati a vivere sottoterra e al buio con variazioni morfologiche quali la perdita degli organi visivi e del colore. Questi organismi sono chiamati troglobi e alcuni di essi sono dei veri fossili viventi, in quanto i loro progenitori si sono rifugiati nelle grotte, mentre i parenti esterni si sono estinti. 
       In un angolo remoto di un ramo laterale, durante una recente campagna di ricerche biospeleologiche, è stato trovato un campo di battaglia dove avevano combattuto le due specie troglobie più grandi della grotta: uno pseudoscorpione (Hadoblothrus gigas) e un coleottero (Italodytes stammeri). I resti di numerosi Italodytes giacevano su una mensolina carbonatica a testimoniare come il “Magnifico gigante dell’Ade” (questa è la traduzione del nome scientifico dello pseudoscorpione) avesse avuto con lui ripetuti e vincenti scontri. Il “Palombaro italiano dedicato a Stammer”, ossia l’Italodytes, ha un tipico addome a palloncino e sotto le sue ali coriacee (elitre) conserva l’aria carica di umidità che gli consente spostamenti anche in aree meno umide; per questo è chiamato “palombaro”, mentre l’Hadoblothrus ha delle appendici boccali, chiamate palpi, particolarmente sviluppate; devono essere state queste l’arma vincente che ha posto fine al combattimento svoltosi tra i recessi della grande grotta di Castellana.

 

 

 

 

 

 

Monica_mmm84

 
 
 

Le chiacchiere di carnevale

Post n°31 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da Bari.e.Dintorni
 

E'sempre più Carnevale, i bimbi girano per le vie delle nostre città vestiti nei modi più svariati e colorati, lanciando coriandoli e stelle filanti. Si organizzano manifestazioni cittadine con gruppi mascherati e carri allegorici.. ma a Bari e dintorni non è carnevale senza le CHIACCHIERE.

 Le chiacchiere sono preparazioni tipiche del periodo di Carnevale e vengono chiamate con nomi diversi a seconda delle regioni di provenienza: chiacchiere e lattughe in Lombardia, cenci e donzelle in Toscana, frappe e sfrappole in Emilia, cròstoli in Trentino, galani e gale in Veneto, bugie in Piemonte, così come rosoni, lasagne, pampuglie, ecc.. Ma da noi in puglia sono sempre e solo chiacchiere di carnevale :-)

Le chiacchiere o frappe hanno un’antichissima tradizione che probabilmente risale a quella delle frictilia, dolci fritti nel grasso di maiale che nell'antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo di Carnevale; questi dolci venivano prodotti in gran quantità poiché dovevano durare per tutto il periodo della Quaresima.


Ingredienti per circa 80 chiacchiere
    Burro 50 gr
    Vanillina 1 bustina
    Uova (medie) 3 intere e 1 tuorlo
    Lievito chimico in polvere 6 gr
    Zucchero 70 gr
    Grappa (o altro liquore) 25 ml
    Sale 1 pizzico
    Farina 00 500 gr

Ingredienti per friggere
    Olio di semi di arachide q.b.

per cospargere
    Zucchero a velo q.b.

