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Messaggio N° 1927 01-09-2006 - 14:58

IMMIGRATI TRATTATI COME SCHIAVI....INTERESSA?

Ho assistito in queste ultime settimane a una campagna di diffusione dell’odio, fatta di esasperazioni delle  notizie, cercate addirittura con il lanternino, telegiornali faziosi , articoli su articoli di sdegno giusto sdegno, ma scritti con un livore che accende una fiammella di odio ed intolleranza verso gli extracomunitari, facendo un calderone ignobile di buoni e cattivi, omettendo volutamente l’uso e consumo che noi italiani facciamo delle loro vite.

 

Non li vogliamo come esseri umani, come persone, ma non disdegniamo assolutamente di servirci di loro come schiavi, di usarli come fonte della nostra ricchezza, di impiegarli per quattro soldi nelle nostre imprese, di fargli pulire le nostre case per cifre irrisorie, per usarli come schiavi nei campi di raccolta di pomodori.

 

L’Espresso ha pubblicato un reportage che mi ha fatto subito venire in mente “ LA CAPANNA DELLO ZIO TOM” , accade in  Puglia in  un triangolo senza legge che copre quasi tutta la provincia di Foggia. Da Cerignola a Candela e su, più a Nord, fin oltre San Severo, vengono impiegati immigrati nella raccolta dei pomodori: Bulgari. Polacchi. E africani. Da Nigeria, Niger, Mali, Burkina Faso, Uganda, Senegal, Sudan, Eritrea.  Una storia di padroni e caporali, che non esitano a picchiare selvaggiamente, che vogliono una ragazza da violentare in cambio di quel lavoro, che pagano 2/3 euro l’ora, quando e se pagano,  che addirittura inseguono nella notte gli “ schiavi” fuggiaschi, e una volta ripresi li puniscono in maniera esemplare davanti a tutti, perché non debba ripetersi mai più.

 

Chi si presenta in ritardo al lavoro viene preso a pugni, chi manca un giorno perché ammalato deve versare una multa di 20 euro al caporale, non comprare il cibo presso i loro negozi  a prezzi aumentati del 100% viene considerato un affronto imperdonabile, che qualcuno ha pagato con la morte, una sprangata in mezzo alla fronte, mentre stringeva ancora il suo sacchetto contenente pane e olio comprato altrove.

 

Donne e uomini ai quali un giaciglio lercio e puzzolente in stalle abbandonate viene fatto pagare 50 euro, 4 bottiglie di acqua di pozzo nemmeno potabile  deve servire a dissetarli tutti per l’intera giornata, dalle 6 di mattina alle 10 di sera, e qualcuno di nascosto mangia qualche pomodoro verde per tenersi in piedi. Il giorno di paga spesso una telefonata anonima fa giungere le forze dell’ordine, un modo come un altro per risparmiare anche quei pochi spiccioli da dare ai lavoratori, li arresteranno e rimpatrieranno e non ci saranno stipendi da pagare.

 

Nessuno riporterà in vita il bambino di Liliana D. 20 anni, che il giorno di ferragosto con il suo pancione di 8 mesi arrancava tra le piante di pomodoro. Quando viene presa da un’emorragia viene portata  in un rudere, e solo dopo 2 giorni accompagnata in ospedale dal Caporale, ma il cuore del suo bambino ha già smesso di battere e lei finisce in rianimazione tra la vita e la morte.

 

Tutti dicono “ non è una novità è così da dieci anni” allora tutti sanno, allora  proprio quelli che urlano via gli immigrati sono quelli che li riducono in schiavitù, e saranno sempre loro quelli che prenderanno i contributi dallo Stato a fine stagione.

 

Non vedo tam tam sui blog di questa notizia, non leggo sdegno, sono IMMIGRATI maccheccefrega, che notizia è se quello che noi consideriamo una bestia viene trattato da bestia? Sono sicura che nessun telegiornale sbandiererà questa notizia, le nostre coscienze non vogliono sapere, non vogliono vedere…quello che tutti sanno…ma  la capanna dello zio tom è un vecchio libro o la realtà di cui siamo artefici e complici?

scritto da: sissunchi



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