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Donne, Violenza e Grande Fratello.

Post n°11 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da birba_976
 
Foto di birba_976

Sono donna, ed anche se mi è sempre sembrata una cosa bellissima esserlo, ultimamente mi spaventa e mi angoscia.

Nelle nostre città sembra sia esplosa una sorta di gara a chi riesce a stuprare più donne nel modo più schifoso e umiliante.

Ragazze stuprate dal cosiddetto “branco” solo perché appartate col proprio fidanzato (e chi di noi non è mai andato ad imboscarsi in auto in qualche luogo appartato?), ragazze stuprate da giovani di buona famiglia, un po’ ubriachi e drogati, ma che in seguito al loro pentimento vengono mandati nella loro bella e ricca casa agli arresti domiciliari dopo solo 24 ore di carcere, donne stuprate (e uccise) alla fermata dell’autobus quando, dopo una giornata di lavoro, tornano a casa per preparare la cena alla famiglia e si ritrovano in un fosso malmenate, umiliate, svuotate della dignità.

Ci sono donne che vengono stuprate ogni giorno da padri o mariti che hanno ancora la medievale idea della donna come oggetto di propria proprietà, ci sono bambine che vengono stuprate dai compagni di scuola, nel luogo che per loro dovrebbe essere più sicuro.

Ci sono altre donne, che lavorano fuori casa e che tornando si occupano dei figli, della famiglia, dell’abitazione; ci sono donne che arrivano ad una certa età e vorrebbero andare in pensione, magari per godersi un po’ di tempo libero, magari per dedicarsi un po’ a loro stesse o magari per continuare ad aiutare i figli facendo da tata ai nipoti.

L’Unione Europea impone alle donne di andare in pensione a 65 anni.

Partità? Per me pazzia!

La donna è fisiologicamente diversa dall’uomo (la menopausa non è una malattia, ma innegabilmente è un periodo critico) ed io non ce la vedo proprio una dolce nonnina di 65 anni che va ogni giorno a lavorare in fabbrica o a fare le pulizie, mi spiace, ma per me è così.

Ci sono poi donne che puntano tutto sulla loro fisicità e sulla taglia del reggiseno.

In questi ultimi tempi abbiamo assistito a numerosi dibattiti sulle tette di Cristina del Grande fratello.

Mi domando, con tutto quello che accade oggi alle donne, a quelle vere, a quelle con le palle, a quelle che tirano avanti la carretta nonostante tutto, possibile che ai media italiani interessino così tanto le tette finte di una ragazzina che dovrebbe farsi fare una protesi anche al cervello?

Insomma, “siamo donne, oltre alle gambe (ed alle tette) c’è di più”, ma stringi stringi, nonostante le battaglie femministe (che non condivido nella loro totalità), nonostante le quote rosa (che trovo assurde, perché le donne dovrebbero essere presenti nella vita pubblica e politica per volontà del popolo e non per obbligo di legge), nonostante i paroloni come “pari opportunità”, le cose dal medioevo ad oggi non sono poi cambiate così tanto!

 

 
 
 
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