Preparazione

Setacciate la farina assieme al lievito e disponete il tutto su di una spianatoia (oppure in una ciotola o nella tazza di un robot)  nella classica forma a fontana; ponete al centro il burro, lo zucchero, la vanillina, le uova, mezzo bicchierino di grappa e un pizzico di sale . Lavorate bene gli ingredienti fino a formare un impasto liscio ed elastico (se impastate a mano lavoratelo su di una spianatoia per almeno 10 minuti), al quale darete la forma di una palla  e lo lascerete così riposare  avvolto nella pellicola trasparente in luogo fresco per almeno 30 minuti.
Spianate poi la pasta per mezzo dell'apposita macchinetta (o con un mattarello), in modo da ottenere una sfoglia non troppo sottile dello spessore di 2 mm. Se utilizzerete la macchinetta, procedete in questo modo: dividete la pasta in 4 panetti del peso di circa 200 gr ciascuno, schiacciateli , inseriteli nella macchinetta con i rulli completamente divaricati ; se la sfoglia che fuoriesce tende a lacerarsi, infarinatela ,
ripiegatela su se stessa  e spianatela nuovamente , procedendo dallo spessore più ampio dei rulli a quello intermedio ed infine più stretto.
Fate così per 3 o 4 volte fino ad ottenere una sfoglia liscia e compatta  e poi, con una rotellina a taglio smerlato, ricavatene delle strisce  di 5 cm per 10 cm (o della misura che volete), e praticate su ognuna di esse due tagli centrali e paralleli per il lungo.
Ponete le strisce così ottenute (2 o 3 alla volta) in abbondante olio  ben caldo ma non bollente (170-180 gradi al massimo), girandole su ambo i lati e stando attenti a non bruciarle ; appena diventeranno dorate, toglietele dall’olio e ponetele a sgocciolare su di una brillantiera, griglia o carta assorbente . Quando diventeranno fredde ponetele su di un piatto da portata e cospargetele di zucchero al velo vanigliato.


Conservazione
Consigliamo di consumare le chiacchiere appena pronte, ma se desiderate conservarle potete tenerle un paio di giorni sotto una campana di vetro oppure in un sacchetto di carta.


Curiosità
Esistono diverse varianti alla ricetta delle chiacchiere, come ad esempio la sostituzione della grappa con altri liquori quali il rum, il marsala, il brandy, ecc... oppure l'aggiunta della scorza di limone grattugiata. Vengono poi date forme diverse a questi dolci, come per esempio la romboidale, la quadrata, la rettangolare, ma anche la striscia annodata, o altre forme particolari; in più bisogna ricordare che si usa cospargere questi dolci con dello zucchero al velo oppure con dello zucchero semolato, e più recentemente si trovano in commercio anche con delle variegature di cioccolato in superficie. Per la frittura viene usato sia olio di semi che di oliva, oppure dello strutto puro o mischiato in eguale misura con dell’olio.
(ricetta di giallozafferano)

Buon appetito

 
 
 

Il Gargano

Post n°30 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da Bari.e.Dintorni
 

Il promontorio del Gargano, detto lo "Sperone d' Italia", formato da monti, vasti altopiani e grosse depressioni (le doline), intercalati da oasi naturalistiche di suggestiva e rara bellezza, è lungo circa sessantacinque chilometri e largo quaranta. 
Il Gargano deve sicuramente la sua celebrità in Europa e nel mondo alla bellezza dei suoi circa 200 chilometri di costa, dall'aspetto primitivo e incontaminato, intercalata da arenili, pinete, macchia mediterranea, insenature, strapiombi, dune, faraglioni, grotte. 
Ma il Gargano non è solo mare: dalla particolare cucina locale ai paesaggi naturali, dalla ricchezza del patrimonio archeologico alla straordinaria varietà faunistica e floreale del Parco Nazionale, dalle tradizioni popolari più caratteristiche a santuari e chiese mete di pellegrini di tutto il mondo, questa zona offre un campionario di situazioni sorprendenti. 
Nell'area più interna ci sono fitte foreste tra cui la Foresta Umbra; la maggior parte della popolazione la troviamo nei centri costieri per via dello sviluppo acquisito dal turismo balneare, che si è aggiunto, come attività trainante, alla pesca e all'agricoltura. 

“Infatti ogni anno migliaia di turisti riempiono i numerosi alberghi e residence del Gargano, diventato ormai una delle mete estive per eccellenza, tanto per i vacanzieri italiani quanto per gli stranieri. Ai nostri turisti suggeriamo questo portale per trovare una comoda sistemazione in questa splendida terra.” 

Il GarganoE' formato da 17 Comuni con una popolazione totale che non raggiunge i duecentomila abitanti. 
Nella zona sud-ovest ci sono i comuni di Rignano Garganico, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Monte Sant'Angelo e Mattinata.Lungo la costa orientale vi sono i comuni di Sannicandro Garganico, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Rodi Garganico, Vico del Gargano, Peschici e Vieste. Ai piedi del Gargano ci sono i comuni diLesina, Poggio Imperiale e Apricena. Infine, a sud del promontorio, abbiamo il comune più popoloso, "la regina del golfo" omonimo, ovvero Manfredonia, città dalla storia antica e gloriosa.

