« Alla scoperta di TeielhardRicordo appassionato di Pierre »

Jaca book e Teilhard

Post n°265 pubblicato il 10 Aprile 2012 da bioantroponoosfera
Foto di bioantroponoosfera

 

La triste operazione della Jaca book intorno a Teilhard

 

 

 Le opere di TdC sono state pubblicate postume in Francia dal 1955 al 1976 e               Italia   sono apparse fra il 1968 e il 2004.  Le cause sono note a tutti….

 Come se si fosse accorta solo ora di TdC, la Jaca book, appoggiata dall’Associazione italiana TdC, ripresenta le sue opere cominciando con Il posto dell’uomo nella natura e continuando poi con  L’avvenire dell’uomo e L’Uomo l’Universo e Cristo (terzo volume del tentativo della Jaca book di ripubblicare le opere di Teilhard)

A differenza delle case editrici che l’hanno preceduta di decenni, la Jaca book sarebbe nella vantaggiosa situazione di potersi avvalere della vastissima bibliografia su TdC e della possibilità di conoscere  tutti  i suoi scritti, che delineano nel  loro insieme ciò che lui voleva e vuole ancora dirci.  In realtà la Jaca book ( spinta fuori strada dalla sedicente Associazione Teilhard Italia e dai suoi ispiratori) non ha tenuto per nella conto di tutto questo patrimonio e purtroppo la figura di TdC è stata talmente rimpicciolita da rendere insignificante la portata della sua opera.

Jaca book non capisce (o non vuol  far sapere) che TdC è innanzi tutto un pensatore UNIVERSALE:  le sue riflessioni sono rivolte  a ogni uomo, religioso o ateo e di qualsiasi cultura. Offre a tutti indistintamente la possibilità di “vedere” il carattere essenziale del moto evolutivo e la sua inarrestabile tendenza a costruire “corpuscoli di coscienza” sempre più ricchi di interiorità. Invita l’umanità intera ad assecondare e ad accelerare il processo della sua unificazione verso il traguardo di una massima convergenza sprituale.  Questo carattere UNIVERSALE del suo pensiero evolutivo è attestato dall’interesse (non di “moda”,come negli anni 60-70) che riscuote tuttora in campo internazionale : basta entrare in Google  per rendersi conto dei siti che a centinaia si interessano del pensiero e dell’opera del Gesuita francese in modo globale e non per citazioni di comodo.

Jaca book, invece, ha presentato Il posto dell’uomo nella natura come “un gioello di storia paleontologica  (!!!).  È incredibile che tale testo, tipicamente “universale” nella sua tematica (insieme a Il fenomeno umano, alla Centrologia, alla Singolarità della specie umana, e ad alcuni altri scritti), non sia stato utilizzato proprio al fine di evidenziare il carattere universale del pensiero teilhardiano!

Questo schiacciamento solo scientifico dell’opera insieme ad una nota introduttiva farneticante ispirata dall’Associaione Teilhard Italia  è stato oggetto di una polemica sollevata da questo blog alcuni mesi fa.

Con il secondo libro edito da Jaca Book,  L’avvenire dell’uomo, è accaduto di peggio.  Premetto quanto segue: nell’edizione originale,  N.M. Wilders presenta il libro in quattro paginette e, benché teologo, non tocca temi a lui propri, semplicemente  perché si tratta di una raccolta di scritti di tipo  prevalentemente  sociologico.  Fa eccezione “Il cuore del problema” con il quale TdC pone la grave questione (tuttora irrisolta)  del conflitto fra “l’in avanti” e “l’in alto”.   Anche in L’avvenire dell’uomo le sue riflessioni  hanno perciò un carattere universale; inoltre va sottolineato che TdC  è un pensatore “cristiano” in senso lato (tant’è vero che egli ha molti estimatori anche fra i protestanti e gli ortodossi) ed è ben lontano dalla teologia “cattolica”  (dalla quale sarà impietosamente “seviziato” dopo la sua morte). Nella prefazione dell’Avvenire dell’Uomo   (decine di pogine scritte dal teologo Carlo Molari)  edito da Jaca book  sono prevalenti le considerazioni teologiche e non sociologiche (forse i curatori dell’opera non hanno letto bene i titoli degli scritti di Teilhard !!!) e addirittura  collegamenti con i contenuti del Concilio Vaticano II.( è il caso di ricordare che è Teilhard ad aver influenzato il Concilio Vaticano II e non viceversa . L’influenza teilhardiana sulla Gaudium et spes è stata più volte sottolineata da Papa Benedetto XVI)

Per quanto riguarda poi il terzo volume delle Opere di Teilhard riproposte da Jaca book la Casa editrice ha voluto fare un’operazione da stigmatizzare. Non si capisce perché abbia voluto spezzare il corpus dell’opera e non abbia provveduto a riproporre tutto il volume XII Ecrits du temps de la guerre (1916-1919)  edito da Du Seuil e ripubblicato in Italia nel 1971,  da il Saggiatore con il titolo La vita Cosmica.

