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Messaggio N° 195326-09-2006 - 17:51

Una pista siciliana: Catania, mistero 11 settembre

Era una linea telefonica che non doveva funzionare, ma qualcuno è riuscito a infilarsi. E in due sole notti ha fatto decine di telefonate internazionali, per poi tornare nel silenzio.

Le cose si complicano quando si guardano le date: le chiamate sono avvenute soltanto il 9 e il 10 settembre 2001. E se si esaminano i paesi oggetto delle telefonate, allora si capisce di essere finiti nel bel mezzo di un vero intrigo.

Alla vigilia dell'attentato alle Torri Gemelle, da quella linea formalmente non attiva vengono contattati l'Afghanistan, l'Arabia Saudita, il Bahrein. Soprattutto viene chiamato il Maine, la contea degli Stati Uniti dove Mohamed Atta e i suoi compagni stavano per lanciare l'attacco. Due notti di traffico frenetico, che disegnano la mappa del terrorismo fondamentalista, poi più nulla. Finché una serie di controlli incrociati hanno portato a riscoprire la vicenda.

A cinque anni dall'evento che ha cambiato la storia, ecco che spunta un mistero tutto siciliano, reso ancora più fitto dalle caratteristiche della linea: una vecchia Isdn che viene considerata a prova di clonazione.

Una storia che potrebbe confondersi nella grande rete telematica che ha reso la Sicilia occidentale un 'ombelico del mondo' virtuale, dove si intrecciano i cavi a fibra ottica delle principali dorsali della comunicazione mondiale, con un gomitolo sotterraneo che conta quasi cento chilometri di cavi. Al centro di questo enigma c'è una linea telefonica Isdn mai installata completamente. Iscritta nel distretto telefonico di Catania, la linea è rimasta sempre in 'silenzio'. Fino al 9-9-2001 e alla notte successiva. Muta da mesi, e poi mai più utilizzata, nello spazio di due notti la linea generò un incredibile volume di traffico internazionale.
Nessuna chiamata in arrivo.

L'utenza era stata richiesta qualche mese prima da un gruppo imprenditoriale della provincia di Catania, presumibilmente una costola aggregata al Consorzio area di sviluppo industriale.

Il contratto stipulato prevedeva che l'utente avrebbe avuto in dotazione un impianto Isdn. Il canale venne attivato, ma le dotazioni necessarie affinché l'azienda potesse utilizzasse la linea non vennero mai fornite: quel canale non poteva funzionare. Sembrerebbe certo che non l'abbia potuta utilizzare l'azienda che l'aveva commissionata.

Alla fine del 2001, l'azienda si vide recapitare una bolletta salata. Una cosa incredibile: la linea non era mai diventata operativa.

L'azienda protestò con l'operatore, dimostrando di non avere ottenuto la completa istallazione dell'impianto: cosa subito riscontrata dalla divisione clienti business che ha provveduto a cancellare la bolletta dimenticata. Sul piano amministrativo la vicenda si chiuse. E quelle telefonate finirono nel dimenticatoio. Ora, però, quella linea telefonica è nel mirino degli investigatori antiterrorismo del capoluogo siciliano. Che vogliono vederci chiaro su quelle due notti intere passate al telefono e soprattutto intendono capire il senso di quelle chiamate verso Stati Uniti e i paesi del mondo arabo alla vigilia dell'attacco all'America.

Il traffico misterioso sarebbe transitato su una delle linee Isdn richieste a Telecom dal Consorzio area di sviluppo industriale. È importante ricostrire tutte le fasi dell'installazione, per individuare possibili falle sfruttate per inserirsi nella linea.

Le Isdn ormai superate dallo sviluppo tecnologico, sono linee digitali a doppio canale multinumero. Le informazioni 'scorrono' sulla linea sotto forma di codici numeri in sistema binario per poi essere aggregate in forma digitale grazie a una borchia. Per questo, il segnale che corre sulle linee isdn non è intercettabile.
È una linea che non può essere clonata, semmai può essere utilizzata da postazioni esterne mediante l'installazione di una borchia lungo un punto qualsiasi del tracciato della linea, oltre che sul punto terminale.

Le Isdn sono considerate estremamente versatili: consentono anche il trasferimento di chiamata e, grazie al secondo canale di cui dispongono, sono utilizzabili per conversazioni a tre. In questo caso è anche possibile che una connessione generi una conversazione tra due interlocutori connessi alla linea principale:
la linea può essere stata usata come ponte.

di: ladeadeiventi



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