Creato da blimunda.settelune il 04/09/2008

insufficienza

d'amare

 

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Post n°61 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da blimunda.settelune



Tutta l'esistenza
sbocciata o repressa
possibile o impossibile
rimpianta o celebrata
dimenticata o ricordata
è chiusa nei cassetti.
Ma se si continua a guardare
un cassetto vuoto
si può anche impazzire.









E poi ci sono cassetti che preferiamo guardare vuoti, perché non abbiamo la capacità di aprirli. E così rimangono sepolti da anni e anni di determinata ignoranza. Fino a che questi si aprono da soli. Ormai colmi di rifiuto e negazione. E non puoi fare altro che tentare di svuotare quel vuoto.



foto di Anke Merzbach

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Commenti al Post:
eloiseLH
eloiseLH il 25/02/09 alle 12:23 via WEB
mettiamo i sogni nei cassetti.mettiamo gli oggetti nei cassetti.siamo più legati e simili ai nostri oggetti di quanto possiamo immaginare.
 
mathjs
mathjs il 25/02/09 alle 12:34 via WEB
L'idea che un cassetto si apra da solo perché colmo di rifiuto e negazione e dover poi svuotare il suo vuoto mi spaventa e mi inquieta. Ma conosco il meccanismo di questo impazzire e anche fra queste righe ritrovo scintille che appartengono a ciò che ho lasciato in un passato ormai chiuso a chiave in un cassetto che non ricordo più dove si trova.
 
numeri_o_barbarie
numeri_o_barbarie il 25/02/09 alle 22:31 via WEB
Interpretiamo i cassetti come se fossero cose naturali, sempre esistite. Come le pere e le mele. Dei cassetti mi ha sempre affascinato il meccanismo. Due listelli inchiodati ai lati del mobile. Una serratura. In italiano non eiste la parola, per questo scorrere e rientrare. I cassetti non sono mai chiusi per sempre. Ci sono due listelli di legno. Due binari di metallo. I cassetti li lascerei aperti. Che male fa? Ricordo un periodo di grande dolore. Sono fuggito da casa. Ho lasciato la porta socchiusa per mesi. Non è entrato nessuno a sbirciare il mio dolore. Sono rientrato. Non mi interessava chiudere la porta, se stavo fuori dal mio dolore. Lui era lì che mi aspettava. Un giorno sono rientrato nelle stanze della mia sofferenza. Poi ho chiuso le sue ante. Dall'altra parte del mondo, ho visto un angelo dorato. Nessuno era entrato oltre i suoi riccioli. I cassetti, scivolano. Hanno pomelli. Hanno angeli. Chiavi. Ho capito che lasciare il cassetto aperto in custodia di un'idea di fuga era stato un bene, lasciare che le cose venissero prese da chi ne aveva bisogno. Qualcuno ha bisogno del tuo dolore, lascia il cassetto aperto. Il dolore verrà preso da qualche ladro del dolore. Anche questo è un bene. Per te. Per lui. C'è chi ne ha bisogno. Abbandonalo, dimenticalo in un cassetto e permetti che ti venga rubato. Chi lo farà merita il tuo inchino, forse il tuo amore. Di certo la tua riconoscenza. I cassetti servono e i ladri di dolore ci rovistano dentro.
 
red_lilith
red_lilith il 26/02/09 alle 12:02 via WEB
quel che è stato. quel che avrebbe potuto essere. c'è da impazzire a pensarci. e a guardare. ti abbraccio.
 
io.anima.fragile
io.anima.fragile il 26/02/09 alle 13:46 via WEB
meglio tenerli chiusi per sempre allora...anima
 
 
Hati000
Hati000 il 27/02/09 alle 20:52 via WEB
chiudermi dentro dei cassetti vuoti. questo era il mio gioco preferito.forse lo è ancora..
 
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 Donarsi.

Oltre.

 

e rimanere  qui
con il dono di me
nelle mani

 

.



(elaborazione grafica di Mathjs)


Molti cuori
hanno battuto
su questa Terra
raccontando
la loro storia
a coloro
che
non hanno avuto
amore
su questa Terra

mathjs



 

.

nero il silenzio
che si fa strada dentro
morsi e rimorsi
e mi divora il cuore
è sempre la stessa storia
un' altra cosa che ho perso

fuori la sera
leggera
si scava un posto
nel bel mezzo del giorno
e avanza a grandi passi
inghiottendo la città

io
che l' ho cercata in strada
una nuova intensità
e per rifarmi gli occhi
ho ballato tutta notte
abbracciato stretto
all' inquietudine che ho
di vivere in dissolvenza
come un sogno che si disfa
alle prime luci dell' alba

e intanto il suono
che guida le mie dita
intorno questa canzone
ha cullato le mie ansie
verso più verdi malinconie
sulla deriva delle emozioni
dove mi trovo naufragando
sconfitto e grigio
come il cielo di milano

ed un sapore di vuoto
poggiato come un bacio
impalpabile sulle labbra





la danza triste
dei 100 e uno adii

roman dransky

 

.

Piango nel mare
Così che le mie lacrime si confondano con le lacrime del mondo.

Urlo sul fondo
così che il mio dolore si versi nell'immensità. O nel nulla.




 

 

 

 

.

trovò un mondo
sotto le palpebre
di stelle incollate alla terra
e margherite cadenti
dall'alto di un cielo
verde
rise di lei
aprì gli occhi
e capì
che avrebbe
sempre
valso
la pena
guardarsi.

ballolentodelcuore

 

fotografia

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