Per quanto riguarda poi il testo  Note sull’evangelizzazione…pubblicato nel volume della Jaca book voglio ricordare che questi non era inedito in Italia come afferma la Jaca book ma era stato pubblicato con ampie note di spiegazione dal sito del prof. Mantovani (unico esperto in Italia dell’Opera globale di Teilhard) www.biosferanoosfera.it

Nel sito citato c’è anche un altro testo tratto dal volume XII  delle Ed. Du Seuil e non pubblicato in Italia da Il saggiatore ed è la Grande Monade. Anche qui il testo viene pubblicato per la prima volta in Italia preceduto da un’ampia e particolareggiata  (e piena di foto) nota su Teilhard e la Grande Guerra.

Non si riesce a capire se Jaca book abbia, nei riguardi di TdC, una “strategia” imposta dall’alto    oppure se, non avendone alcuna, si sia ciecamente affidata alla Signora Tassone Bernardi (unica persona ad avere voce in capitolo nell’ambito dell’Associazione TdC). 

Sia come sia, il risultato è il medesimo:  la Jaca book vuole far apparire Teilhard de Chardin  come  un autore alla stregua di tanti altri e  che appartiene al passato. Lo si può “raccontare” in poche parole e in fin dei conti l’Associazioine Teilhard Italia e la Jaca book hanno fallito  lo scopo di trasmetterci la sua “complessità-coscienza”.

Giovanni Fois

Centro di Documentazione Teilhard de Chardin per il futuro dell'Uomo - Roma

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Ultime visite al Blog

nosdgl10pinmurafilippotassiamelita3bmgiulia46argentoRmdglOzmago01gerusdueporcellinevitocapanoenzozinifiltrostophermesvskipper470vaccarosambuca
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

RIFLESSIONI TEILHARDIANE

"  La verità non è asltro che las coerenza totale dell'Universo in rapporto ad ogni suo punto.  Perchè dovremmo mai avere in sospetto o sottovalutare tale coerenza, per il solo fatto che siamo noi stessi gli osservatori?  Si continua ad opporre una certa illusione antropocentrica a una certa realtà obiettiva.  E' una distinzione illusoria.  La verità dell'Uomo è la verità dell'Universo per l'Uomo, cioè sempliceemente,  la Verità "   

                                                                                                                                                          

 

" Senza che si possa dire per ora in quali termini esatti, ma senza che vanga perduto un solo frammento del dato, sia rivelato che definitivamente dimostrato, sul problema scottante delle origini umane, l'accordo si farà senza sforzo, a poco a poco, tra la Scienza e il Dogma.  Intanto, evitiamo di respingere anche il minimo raggio di luce, sia da una parte che dall'altra.  La fede ha bisogno di tutta la verità". (da Les Hommes fossiles, marzo 1921) 
 
" Inventariare tutto, provare tutto, capire tutto. Ciò che è in alto, più lontano di quanto è respirabile, e  ciò che è in basso, più profondo della luce.  Ciò che si perde nelle distanze siderali, e ciò che si dissimula sotto gli elementi... Il sole si alza in avanti... Il Passato è una cosa superata...  La sola scoperta degna dei nostri sforzi è come costruire l'Avvenire". (La découverte du passé, 5 settembre 1935)
 

"...Si potrebbe dire che oggi, come ai tempi di Galileo, ciò che più occorre per percepire la Convergenza dell'Universo, non è tanto la scoperta di fatti nuovi (ne siamo accerchiati, da restarne accecati) quanto un modo nuovo di guardare e accettare i fatti.

Un nuovo modo di vedere, connesso con un nuovo modo di agire: ecco ciò di cui abbiamo bisogno...  Dobbiamo prendere posizione e metterci all'opera, presto-subito " (La Convergence de l'Univers,23 luglio 1951)

 
"  Chiniamoci dunque con rispetto sotto il soffio che gonfia i nostri cuori per le ansie e le gioie di "tutto tentare e di tutto trovare".  L'onda  che sentiamo passare non si è formata in noi stessi.  Essa giunge a noi da molto lontano, partita contemporaneamente alla luce delle prime stelle.  Essa ci raggiunge dopo aver creato tutto lungo il suo cammino.  Lo spirito di ricerca e di conquista è l'anima permanente dell'Evoluzione" (Il Fenomeno Umano 1940)
 

