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Per non dimenticare Teilhard

Post n°30 pubblicato il 27 Luglio 2008 da bioantroponoosfera
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Nei prossimi giorni apparirà nel sito www.biosferanooisfera.it  un nuovo interessante saggio del Prof. Fabio Mantovani, noto estensore del volume edito da Il Segno dei Gabrielli: Dizionario delle Opere di Teilhard de Chardin. insostituibile "manuale" per chi vuole leggere,  con metodo,  le opere del Padre gesuita francese.

Della figura, dell'opera e del pensiero di Padre Teilhard, il Prof. Mantovani aveva già scritto in altri suoi lavori  e da ultimo sulla ormai inutilità e il superamentto  definitivo del famoso Monitum emesso dalla Chiesa contro Teilhard per  additarlo  alla cultura cattolica come un pericoloso sovversivo (val la pena ricordare gli articoli di Pier Carlo Landucci su Palestra del Clero. E meno male che era un sacerdote!!!)  della tradizione cattolica. E proibendo perciò un esame attento e critico del pensiero teilhardiano che, ribadiamolo ancora una volta ( e ce ne è ancora bisogno|) che quello che Teilhard ha pensato e scritto non era un manifesto ideologico contro la Chiesa, ma era soltanto un metodo nuovo per "vedere" la maestosità del  creato intorno a noi e la presenza costante, come in filigrana, del Dio Creatore.

Che peccato!  La Chiesa avrebbe potuto avere molto dalla fecondità di questo pensiero, il pensiero di un secondo S.Tommaso, come lo hanno definito.  E molto ha avuto  il mondo della scienza che ha invece riflettuto, esaminato e criticato Padre Teilhard de Chardin che era ricordiamo geologo, palentologo e antropopaleontologo, con forti influenze anche sulla geobiologia (tesi scientifica ideata prorprio da lui), sulla cosmologia, sulla fisica e infine sulla biologia.  E la scienza ha capito molto bene di avere qualcosa tra le mani da valorizzare e lo ha fatto godendo oggi di tanti risultati avviati prorprio dalle tesi di Teilhard de Chardin.

Lo  ha  dimostrato chiaramente il Convegno Internazionale di New York dove più di 700 scienziati di varie discipline si sono incontrati per valutare l'attualità del pensiero scientifico di Teilhard. ( su questo argomento rileggetevi il messaggio che riproduce lo studio di Yves Coippens su questo blog)

Invece la Chiesa ha fatto l'esatto contrario. Molti confratelli in Cristo lo hanno "tradito" e  abbandonato e la Chiesa ufficiale, attraverso i suoi influenti "sacerdoti", continuando a  dire che il creato è stato fatto in sei giorni, lo ha additato ai cattolici come un sovversivo che voleva attentare alla tradizione cattolica e riscrivere il messaggio cristiano

Ma la cosa che fa più male a noi cattolici impegnati e estimastori del pensiero del Padre gesuita e che moltissimi teologi, nei loro scritti, utilizzano molte delle tesi di Teilhard senza mai citarne la fonte e facendo apparire tali tesi come frutto del loro lavoro. Ottenendo così, ancora una volta che la Chiesa ai modeni teologi non dica niente mentre invece Teilhard che, magari moltissimni anni prima di loro affermava le stesse cose continua a rimanere  emarginato dalla discussione teologica e filosofica.

E questo atteggiamento della Madre Chiesa ha amareggiato non poco Teilhard che invece è sempre rimasto obbediente al suo Ordine e alla Sua Chiesa pur non indietreggiando di un palmo dal suo impego di "evangelizzatore del mondo moderno".

Scienziato e, suo malgrado, filosofo e teologo Teilhard ha voluto illustrare all'Uomo moderno come "vedere" la presenza del Dio Creatore  e come "spingerelo" verso l'unione con il Cristo Universale Alfa e Omega dell'immenso creato.

