Creato da livieroamispera il 03/04/2013

Bibliofilo arcano

.

 

 

« Il sonetto napoletanoCaterina Dolfin Tron »

6 sonetti della Fonseca Pimentel

Post n°162 pubblicato il 25 Settembre 2013 da livieroamispera
 

Quelli che seguono sono gli ultimi sei sonetti della Pimentel, riportati da Elena Urgnani nel suo "La vicenda letteraria e politica di Eleonora de Fonseca Pimentel". Da detto volume sono tratti i riferimenti bibliografici ed i commenti.

Sonetto 4

Verrà, Donna Real, è in Ciel prescritto,
E nell'alta sua Mente il serba Giove,
Ch'egli a eternar del Giglio il Seme invitto
Te scelse, e grazia in te feconda piove:

Verrà di te Colui, che in se rinnove
Quanto d'altri fu mai predetto, o scritto;
E Tempi Grecia, ed Obelischi Egitto
Già all'auguste prepara eccelse prove.

Lento compie i prodigi, e in sé li pasce
Il Fato, che a' consigli alti, e profondi
Da successo minor principio tragge.

E se l'Alba precede il dì, che nasce,
A te dovean, che più gran parto ascondi,
Due luminose Aurore esser Messagge.

Eleonora Fonseca Pimentel
Dedica: "A MARIA CAROLINA REGINA DELLE DUE SICILIE Per l'Augustissimo parto d'una seconda Bambina Umiliss. Devotiss. ed Ossequiosiss.a ELEONORA de FONSECA PIMENTEL"


Sonetto 5

Cruccioso Amore un giorno al Cielo ascese,
E quivi ad Imeneo gran lite mosse,
Poiché il laccio d'Amore ogni Alma scosse,
Quando Imene per lei la face accese.

Orgogliosetto quindi egli richiese,
Che quei dal Regno suo scacciato fosse;
Udillo, e gravemente in sé turbosse
Giove, che la proposta audace intese.

Ma volto ad Imeneo, che i labbri apriva,
"Vola", disse, "e sarai tu vincitore,
Va del Sebeto alla feconda riva:

Lega BICE a VINCENZO, e più d'Amore
Farà in Lei la tua face ardente, e viva,
L'onestà de' begli occhi, e del bel core".

Eleonora Fonseca Pimentel
Tratto da "COMPONIMENTI POETICI / PER / LE FELICISSIME NOZZE / DI SUA ECCELLENZA / IL SIGNOR / D. VINCENZO / REVERTERA / Duca della Salandra & c., / coll' / ECCELLENTISSIMA SIGNORA / D. BEATRICE / DE SANGRO, dedicati "al gentilissimo sposo" da Ranieri Rastelli.
Nota: "Si ricordi che per i greci Eros (Amore per i latini) era il dio della passione d'amore, distinto da Imeneo che era il dio delle nozze. Questo sonetto è imperniato sul vivace contrasto fra le due divinità. Amore si ribella quando Imeneo accende la fiaccola per Bice, e questi chiede che il rivale sia scacciato dal cielo, ma interviene Giove pacificatore, che esorta Imeneo a raggiungere Bice, e legarla con i suoi lacci a Vincenzo." (Elena Urgnani)


Sonetto 7

Scese vergine Dea al Mondo infante
La celeste Sofia de l'Indo in riva,
E in denso vel misteriosa, e schiva
Coprì le luci venerande, e sante.

E se volse a l'Egitto indi le piante,
Fra simboli di sé parte scopriva;
Né palesarli appien osò a l'Argiva
Gente, confusa a tante sette, e tante.

Quindi di certa sede ormai bramosa
Agli Arabi dal Lazio, e da essi a noi
Giunse sempre ondeggiante, e sempre ascosa.

Ma tu oggi l'arresti, e il sacro, e degno
Volto denudi, e co' gran Geni tuoi
Comincia di Sofia, REGINA, il regno.