" ...Sento, come chiunque altro, quanto sia grave per l'Umanità il momento che stiamo attraversando...  E tuttavia un istinto, che si è sviluppato al contatto con il grande Passato della Vita, mi dice che la salvezza per noi è nella direzione stessa del pericolo che ci spaventa tanto...  Come viaggiatori presi nel flusso di una corrente, vorremmo tornare indietro.  Manovra impossibile e fatale.  La nostra salvezza è più in là, oltre le rapide.  Nessun ripiegamento. Ma una mano sicura al timone, e una buona bussola..." ( Esquisse d'un Universe personnel, 4 maggio 1936) 

 
" L'Energia diventa Presenza...  Sembrerebbe che un solo  raggio di una tale luce, cadendo come una scintilla in qualsiasi punto della Noosfera, dovesse provocare un'esplosione abbastanza forte da incendiare e rinnovare quasi di colpo la faccia della Terra. Allora, come è possibile che, guardando attorno a me, è ancora tutto inebriato di ciò che mi è apparso, io mi trovi pressochè solo della mia specie?  Solo ad aver "visto"?...  Incapace, quindi, quando me lo si chiede, di citare un solo autore, un solo testo, in cui si riconosca, chiaramente espressa, la meravigliosa "Diafania" che, per il mio sguardo, ha trasfigurato tutto ?"  (Le Christique, marzo 1955) 
 
....IN QUESTA APERTURA VERSO QUALCHE COSA CHE SFUGGE ALLA MORTE TOTALE, L'EVOLUZIONE E' LA MANO DI DIO CHE CI RICONDUCE A  LUI . ( La Biologie, poussee à fond,peut-elle nous  conduire à èmerger dans le transcendant?  Maggio 1951)
 

Di colui che pronuncerà queste parole nell'Aeropago, ci si burlerà come d'un sognatore e lo si condannerà. "Il senso comune lo vede, e la scienza lo verifica: nulla si muove", dirà un primo Saggio. "La filosofia lo decide: nulla può muoversi", dirà un secondo Saggio.  "La religione lo proibisce: nulla si muova", dirà un terzo Saggio. Trascurando questo triplice verdetto, "colui che ha visto" lascerà la piazza pubblica, e tornerà nel seno della Natura ferma e profonda. Là, immergendo lo sguardo nell'immensa ramificazione che lo sorregge e i cui rami si perdono molto lontano al di sotto di lui, in mezzo all'oscuro Passato, egli colmerà ancora una volta la sua anima della contemplazione e del sentimento d'un moto unanime e ostinato, inscritto nella successione degli strati morti e nella distribuzione attuale di tutti i viventi. -Volgendo allora lo sguardo al di sopra di lui, verso gli spazi preparati per le nuove creazioni, egli si consacreà corpo e ed anima, con fede rinsaldata, a un Progresso che trascina e spazza via persino coloro che non ne vogliono sapere. E, con tutto il suo essre fremente di ardonre religioso, lascerà salire alle proprie labbra, verso il Cristo già risorto ma ancora imprevedibilmente grande, questa invocazione, sommo omaggio di fede e d'adorazione: "Deo ignoto" [Al Dio ignoto] (L'avenir de l'homme, note sur le Progrès, 10 agosto 1920, Le Seuil, pp. 35-37)

 

" Adesso che, attraverso tutte le vie dell'esperienza, l'Universo comincia a crescere fantasticamente ai nostri occhi è ceramente giunta l'ora per il Cristianesimo di destarsi ad una consapevolezza precisa di ciò che il dogma dell'Universalità di Cristo, trasposto in quelle nuove dimensioni, suscita di speranze pur sollevando al tempo stesso certe difficoltà.

Speranze, certo, poichè, se il Mondo diventa così formidabilemte vasto e potente, vuol dire che il Cristo è ancor ben più grande di quanto noi pensassimo.

Ma le difficoltà, poichè, alla fin fine, come concepire che il Cristo s'"immensifichi" secondo le esigenze del nostro nuovo Spazio-Tempo senza simultaneamente, perdere la sua personalità adorabile e, in qualche modo, volatilizzarsi?

Ed è qui che risplende la stupenda e liberatrice armonia tra una religione di tipo cristico e un'Evoluzione di tipo convergente (Le Cristique, 1955)

 

" Nel Cuore della Materia.

   Un Cuore del  Mondo,

    Il Cuore d' un Dio"

        (da Le  Coeur de laMatiere, 30 ottobre 1950)

 
" Nella peggiore delle ipotesi, se ogni possibilità futura di parlare e di scrivere si chiudesse davanti a me, mi rimarrebbe, con l'aiuto di Gesù, quella di compiere questo gesto, affermazione e somma testimonianza della mia fede: scomparire,m inabissarmi in uno spirito di Suprema Comunione con le forze  cristiche  dell'Evoluzione  (da Note di esercizi spirituali, 22 ottobre 1945) 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963