E questa sua sintesi che avrebbe di certo spinto i teologi  a riflettere su alcune ricadute nell'ambito del messaggio cristiano,  ha spaventato a tal punto gli uomini (e dico uomini!) di Chiesa fino a indicare, come abbiamo detto, Teilhard come un sovversivo, lasciadolo solo ed emarginato.  E anche la vicenda dell'uomo di Piltdown la dice lunga sui silenzi di tanti che avrebbero dovuto prendere le difese di Teilhard,  e gridarlo forte,  indicato come l' ideatore  della truffa paleontologica inglese.

E questo dramma di Teilhard è esaminato con la dovuta attenzione dal Prof. Fabio Mantovani, che da anni  si dedica alla riflessione sul pensiero teilhardiano , nel saggio citato il cui titolo sarà: DA PILTDOWN A POUGHKEEPSIE - SOLITUDINE ED EMARGINAZIONE DI TEILHARD DE CHARDIN

 
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RIFLESSIONI TEILHARDIANE

"  La verità non è asltro che las coerenza totale dell'Universo in rapporto ad ogni suo punto.  Perchè dovremmo mai avere in sospetto o sottovalutare tale coerenza, per il solo fatto che siamo noi stessi gli osservatori?  Si continua ad opporre una certa illusione antropocentrica a una certa realtà obiettiva.  E' una distinzione illusoria.  La verità dell'Uomo è la verità dell'Universo per l'Uomo, cioè sempliceemente,  la Verità "   

                                                                                                                                                          

 

" Senza che si possa dire per ora in quali termini esatti, ma senza che vanga perduto un solo frammento del dato, sia rivelato che definitivamente dimostrato, sul problema scottante delle origini umane, l'accordo si farà senza sforzo, a poco a poco, tra la Scienza e il Dogma.  Intanto, evitiamo di respingere anche il minimo raggio di luce, sia da una parte che dall'altra.  La fede ha bisogno di tutta la verità". (da Les Hommes fossiles, marzo 1921) 
 
" Inventariare tutto, provare tutto, capire tutto. Ciò che è in alto, più lontano di quanto è respirabile, e  ciò che è in basso, più profondo della luce.  Ciò che si perde nelle distanze siderali, e ciò che si dissimula sotto gli elementi... Il sole si alza in avanti... Il Passato è una cosa superata...  La sola scoperta degna dei nostri sforzi è come costruire l'Avvenire". (La découverte du passé, 5 settembre 1935)
 

"...Si potrebbe dire che oggi, come ai tempi di Galileo, ciò che più occorre per percepire la Convergenza dell'Universo, non è tanto la scoperta di fatti nuovi (ne siamo accerchiati, da restarne accecati) quanto un modo nuovo di guardare e accettare i fatti.

Un nuovo modo di vedere, connesso con un nuovo modo di agire: ecco ciò di cui abbiamo bisogno...  Dobbiamo prendere posizione e metterci all'opera, presto-subito " (La Convergence de l'Univers,23 luglio 1951)

 
"  Chiniamoci dunque con rispetto sotto il soffio che gonfia i nostri cuori per le ansie e le gioie di "tutto tentare e di tutto trovare".  L'onda  che sentiamo passare non si è formata in noi stessi.  Essa giunge a noi da molto lontano, partita contemporaneamente alla luce delle prime stelle.  Essa ci raggiunge dopo aver creato tutto lungo il suo cammino.  Lo spirito di ricerca e di conquista è l'anima permanente dell'Evoluzione" (Il Fenomeno Umano 1940)
 

" ...Sento, come chiunque altro, quanto sia grave per l'Umanità il momento che stiamo attraversando...  E tuttavia un istinto, che si è sviluppato al contatto con il grande Passato della Vita, mi dice che la salvezza per noi è nella direzione stessa del pericolo che ci spaventa tanto...  Come viaggiatori presi nel flusso di una corrente, vorremmo tornare indietro.  Manovra impossibile e fatale.  La nostra salvezza è più in là, oltre le rapide.  Nessun ripiegamento. Ma una mano sicura al timone, e una buona bussola..." ( Esquisse d'un Universe personnel, 4 maggio 1936) 