Eleonora Fonseca Pimentel
Il sonetto è intitolato "NELLA SOLENNE APERTURA DELLA REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE, E BELLE LETTERE ALLA MAESTÀ DELLA REGINA Sonetto di Eleonora de Fonseca Pimentel ne' Tria de Solis fra gli Arcadi Altidora Esperetusa" ed è tratto da un opuscoletto di soli cinque componimenti, stampato a Napoli. L'opuscolo è composto da fogli volanti con il medesimo frontespizio, la medesima impaginazione ed i medesimi caratteri. Gli autori sono il Canonico Domenico Forges Davanzati, il Duca di Belforte, Eleonora de Fonseca Pimentel, D. Luigi Serio, e D. Pasquale Martinez.
Nota: Sofia, la sapienza, è personificata, e di lei si dice che si svelò parzialmente agli antichi, e in specie agli egizi. Questo ci fa pensare che Eleonora echeggiasse le simpatie massoniche della regina che le aveva lungamente nutrite. Non priva di una certa originalità è poi l'avventura della peregrina Sofia, che dopo tanto lungo vagare trova finalmente una "sede stabile" a Napoli, presso l'Accademia fondata da Maria Carolina. Una testimonianza di un contemporaneo, un avviso manoscritto serbato nell'Archivio Vaticano, afferma: «Nell'apertura dell'Accademia (delle scienze e lettere,  maggio ), resa più solenne dall'intervento del Re, si recitarono sette sonetti, sei de' quali di altrettanti preti, ed uno di una poetessa, D. Eleonora de Fonseca Pimentel, detta la Portoghesina. In questa occasione, siccome il pensiero di questa è il migliore di tutti, si è detto che i preti hanno fatto la corsa dei barberi e si sono lasciati vincere da una giumenta...».


Sonetto N. 8

Il Genio degl'Imperi, ei che primiero
All'Assiro, ed al Medo ornò la chioma,
E il gran destino a fabbricar di Roma
Formò di mille imperi un solo impero.

Poi che, volgendo i fati alto pensiero,
Giacque Costei dal proprio orgoglio doma,
Mesto traendo l'onorata soma
Segnò per lunga età dubbio sentiero.

Ma quando al freddo polo augusta e forte
Donna mirò col bellicoso ingegno
Formar di Europa, e sostener la forte.

A lei ratto sen corse, e a pié del trono
Giunto agli auspici di piu stabil regno,
Tutte recò le prische glorie in dono.

Eleonora Fonseca Pimentel
Tratto da "La gioia d'Italia. Cantata per l'arrivo in Napoli del Granduca e della Granduchessa delle Russie". Il sonetto è intitolato "ALLA CESAREA IMPERIAL MAESTÀ DI CATERINA II IMPERATRICE AUTOCRATE DELLE RUSSIE".


Sonetto 9

Cinto Alessandro la superba fronte
Di cento allori sanguinosi e cento,
Mentre dietro traeva alto lamento
Del Nilo debellato, e dell'Oronte.

Formar ampia Città d'eccelso monte
Uom gli propose alle bell'opre intento;
Sbigottì l'ardua impresa il fier talento,
Benché di cose vago ardite, e conte.

Ma FERNANDO il Tifate apre e disgiunge,
E nobil terra in su l'alpestre vetta
Fonda, e l'arti vi chiama, e onor le aggiunge.

E d'innocenza, e di virtù perfetta,
Mentre Egeria più saggia a se congiunge,
Novello Numa, nuove leggi ei detta.

Eleonora Fonseca Pimentel
Tratto da "Componimenti poetici Per le leggi date alla nuova Popolazione di Santo Leucio da Ferdinando IV Re delle Sicilie P.F.A. DI ELEONORA FONSECA PIMENTEL"


Sonetto 10

Come artefice industre allor che prende
Opr'a formar di magistero egregio,
Ov'egli d'arte, e di natura il pregio
Unir insieme, e superar pretende;

Piccol modello in prima orna, e distende,
U' cauto adatta ogni più culto fregio;
Poi sicuro la mano all'opra stende,
E la fa tal, ch'abbia l'etadi a spregio.

Così FERNANDO in noi voglie e costumi
Con sante leggi a rinnovar inteso,
Forma un Popolo umil fra rozzi tetti.

Poi lo vedrem di Regal genio acceso,
Legislator de' Popoli soggetti
Vincere ogni altro, ed agguagliarsi ai Numi.

Eleonora Fonseca Pimentel
Tratto da "Componimenti poetici Per le leggi date alla nuova Popolazione di Santo Leucio da Ferdinando IV Re delle Sicilie P.F.A. DI ELEONORA FONSECA PIMENTEL"

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

antonio.caccavalebettygamviezzgiozzsovrascrivimiinfobottas.danielesfrancescoangrisanililli_210andreagilenopierluigi.califanoflodimotram50eperulliarmato.leonardo
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963