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Poiché fortuna volse farmi priva

Post n°588 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da livieroamispera
 

Poiché fortuna volse farmi priva


Poiché fortuna volse farmi priva
di te, Signor mio car, deh tolto almeno
m'avesse la memoria che 'l cor pieno
tien del martiro che da lei deriva.

Che dich'io, stolta? senza lei non viva
sarei, perchè pensando a quello ameno
piacer, ond'io mi pasco e vengo meno,
se ben mi spingie, in mar può trarmi a riva.

La memoria mantienmi e mi disface
la memoria mi fa lieta e scontenta,
nella memoria il ben e 'l mal mio iace.

La memoria m' allegra e mi tormenta;
dunque dalla memoria ho guerra e pace
e in tal variar lei sola me contenta.

Veronica Gambara

Tratto da: "Sonetti Amorosi inediti o rari di Veronica Gambara da Correggio" di Emilo Costa, Parma, Casa Editrice Luigi Battei, 1890, pag. 23

NOTE di Emilio Costa:
Il presente sonetto e i quattro successivi furon tratti dal Cod. Magliabecchiano VII, 727, cartaceo del sec. XVI, della Biblioteca Laurenziana di Firenze. Da cc. 166-172 contiene rime attribuite alla Gambara. Il Rizzardi ne trasse, come più sopra notammo, per la sua raccolta un sonetto e una ballata. Ecco i capiversi dei componimenti attribuiti a Veronica. Contrassegno con asterisco i componimenti inediti:
1. Quando amor mi condusse al duro gioco (Rizzardi)
2. Poiché fortuna volle Janni priva
3. Libra non son nè mai libra esser spero
4. Più non temo di morte alcun dispetto (è di N. Tiepolo)
5. Lasso che debbo far? mia sorte a amore (id.)
6. Cognoscendo signor cosa più grata
7. Febre crudel, il cui mal tanto noce
8. Essendo l' hora del partir mio giunta
9. Più volte il miser cor havea assaltato. Primo sonetto di detta M.ma Veronica
10. Hor passata è la speranza (Rizzardi)
11. Non bastava ad amor empio e fallace
12. Amor quanto i miei giorni aspri sien stati.
Per questa raccolta in cui mi proposi di riunire solo rime
amorose, omisi i componimenti 6, 7, 8.
Fra i codici Magliabecchiani della stessa biblioteca, il Magliab. VII, 346, cartaceo del sec. XVII, contiene a c. 432 il sonetto già noto di Veronica

Scelse da tutte la futura gente

Lo stesso sonetto trovasi anche nel Magliab. VII, 1178, cartaceo del sec. XVI, a e. 185.
Anche il Magliab. VII, 371, cartaceo del sec. XVI, contiene un madrigale della Gambara:

Quando sarà ch' io mora

il quale rimase ignoto al Rizzardi, che fu però pubblicato dal Trucchi, Poesie italiane inedite di dugento autori. Prato, 1846-7, III, pag. 189.
Il Magliab. VII, 1192, cartaceo del sec. XVI, contiene varie rime di Veronica; fra queste è a lei attribuita una canzone tuttora inedita. Senonchè io dubito alquanto, per ragioni che non è qui il caso di esporre, dell' attendibilità di quest' attribuzione. Ecco i capoversi delle rime della Gambara contenute in questo codice:
c. 39 Occhi miei ch' a mirar foste sì pronti.
c. 102 Molza, se ben dal vago aer sereno (Rizzardi)
c. 107 La bella Flora che da voi sol spera
c. 112 Con quel caldo desìo che nascer sole

 
 
 
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