 

 

 

 

Monica_mmm84

 
 
 

Conosciamo la puglia

Post n°29 pubblicato il 22 Febbraio 2014 da Monica_mmm84
 

La riserva di Torre Guaceto

 

 

La Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, situata a circa 18 km a nord di Brindisi, e' un'importante area di interesse naturalistico che si estende su circa 1.110 ettari e comprende un tratto di costa adriatica lungo 8,4 chilometri e una riserva marina. Rientrano nell'area anche le 5 isolette disposte parallelamente alla riva.
La riserva, 
unica nell’Italia continentale ad includere una parte terrestre e una marina, e' nata alla fine degli anni settanta ed e' in gestione ad un consorzio di cui entrano a far parte il WWF Italia ed i comuni di Brindisi e Carovigno.
L'intera zona si compone di diversi ecosistemi compresi tra la Riserva Marina, e la Zona umida di importanza internazionale. La Riserva Marina a sua volta è suddivisa in tre zone con un diverso grado di tutela e protezione: la Zona A, a protezione integrale, la Zona B, di riserva generale orientata e a Zona C, di riserva parziale.
L'oasi e' dominata da una torre costiera d'avvistamento risalente al 1531, oggi sede del Centro di Educazione Ambientale del WWF. (Per visualizzare la mappa, clicca sull'immagine sopra)

terrestre è caratterizzata da macchia mediterranea, aree agricole coltivate principalmente
ad ulivo e da un importante sistema di dune.

La Riserva Marina
La Riserva naturale marina, divenuta tale con la Legge 979/82, comprende 730 ettari di mare e cinque isolotti in esso compresi, che testimoniano la frequentazione di culture antropiche con siti archeologici che vanno dalla preistoria sino al tardo medioevo.
L'ambiente marino e' estremamente ricco di specie animali e vegetali; nelle profondita' del mare c'e' la presenza di una biocenosi nota come precoralligeno pugliese che in alcuni tratti assume l'aspetto coralligeno vero e proprio.
Il mare e' frequentato dalle tartarughe "caretta caretta" e "liuto" e dai delfini.
Qui e' possibile praticare il "sea-watching", ovvero osservare la flora e fauna marina nuotando in superficie, escursioni organizzate e guidate dai responsabili del WWF.

La Zona umida e' composta dalla macchia mediterranea, dall'ambiente palustre e dalle spiagge. 
Nella macchia mediterranea vivono alcuni mammiferi quali il tasso, la donnola, la volpe e piccoli roditori; i rettili come i ramarri e specie endemiche di lucertole.
La flora presente e' formata da mirto, lentisco, acacia saligna, ginestre, lecci e piante secolari di ginepro, che costituiscono il tessuto della macchia bassa cespugliosa.
L'ambiente palustre e' predominato da un'ampia fascia di canneto costituita da phragmites a. e da alcune piante di typha, bioindicatore ambientale della presenza di acqua dolce, che risalendo dal sottosuolo e mescolandosi con le infiltrazioni di acqua marina, da' luogo alla formazione di una palude salmastra.
La zona e' meta di numerosi uccelli e residenza di molti anfibi e invertebrati vari.
Qui nidificano alcune coppie di falco di palude; durante il passo migratorio si possono avvistare molti uccelli acquatici, tra i quali porciglioni, folaghe, germani reali, l'acquila anatraia, il cormorano e la spatola.

Sulle bellissime spiagge sabbiose, costeggiate da scogli su cui sono presenti numerosi conigli selvatici, si trovano il ravanello marittimo, il vilucchio marittimo, il narciso di mare, l'euforbia, il giglio marino, la silene colorata e il convolvolo lineatus che arricchiscono il paesaggio naturalistico di tutta la zona.
Qui sono anche presenti le dune sabbiose, che raggiungono un'altezza di 8-10 metri. I tratti sabbiosi del litorale si alternano a quelli rocciosi ricchi di organismi adattati a vivere nella zona di marea sommersa a intervalli regolari dall’acqua marina.

