Creato da Maddalena_e_oltre il 30/04/2013
C'è una forza misteriosa nelle cose esteriori [...]. Un attore, per immedesimarsi perfettamente nello spirito del personaggio da rappresentare, deve indossarne il costume.*
 

 

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sguardi notturni

Post n°124 pubblicato il 04 Dicembre 2014 da Maddalena_e_oltre


Mi sono sentita sperduta, come una bambina lasciata sola in un luogo sconosciuto, dove tutto è ostile ed estraneo. Non c'era un argine o un ciglio che potessi toccare per riconoscere un sentiero già percorso, nessuna briciola da seguire per ritrovare la strada sicura. L'unica certezza era il mio stomaco aggrovigliato e dolente per la paura di un non ritorno. Credo fosse una foresta impervia e cupa nel buio, dove ogni albero esponeva radici infide al passo, così ogni parola avrebbe fatto inciampare senza mani tese a sollevare.
La sera mi aveva già sfiancata e io non avevo più forze per attraversare. Le avevo prestate alle bambole scure della notte e ai loro orchi, immaginandomi nell'oscillare spavaldo ma sgomento di trampoli sull'asfalto. Che prezzo avrebbe avuto allora la mia libertà? E il turbine di paure e pensieri nel tempo scandito dai salti di inquiete ranocchie: comprendi la mia tristezza? Quale tristezza più grande di un mondo perduto per me e per loro? Di quello non vissuto per un soffio? Quella nostalgia struggente per ciò che avrebbe potuto essere, per quell'attimo cristallizzato e sospeso in cui si apre una finestra su un'altra vita.
In attesa, sul fondo.
Tu togli dalle tasche quel possibile, quella rinuncia, quella speranza di felicità in nome di un sorriso certo. Non sai quanto male fa la tua luce contro il buio della notte.

 

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Commenti al Post:
Epsilon_Revenge
Epsilon_Revenge il 05/12/14 alle 02:06 via WEB
A quanto pare il maledetto sentiero eesiste ancora, quello percorso da Hansel e Gretel, da Pollicino e chissà da quanti altri ancora. Case di marzapane e lauti pasti sono soddisfazioni temporanee ed ingannevoli. Ce ne sono così tante oggigiorno a disposizione e quanto saziano, al contempo distraggono e a loro volta inghiottono. Mi auguro che tu abbia potuto ritrovare la via, che tu sia riuscita a tornare a casa e che le insidie siano rimaste fuori dalle rassicuranti "pareti familiari".
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 08/12/14 alle 21:50 via WEB
Esiste sempre, Epsilon. In ogni fiaba e in ogni vita che alle fiabe crede. E' così facile farsi sorprendere dal tramonto nel bosco e non riconoscere più il sentiero percorso fin lì... poi basta poco, e si sorride tra le lacrime per le paure ingigantite e sofferte.
 
street.hassle
street.hassle il 05/12/14 alle 15:34 via WEB
A volte fa capolino nei tuoi scritti l'immagine della bambina persa in lande desolate o in boschi foltissimi. Ma questa volta c'è una speranza: la luce di un sorriso che fa sbarrare gli occhi e aprire il cuore.
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 08/12/14 alle 21:55 via WEB
E' vero, Street... ormai mi leggi da un po' e puoi tracciare più di un filo tra le mie ossessioni e le mie paure. E come nelle fiabe succede che spesso si capovolgono le figure (quando chi si riteneva buono si scopre cattivo e il presunto cattivo si rivela buono), così quella speranza che sembrava condanna, ha illuminato la strada.
 
korov_ev
korov_ev il 07/12/14 alle 17:10 via WEB
”Mi sono sentita sperduta, come una bambina lasciata sola in un luogo sconosciuto, una foresta buia e cupa dove nel buio ogni parola era inciampo senza mani tese a sollevare.”

Con questo post lei tocca una parte di me lontana nel tempo, nascosta nelle pieghe del ricordo, in uno di quei cassetti che è meglio non riaprire.
Io ho voluto bene ad una di quelle “bambole della notte”, madame Maddalena, e tante volte le ho “prestato” le mie forze, ma il suo orco era fatto di nebbie, non puoi prendere la nebbia.
“Mi fa male che tu perda tempo con me”, mi diceva. E lei non sa quanto male facesse a me sentirglielo dire. Era come una dichiarazione di resa.
Sa, madame, le rinunce che si fanno nella speranza di un sorriso hanno un nome. Qualcuno le chiamerebbe sacrifici, io non sono tra loro; io preferisco chiamarle cura.
P.S. La prego, faccia scendere la sua immaginazione “spavalda e sgomenta” da quei trampoli traballanti ché a volte la caduta non si arresta sull’asfalto.
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 08/12/14 alle 21:59 via WEB
Sa cosa succede, monsieur? Che quelle stesse rinunce nel nome di una speranza, provocano, in chi ne è destinatario, quello stesso pensiero che la feriva: "Mi fa male che tu perda tempo con me". P.s. temo che la mia immaginazione sia alquanto anarchica... ma proverò a suggerirle il suo consiglio.
 
   
korov_ev
korov_ev il 11/12/14 alle 16:26 via WEB
Punti di vista. Tipicamente femminile, il suo, e tipicamente maschile il mio.
Ma mi lasci farle una domanda, madame: cosa succederebbe se il “mittente” di quella cura decidesse che davvero non è più il caso di “perdere tempo” nella speranza di un sorriso?
 
     
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 16/12/14 alle 21:40 via WEB
Magari sarebbe una decisione saggia... non necessariamente la migliore, solo la più saggia.
 
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