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« INTERVISTA al Prof. Carl...Composti organo fosforic... »

RELAZIONE CONCLUSIVA “Insetticidi: loro applicazione ed effetti in aree antropizzate” Tavola Rotonda – Conferenza Stampa

Alla presenza di numerosi intervenuti, sono stati messi a disposizione della Stampa e del pubblico, i dati relativi all’impatto che i prodotti di sintesi, impiegati usualmente per liberarsi da insetti volanti e striscianti, hanno sulla salute umana e animale, e sulla biodiversità in generale.

Lo studio interdisciplinare che verrà pubblicato con il titolo: “Impatto sugli ecosistemi e sugli esseri viventi delle sostanze sintetiche utilizzate nella profilassi-antizanzara”, è stato realizzato grazie all’apporto di Ricercatori dell’ISPRA (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale), dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment) e degli illustri rappresentanti di varie Università italiane quali Luigi Campanella, Gianni Tamino, Carlo Maurizio Modonesi, Celestino Panizza e Paolo Agnelli.

 Nel suddetto documento, si fa riferimento soprattutto agli insetticidi chimici utilizzati nella profilassi anti-zanzare (in particolar modo zanzare tigri) che, ormai come consuetudine, da qui a poco, inizieranno ad essere diffusi, in centinaia di migliaia di tonnellate, nelle strade, nelle case, nei giardini, nei parchi, ecc. Dei più usati nelle disinfestazioni pubbliche e private, sono state descritte sia le caratteristiche che gli effetti.

 

L’esigenza di tale ricerca è nata dalle richieste di numerosi cittadini, preoccupati oltre che per la propria salute, anche per quella degli ambienti in cui vivono, e che desiderano acquisire maggiore conoscenza e consapevolezza sulle corrette pratiche da usare.

 I dati comunicati nella Tavola Rotonda sono stati numerosi. I presenti, tra i quali, operatori del settore, professori, medici e apicoltori hanno dimostrato grande interesse e hanno confermato, con ulteriori informazioni, le tesi dei relatori stimolando un costruttivo dibattito.

Le principali conclusioni a cui si è giunti sono così riassumibili:

  • gli insetticidi sono responsabili di uno stato di contaminazione generalizzato del territorio sia nelle zone urbane, che in quelle agricole, che ha raggiunto un livello tale da determinare un significativo effetto negativo sugli ecosistemi e sulla stessa salute umana;

 

  • i Protocolli sperimentali hanno permesso, in passato, l’immissione sul mercato di molti prodotti chimici. Gli studi attuali ne hanno però evidenziato, sia negli animali che negli esseri umani, anche gli aspetti cronici, quali ad esempio, l’accumulo negli organismi viventi e nelle catene alimentari, le alterazioni della funzionalità genetica, le interferenze endocrine, ecc. Nonostante ciò, tali fitofarmaci continuano ad essere consigliati e sparsi nell’ambiente;

 

  • è da ricordare che alcuni protocolli sono stati forniti all’Agenzia di Protezione Ambientale americana direttamente dalle stesse case produttrici dei suddetti prodotti;

 

  • gli insetticidi sintetici, compresi quelli più usati, come i PIRETROIDI, che vengono classificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “sostanze moderatamente pericolose” per l’uomo, hanno in realtà conseguenze anche molto gravi sulla salute umana. e animale (mammiferi). La letteratura descrive in proposito tutta una serie di reazioni acute derivanti da esposizione diretta o indiretta a questi e ad altri insetticidi di largo consumo. Alcuni studi recenti mostrano tra l’altro, un’associazione tra piretroidi e cancro;

 

  • la categoria a maggiore rischio per l'esposizione ai pesticidi è quella dei bambini, sia prima della nascita (ossia nel grembo materno), sia dopo. Vari studi hanno infatti dimostrato effetti nefasti su bambini e adolescenti, la cui crescita fisica e psichica viene compromessa dall’esposizione agli insetticidi. Pensare che il più delle volte si usano questi prodotti proprio con l’intenzione di proteggere la salute dei più piccoli……;

 

  • l’Istituto Superiore di Sanità ne consiglia l’impiego nel trattamento anti-zanzara, con particolare riferimento alla vegetazione arbustiva, dove, per altro, nelle città, si annida buona parte della biodiversità residua. Eppure gli insetticidi sintetici, hanno conseguenze molto gravi su tutti i sistemi naturali, sia terrestri che acquatici, ormai ad un livello tale da determinare il collasso di interi ecosistemi, soprattutto se già sottoposti a stress antropici;

 

  • per quanto riguarda le api, che impollinano circa l’80% delle piante, ma che continuano, sembra inspiegabilmente, a morire, si era fino ad oggi consideratala esclusivamente la tossicità acuta dei vari insetticidi. La ricerca ha ora rivelato che la tossicità cronica, e cioè il progressivo accumulo dei veleni nel loro organismo,  è altrettanto grave. Per quanto alcune sostanze siano considerate poco tossiche, si è visto che questi prodotti, seppur leciti e approvati, sono assolutamente nocivi anche per gli apoidei. E’ un fatto di estrema gravità,  perché, se gli impollinatori scompaiono, collasseranno anche le stesse zone agricole, in cui dette sostanze chimiche vengono usate con grande ignoranza ;

 