Il periodo piu' interessante per visitare i diversi percorsi naturalistici dell'oasi e' certamente quello primaverile, quando, oltre ad ammirare una intensa fioritura di colori che mette in risalto anche le piu' piccole piante, e' anche possibile avvistare l'avifauna migratoria.

 
 
 

Rapinata, chiede al rapinatore: “ridammi i soldi”. Lui lo fa.

Post n°28 pubblicato il 20 Febbraio 2014 da Monica_mmm84
 

Una ragazza stava camminando per le vie di Nakano, vicino a Tokio, quando si è trovata di fronte un uomo che le ha puntato un coltello addosso intimandole: “Dammi tutti i soldi che hai e nessuno si farà male”. La ragazza ha tirato fuori il portafoglio, consegnando al rapinatore quello che aveva, circa 3.000 yen (pari a circa 22 euro).

Di solito queste brutte esperienze finiscono così, ma in questo caso i fatti hanno avuto un prosieguo piuttosto surreale.

Qualche secondo dopo, infatti, la ragazza ha chiesto al rapinatore: “Uhm, potresti darmi indietro 2.000 yen? Devo pagare delle bollette”. “Oh, capisco” ha risposto l’uomo, accontentando la ragazza e andandosene via solo con 1.000 yen.

La ragazza non sa spiegare perché abbia fatto quella richiesta e neppure perché il rapinatore abbia accettato di restituirle i soldi: difficile dire se fosse stato comprensivo oppure sia rimasto sorpreso dalla richiesta.

La ragazza ha comunque denunciato l’accaduto alla polizia: qualcuno ha suggerito che poteva lasciare perdere la cosa, dato che il rapinatore avrebbe dimostrato di essere una brava persona, ma altri osservano che se davvero l’uomo fosse stato una brava persona, non andrebbe in giro a rapinare la gente.

 

 
 
 

il miracolo del saole ad Abu Simbel

Post n°27 pubblicato il 19 Febbraio 2014 da Bari.e.Dintorni
 

Bhe non c'è che dire, l'italia è un paese bellissimo, pieno di storia e cultura.. anche nella nostra terra di Bari ci sono tante bellezze (non solo noi donne ) storiche, architettoniche e paesaggistiche.. ma l'Egitto è l'Egitto ed i suoi misteri affascinano tutti.

Solo gli antichi egizi potevano costruire strutture capaci di dar vita a questi miracoli anche a distanza di milenni.

Una delle località più scenografiche dell’Egitto,Abu Simbel, è lo scenario di un fenomeno suggestivo tra scienza e magia.

Il 22 febbraio i raggi del sole entreranno nel tempio illuminando la camera del Faraone. Il fenomeno avviene solo due volte l'anno (l'altra data è il 22 ottobre).

Da sempre i popoli antichi costruiscono gli edifici sacri creando corrispondenze fra il loro allineamento e la disposizione di stelle e pianeti, testimoniando la consapevolezza del legame tra fenomeni celesti e terrestri, in particolare della forte influenza del sole.

Uno degli esempi più incredibili di questo legame fra architettura e astrologia è Abu Simbel, località dell’alto Egitto , dove da migliaia di anni due volte l’anno avviene quello che è definito il miracolo del sole : dalla piccola porta incastonata tra le colossali statue i raggi di luce penetrano nell’oscurità del tempio illuminando l’effigie del faraone


 
 
 

Proposta di matrimonio: banconote per un valore di 30.000 euro piegate come boccioli di rosa

Post n°26 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da Monica_mmm84
 

Un giovane ha scelto un modo molto “concreto” e originale per chiedere alla sua fidanzata di sposarlo: le ha offerto un bouquet composto da 999 “rose di banconote”, dove le banconote erano piegate a forma di bocciolo.

Il ragazzo, un programmatore cinese, ha scelto questo curioso modo per fare la fatidica domanda per convincere anche i genitori di lei: per quanto non si siano mai opposti alla relazione, gli avevano fatto più volte capire che prima di sposarsi dovevano avere i soldi per comprarsi una casa ed un’auto.


