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Messaggio N° 2321 25-07-2007 - 22:22

Forza Forleo!

Clemente Mastella, ministro di Casta e Giustizia, a Romano Prodi:
" Caro Romano, se Di Pietro ritiene che i nostri colleghi di governo abbiano avuto atteggiamenti criminosi, dovrebbe dimettersi".
Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica proveniente dai Ds, al Consiglio Superiore della Magistratura:
"Lancio un richiamo a non inserire in atti processuali valutazioni e riferimenti non pertinenti".
Questi non si faranno processare mai, mai. Il cartello Forza Ds ha il controllo del Parlamento.

Forza Clementina!
Pubblico un intervento di Marco Travaglio.

NON PERTINENTE SARA’ LEI
"Anche il Presidente della Repubblica dei Mandarini Intoccabili, davanti al Csm, ha voluto dare la sua bastonata al gip Clementina Forleo, rea di “valutazioni non pertinenti ed eccedenti”, cioè di lesa maestà nei confronti di sei parlamentari che due estati fa scalavano banche e case editrici
in combutta con i furbetti del quartierino e si avvertivano a vicenda
delle intercettazioni in corso (D’Alema, essendo molto intelligente,
per avvisare Consorte del suo telefono intercettato, gli telefonò).
Secondo
Napolitano, con queste “fughe di notizie” l’opinione pubblica rimane
disorientata. In realtà, proprio grazie al giudice Forleo e ai giornali
che hanno riferito le sue ordinanze, l’opinione pubblica ha capito benissimo tutto.
E cioè che “non pertinente ed esorbitante” è il comportamento dei
politici scalatori, non dei giudici che li hanno scoperti e processati.
E che la vera fuga di notizie è quella di chi avvertì politici e furbetti che erano intercettati, rovinando le indagini sul più bello, non certo quelle dei giornali che stanno pubblicando atti non segreti, cioè pubblici.
Napolitano,
come pure Marini e Bertinotti, presidenti del Parlamento degl’inquisiti
e dei condannati, e come il cosiddetto ministro della Giustizia
Mastella, è sgomento per la pubblicazione delle ordinanze della Forleo
prima che queste giungessero al Parlamento. Forse il suo costosissimo
staff (il Quirinale costa il quintuplo di Buckingham Palace) s’è
dimenticato di spiegargli come avvengono queste cose: visto che, dal
2003, la legge impone ai giudici di chiedere il permesso al Parlamento
per usare le telefonate intercettate in cui compare la voce di un
parlamentare, la gip Forleo ha chiesto quel permesso con due apposite
ordinanze. Che, secondo la legge, sono state depositate nella cancelleria del Tribunale venerdì scorso, a disposizione degli indagati e dei loro avvocati. Da quel momento le ordinanze hanno cessato di essere segrete.
Gli avvocati ne hanno preso copia e, senza commettere alcun reato, le
hanno passate ai giornalisti. I quali, senza commettere alcun reato, le
hanno raccontate ai cittadini.
Nessuna violazione del segreto,
nessuna fuga di notizie. Di che parlano, allora, le più alte cariche
dello Stato? Possibile che non abbiano nulla da dire sugli onorevoli D’Alema, Fassino, Latorre, Cicu, Comincioli e Grillo (Luigi) che scalavano banche abusando del proprio potere, alle spalle dei propri elettori?
Possibile
che, ogni qual volta il termometro segnala la febbre e il medico
diagnostica la malattia, le alte cariche se la prendano col termometro
e col medico?
In ogni caso, se Clementina Forleo e i suoi colleghi vogliono evitare, in futuro, di finire massacrati dai politici della casta, anzi della cosca, sanno quel che devono fare.
1) Mai intercettare un delinquente Vip, onde evitare il rischio che questo poi parli con un politico.
2)
Se comunque scappa qualche intercettazione in cui si sentono le voci di
politici a colloquio con vari farabutti, fare finta di non riconoscerle.
3) Se il perito che trascrive le telefonate riconosce ugualmente le voci dei politici, cestinare la perizia e cambiare perito.
4)
Se i reati risalgono a due anni prima, anche se non è ancora scattata
la prescrizione, bruciare tutto perché – come dicono D’Alema e Prodi -
“comunque è roba vecchia”.
5) Se la Procura insiste a chiedere di
inoltrare le telefonate al Parlamento, evitare di spiegare
nell’ordinanza perché queste sono penalmente rilevanti o, meglio
ancora, dire che sono tutte cazzate e pregare le Camere di negare
l’autorizzazione.
6) Non depositare mai le ordinanze agli avvocati
difensori, onde evitare che finiscano sui giornali, e chissenefrega dei
diritti della difesa.
7) Se non si è d’accordo con l’impostazione
dei pm, appiattirsi comunque su di loro perché ora, all’improvviso,
piacciono i gip appiattiti sulle Procure.
8) Prima di fare qualsiasi
cosa, recarsi in pellegrinaggio a Ceppaloni per la necessaria
autorizzazione a procedere del superprocuratore nazionale
anti-giustizia Clemente Mastella." Marco Travaglio

 Scritto da: parkeggiatoreabusivo



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