  • per quanto riguarda gli esseri umani l’illustre chimico Prof. Luigi Campanella (già Presidente della Società Chimica Italiana), non si è stancato di ripetere: “Si fa sempre riferimento alla tossicità, che certamente è un elemento importante, ma non è il solo. La pericolosità di un composto deriva da 3 proprietà che sono: la TOSSICITA’, la STABILITA’ (quanto resta nell’ambiente) e l’ACCUMULABILITA’ (l’accumulo con le altre sostanze già presenti). La TOSSICITA’ da sola, non significa nulla, perché se un composto è tossico, ma vive nell’ambiente un secondo, vi renderete conto che il rischio è minimo. Se quella stessa sostanza vive un’ora il rischio è maggiore, e se vive un anno il rischio è ancora maggiore quindi, la STABILITA’ è un elemento fondamentale che quasi mai viene preso in considerazione quando si fanno delle scelte sui prodotti da adottare. La STABILITA’ e l’ACCUMULABILITA’ non vengono considerate e questo è un grosso errore. Bisognerebbe riportare i dati che esistono e che andrebbero considerati.”;

 

  • è stato ricordato che già viviamo sotto una “cupola chimica” e che siamo continuamente bombardati da altre sostanze sintetiche, sia in casa, che fuori. Gli insetticidi, accumulandosi con gli altri inquinanti chimici presenti nell’ambiente, avranno degli effetti cronici sinergici, reagendo tra di loro, oppure reagendo con l’organismo in modo differenziato ma cumulativo e determineranno una serie di gravi sindromi anche sulla salute umana;

 

  • sempre il Prof. Campanella è stato critico riguardo alla libera decisionalità di intervento concessa, in base alla quale ogni Amministrazione o singolo privato può decidere di farsi “disinfestare” il suo ambiente, senza che vi siano controlli o possibilità di salvarsi da vere e proprie ondate tossiche, che contaminano aria, terra, acqua, piante, animali e le  persone, risparmiando proprio le zanzare. Anche chi rifugge da tali pratiche, sarà costretto a subirne le conseguenze:Il cittadino è troppo libero, cioè, quando si tratta con delle cose pericolose, non ci dovrebbe essere libertà assoluta e autonomia di ciascuno di poter fare ciò che si vuole nel proprio giardino, nella propria strada o, comunque, nel proprio ambiente - ha asserito Luigi Campanella – In commercio esistono prodotti che non vengono eliminati, quando si sa che sono pericolosi. Esistono innovazioni sul modo di affrontare il problema della lotta agli insetti e purtroppo di questi aggiornamenti quasi mai si tiene conto, manca cioè il confronto continuo che le Istituzioni dovrebbero garantirsi con la Comunità scientifica. Ritengo che questa sia una battaglia importante che richiede l’impegno di tutti, sia dei cittadini che dei cosiddetti addetti ai lavori.”;

 

  • è emerso quindi come i Ricercatori rimangano il più delle volte inascoltati, perché non viene  tenuto conto degli aggiornamenti progressivi. Tra Comunità Scientifica e le Istituzioni preposte alla Protezione della Società e dell’Ambiente, manca infatti il confronto continuo. per cui i risultati degli sforzi di ricerca e di analisi, non sempre vengono tenuti nel debito conto e applicati da chi deve compiere scelte politiche;

Concludendo, nel suddetto simposio, è stato sottolineato che le infestazioni di zanzare sono indizi di squilibri ecologici, a cui bisogna porre rimedio senza aggiungere ulteriori fattori di degrado ambientale.

 

Dalle varie ricerche nazionali e internazionali presentate, è infatti risultato che gli insetticidi, a causa del loro diffuso effetto tossico, hanno ridotto drasticamente le popolazioni dei predatori delle zanzare (pipistrelli, libellule, gechi, uccelli insettivori) e degli altri insetti, col paradossale risultato di una sempre maggiore presenza di zanzare, compresa Aedes albopictus, la famosa Zanzara tigre e altri insetti fastidiosi.

Le zanzare, anche quella tigre, non rappresentano in Italia un pericolo mortale, mentre l’inquinamento da insetticidi nebulizzati o sparsi nell’ambiente, non ancora tenuto nella giusta considerazione, porta conseguenze a breve, medio e lungo termine nei confronti della salute umana e ambientale e dovrebbe essere evitato.

 

Dal punto di vista della tutela ambientale vi è infine da osservare che le infestazioni possono essere combattute con metodi ecologici e alternativi basati anche e soprattutto sulla corretta informazione e la collaborazione consapevole dei cittadini. Attraverso le opportune norme di comportamento, suggerite dagli Specialisti, dovrà essere praticata innanzitutto la prevenzione, senza la quale sarà vanificato ogni proficuo risultato.

 

A tal fine, nella Tavola Rotonda sono stati presentati vari rimedi naturali, che ogni cittadino può adottare per contenere il numero di zanzare. Il sito www.infozanzare.info, (alla pagina RIMEDI), ne riporta molti, insieme ai documenti dei precedenti Convegni al CNR. sullo specifico tema.

Per quanto riguarda l’esperienza collaudata e positiva dei trattamenti naturali nei condomini e nei comprensori, è possibile informarsi presso alfredo.lugli@gmail.com

Per informazioni sull’applicazione, sia in ambito urbano che rurale, di tecniche anti-insetti ecocompatibili, si è reso disponibile l’agronomo-entomologo Prof. Giuseppe Altieri e-mail: agernova@libero.it

 

Nell’art. 6 del Decreto Legislativo (D.Lgs. 150 del 14/8/12), che concerne l’AGRICOLTURA, entrato in vigore dal 1 gennaio 2014, è stato definito il Piano d’Azione Nazionale per l’Uso Sostenibile dei Prodotti Fitosanitari, che riguarda:

- la protezione degli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e della popolazione interessata,

- la tutela dei consumatori,

- la salvaguardia dell’ambiente acquatico e delle acque potabili,

- la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi.

Da quanto emerso nella Tavola Rotonda/Conferenza Stampa, è augurabile che ciò possa essere l’inizio di un cambiamento anche in altri settori.

 

 

 
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