Secondo quanto il ragazzo racconta, avrebbe accompagnato la sua proposta di matrimonio spiegando ai futuri suoceri che i soldi erano abbastanza per iniziare a comprare una casa, e che un’auto non sarebbe loro servita per un po’.

La ragazza ha accettato la proposta di matrimonio..chi non lo avrebbe fatto??



 
 
 

Hello!!!

Post n°25 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da Monica_mmm84

 

 

 
 
 

A cosa servono i baci?

Post n°24 pubblicato il 16 Febbraio 2014 da Monica_mmm84
 

Il bacio, dal punto di vista biologico, è un’anomalia totalmente umana.

A parte gli scimpanzé ed i bonobo, il bacio è inesistente in natura, e non sembra avere una vera funzione.

E quindi la domanda nasce spontanea:

perché gli esseri umani si baciano?

A cosa serve il bacio nei rapporti umani?

I biologi ed i sociologi hanno spesso dato due spiegazioni: che serva per favorire l’eccitazione sessuale (e quindi favorire la riproduzione) oppure che abbia una funzione nella scelta del partner, rafforzando il legame di coppia.

Due recenti ricerche hanno esaminato la questione: la prima ha intervistato oltre 1.000 persone, per capire quali siano le pulsioni alla base dei baci.

E’ emerso che la funzione di attivazione dell’eccitazione sessuale sarebbe in realtà praticamente inesistente: al contrario, la funzione prevalente del bacio sarebbe quello di “supportare la scelta del compagno e il consolidamento del legame”.

E non a caso, da questo punto di vista, il fatto che le persone (le donne in particolare) che sono maggiormente interessate ad una relazione di lunga durata diano un importanza maggiore ai baci.

La seconda ricerca invece ha analizzato l’atteggiamento verso i baci in relazione al ciclo mestruale femminile.

Ne è emerso che le donne darebbero più importanza ai baci nel periodo fertile del ciclo: la spiegazione, anche alla luce della ricerca precedente, sarebbe che in questo periodo sarebbero inconsciamente alla ricerca di un padre per il loro figlio, e quindi tenderebbero a valutare i partner nell’ottica discelta di un compagno di lunga durata.


 
 
 

Buon San Faustino!

Post n°23 pubblicato il 15 Febbraio 2014 da Monica_mmm84
 

 

 
 
 

s.valentino

Post n°22 pubblicato il 14 Febbraio 2014 da Bari.e.Dintorni
 


LaSiBiLlA80

 
 
 

Le tradizioni ... I falò di San Corrado

Post n°21 pubblicato il 10 Febbraio 2014 da Bari.e.Dintorni

Il grande falò di san corrado a Molfetta 9 febbraio


La manifestazione riprende un'antica tradizione, di cui si ha notizia sin dal 1530, caduta in oblio nella seconda metà del secolo scorso e da oltre un decennio rivitalizzata.
La tradizione affonda le sue radici nella leggenda, secondo la quale il frate cistercense, nel corso del suo pellegrinaggio in Terra Santa, dopo essersi fermato per qualche tempo nella nostra città, si ritirò nella Badia di Santa Maria delle Grazie di Modugno, ricevendo periodiche visite da parte di nostri concittadini.
Il forte legame tra San Corrado e i molfettesi non fu interrotto neanche dalla sua morte. Nel XIV secolo, dopo la soppressione e l'abbandono della Badia, i molfettesi trafugarono il corpo del santo per custodirlo nella Cattedrale Santa Maria Assunta (attuale Duomo di San Corrado).
Giunsero alle mura della città nottetempo, trovando ormai chiuse le porte. Furono così costretti a rimanere all'aperto e, per riscaldarsi, dovettero accedere un grande falò sul quale arrostirono dei legumi per sfamarsi.

Ogni anno quindi la sera del 9 febbraio vengono accesi dei grandi falò nelle strade principali della città in onore del santo e si arrostiscono i legumi come si faceva un tempo.

