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Messaggio N° 2281 19-06-2007 - 19:41

IL VALORE DI UN'AMICIZIA

Spesso si dicono tante cose a proposito, la più famosa è ”chi trova un amico trova un tesoro”. Ora va di moda anche “un amico non è colui che ti asciuga le lacrime, ma colui che ti impedisce di versarle”.
Un'amicizia può essere vissuta in mille modi differenti, ci si può frequentare spesso o poco, può nascere per caso, può durare anni, come può finire in breve periodo; diversi sono i tipi di amici: dal migliore amico al semplice conoscente col quale si esce in compagnia. Difficile dare una definizione univoca a questa parola.
Un'amicizia quindi, dato che è complessa da definire, è una cosa soggettiva, ma sostanzialmente ve ne sono di due tipi ovvero: posso farmi amico di una persona solo per ottenere qualcosa in cambio (amicizia interessata) oppure semplicemente perchè con quella persona c'è feeling e mi ci trovo bene (amicizia disinteressata).
Ovviamente nel primo caso non si dovrebbe parlare di amicizia, ma ultimamente purtroppo sta prendendo sempre più piede questa modalità di comportamento, in quanto porta ad ottenere qualcosa che magari non si potrebbe avere diversamente.
Con l’avvento della postmodernità difatti si tende a porre al centro dell’attenzione gli interessi dell’individuo, e non della società o del gruppo, come avveniva nella modernità. Il problema è che nella società postmoderna “sembrare” è più importante che “essere”, ovvero ciò che conta non è più quello che siamo, ma quello che sembriamo. Per quanto brutta e forte possa essere questa affermazione, ormai è un dato di fatto che in base a quello che sembriamo veniamo etichettati, e questo perché al giorno d’oggi l’immagine è il valore alla base di tutto, poi viene il resto.
Si pensi, tanto per fare un esempio, al recente assassinio di Erba, due coniugi che si sono autocostruiti un’immagine perfetta e credibile di se stessi, ma che al di sotto celava due esseri che non si possono nemmeno definire umani, direi piuttosto due bestie. La loro unica preoccupazione era la pulizia e la quiete, il loro tormento il pianto di un bimbo, la loro follia senza limiti.
Dall’altra parte c’è un tunisino, Azouz, il quale se prima voleva vendicare la famiglia massacrata, ora si preoccupa di fare serate in discoteca come se fosse un Vip.
La falsità ormai ha preso piede in maniera allucinante senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.
Mentre una volta si facevano i sacrifici per ottenere qualsiasi cosa, ora si può avere tutto e subito, basta passare dalla cassa.
Vuoi diventare famoso e non sei nessuno? Non c’è problema basta che ti fai gli amici giusti, entri nella casa e quando esci sei a Buona Domenica. I mass media sono la potenza e la forza nella postmodernità più che in ogni altro tipo di società precedenti.
Vuoi entrare nel giro degli amici “bene”? Basta un paio di Prada e la scritta D&G sul boxer, non importa se poi fai la spesa al discount.
Questi erano solo degli esempi, ma è così che ormai gira nella maggior parte delle situazioni.
Per fortuna non siamo tutti così, e c’è ancora chi si preoccupa di essere se stesso piuttosto che sembrare chi non è. Essere se stessi, che dovrebbe essere la cosa più naturale di questo mondo, sembra essere diventata la cosa più difficile da fare. Tutto ciò è assurdo.
Forse ci si dimentica sempre più del fatto che siamo esseri umani, che sbagliamo quotidianamente e che reagiamo a tutto ciò che ci capita, ovviamente ognuno in maniera diversa.
Il vero amico quindi, non è colui che ti impedisce di versare le lacrime, ma è colui che senza chiedertelo capisce il motivo per il quale le versi.
Il vero amico è semplicemente colui che, indipendentemente da tutto ciò che comporti, c’è quando sa che ci deve essere, senza che tu glielo chiedi.
Ne esistono ben pochi, e lo sappiamo, ma quei pochi che si hanno, è meglio tenerseli stretti, perché una volta che si perdono poi non è detto che ritornino.
Nella vita ci capita di entrare in contatto con migliaia di persone, ma ben poche sono quelle che ci lasciano qualcosa dentro.
Tra di esse sicuramente ci sono i nostri Amici.

scritto da: massiottantadue



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