 
" L'Energia diventa Presenza...  Sembrerebbe che un solo  raggio di una tale luce, cadendo come una scintilla in qualsiasi punto della Noosfera, dovesse provocare un'esplosione abbastanza forte da incendiare e rinnovare quasi di colpo la faccia della Terra. Allora, come è possibile che, guardando attorno a me, è ancora tutto inebriato di ciò che mi è apparso, io mi trovi pressochè solo della mia specie?  Solo ad aver "visto"?...  Incapace, quindi, quando me lo si chiede, di citare un solo autore, un solo testo, in cui si riconosca, chiaramente espressa, la meravigliosa "Diafania" che, per il mio sguardo, ha trasfigurato tutto ?"  (Le Christique, marzo 1955) 
 
....IN QUESTA APERTURA VERSO QUALCHE COSA CHE SFUGGE ALLA MORTE TOTALE, L'EVOLUZIONE E' LA MANO DI DIO CHE CI RICONDUCE A  LUI . ( La Biologie, poussee à fond,peut-elle nous  conduire à èmerger dans le transcendant?  Maggio 1951)
 

Di colui che pronuncerà queste parole nell'Aeropago, ci si burlerà come d'un sognatore e lo si condannerà. "Il senso comune lo vede, e la scienza lo verifica: nulla si muove", dirà un primo Saggio. "La filosofia lo decide: nulla può muoversi", dirà un secondo Saggio.  "La religione lo proibisce: nulla si muova", dirà un terzo Saggio. Trascurando questo triplice verdetto, "colui che ha visto" lascerà la piazza pubblica, e tornerà nel seno della Natura ferma e profonda. Là, immergendo lo sguardo nell'immensa ramificazione che lo sorregge e i cui rami si perdono molto lontano al di sotto di lui, in mezzo all'oscuro Passato, egli colmerà ancora una volta la sua anima della contemplazione e del sentimento d'un moto unanime e ostinato, inscritto nella successione degli strati morti e nella distribuzione attuale di tutti i viventi. -Volgendo allora lo sguardo al di sopra di lui, verso gli spazi preparati per le nuove creazioni, egli si consacreà corpo e ed anima, con fede rinsaldata, a un Progresso che trascina e spazza via persino coloro che non ne vogliono sapere. E, con tutto il suo essre fremente di ardonre religioso, lascerà salire alle proprie labbra, verso il Cristo già risorto ma ancora imprevedibilmente grande, questa invocazione, sommo omaggio di fede e d'adorazione: "Deo ignoto" [Al Dio ignoto] (L'avenir de l'homme, note sur le Progrès, 10 agosto 1920, Le Seuil, pp. 35-37)

 

" Adesso che, attraverso tutte le vie dell'esperienza, l'Universo comincia a crescere fantasticamente ai nostri occhi è ceramente giunta l'ora per il Cristianesimo di destarsi ad una consapevolezza precisa di ciò che il dogma dell'Universalità di Cristo, trasposto in quelle nuove dimensioni, suscita di speranze pur sollevando al tempo stesso certe difficoltà.

Speranze, certo, poichè, se il Mondo diventa così formidabilemte vasto e potente, vuol dire che il Cristo è ancor ben più grande di quanto noi pensassimo.

Ma le difficoltà, poichè, alla fin fine, come concepire che il Cristo s'"immensifichi" secondo le esigenze del nostro nuovo Spazio-Tempo senza simultaneamente, perdere la sua personalità adorabile e, in qualche modo, volatilizzarsi?

Ed è qui che risplende la stupenda e liberatrice armonia tra una religione di tipo cristico e un'Evoluzione di tipo convergente (Le Cristique, 1955)

 

" Nel Cuore della Materia.

   Un Cuore del  Mondo,

    Il Cuore d' un Dio"

        (da Le  Coeur de laMatiere, 30 ottobre 1950)

 
" Nella peggiore delle ipotesi, se ogni possibilità futura di parlare e di scrivere si chiudesse davanti a me, mi rimarrebbe, con l'aiuto di Gesù, quella di compiere questo gesto, affermazione e somma testimonianza della mia fede: scomparire,m inabissarmi in uno spirito di Suprema Comunione con le forze  cristiche  dell'Evoluzione  (da Note di esercizi spirituali, 22 ottobre 1945) 
 
 
 

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