Questa è una delle tante tradizioni di cui la nostra terra di Bari è ricca... cerchiamo di tramandarle alle future generazioni perchè la storia è la nostra ricchezza.

baci baci


 

LaSiBiLlA80

 
 
 

Trova sigarette nella borsa della moglie: chiede e ottiene il divorzio

Post n°20 pubblicato il 09 Febbraio 2014 da Monica_mmm84
 

Un matrimonio andato in fumo, quello di due coniugi sauditi.

Quando il marito, pochi mesi dopo essersi sposati, ha trovato nella borsa della moglie un pacchetto di sigarette è andato su tutte le furie.
Inutili i tentativi della moglie di giustificarsi, dicendo anche che le sigarette non erano sue: l’uomo ha preteso il divorzio.

Inutili anche i tentativi di mediazione delle famiglie dei coniugi, per convincere l’uomo a cambiare idea e a rinunciare al proposito della separazione.
 
Sebbene l’Arabia Saudita si un paese fortemente religioso, non ci sarebbero divieti particolari per il fumo: nel paese ci sarebbero quasi 6 milioni di fumatori su una popolazione di 29 milioni, anche se i fumatori sarebbero per il 90% uomini.

Donne, se anche voi odiate il fumo..

c'è un ometto in giro giusto per voi!

P.s : chi ha da accendere? 

 
 
 

Qual è il superalcolico che causa i postumi peggiori?

Post n°19 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da Bari.e.Dintorni
 

Una ricerca ha analizzato e confrontato gli effetti sui postumi di diversi tipi di liquori, coinvolgendo un gruppo di circa un centinaio di volontari che si sono offerti volontari per ubriacarsi.

Ad una parte dei partecipanti è stato fatta bere vodka, e ad un’altra bourbon, fino a che questi non hanno raggiunto un tasso alcolico di 0,11. Successivamente, i volontari sono stati sottoposti a polisonnografia per analizzarne il periodo di sonno, e la mattina dopo hanno inoltre compilato un questionario su come si sentivano ed hanno effettuato alcuni test per valutarne l’effetto dei postumi.

E’ risultato che è il bourbon a causare i postumi peggiori, anche se questa sensazione non è accompagnata da una maggiore incapacitazione nelle attività, e quindi da un ulteriore incremento del rischio qualora un soggetto che si fosse ubriacato la sera prima dovesse svolgere compiti che richiedono attenzione.


E allora..stasera andiamo di vodka?

 

 

 

 

Monica_mmm84

 
 
 

Il dispositivo che permette di controllare i sogni

Post n°18 pubblicato il 04 Febbraio 2014 da Bari.e.Dintorni
 

Vi piacerebbe poter controllare quello che sognate? Se la risposta è sì, sta arrivando sul mercato  il dispositivo che fa per voi.

Si chiama “Aurora”, ed è prodotto da una start-up americana che si chiama iWinks, che sta ora raccogliendo i fondi per la produzione di serie dopo avere realizzato i primi prototipi.

Il dispositivo è costituito da una fascia da indossare sulla fronte, dotato di sensori, e di una app che lo collega allo smartphone.

L’idea del dispositivo non è tanto quella di pre-impostare un sogno da fare, ma piuttosto quella di favorire il “sogno lucido”, cioè un sogno in cui chi dorme è consapevole di stare sognando: questa consapevolezza permette di “prendere possesso” del sogno e trasformarlo a proprio piacimento.

Per raggiungere questo scopo, viene analizzata l’attività cerebrale e i movimenti del soggetto per identificare la fase R.E.M., il momento in cui si sogna, per poi generare alcuni stimoli audio-visivi, non tanto forti da svegliare chi dorme ma sufficienti ad essere percepiti ed incorporati nel sogno, fornendo quindi il segnale che si sta dormendo e il sognatore può così prendere parte attiva nel sogno.

I fondatori spiegano: “Passiamo un terzo della nostra vita a dormire. Perché non sfruttare al meglio quel tempo?”.

Aurora dovrebbe arrivare sul mercato a giugno!!!


Monica_mmm84

 
 
 

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