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Messaggio N° 1720 10-01-2006 - 18:11

Una Societą Di Tabł



Cąpita che una sera di inizio anno si
intavoli una discussione su un argomento come quello delle droghe leggere e pesanti, prendendo spunto da un articolo apparso sul mensile scientifico < Focus >, dove viene messo in risalto il diverso atteggiamento degli italiani nei confronti delle sostanze stupefacenti.
Nel discutere sull'argomento si elencano, ovviamente, gli effetti negativi dell'assunzione delle droghe, non potrebbe essere altrimenti. Ed, al contempo, vengono fornite alcune informazioni di carattere generale sul significato di termini specifici o sull'uso che di esse ne viene fatto all'estero.
Quand'ecco, all'improvviso, che a qualcuno non sta bene parlare di queste cose e ne sottolinea l'inutilitą, quai come se  parlandone avessimo voluto fare una sorta di pubblicitą alle < Canne >.
Ovviamente niente di tutto questo č vero.
..
Parlare di argomenti come le droghe, il sesso, i matrimoni gay, la contraccezione, la nuditą, la non verginitą et similia č stato da sempre considerato un vero e proprio tabł nella nostra societą. Spesso il non affrontare questi temi, cosģ attuali e cosģ delicati, comporta una inevitabile disinformazione sugli stessi, causando conseguenzialmente pregiudizi mentali ed intolleranze razziste.
..
L'informazione su questioni sempre messe al bando č indispensabile soprattutto oggi, in questo ventunesimo secolo costellato purtroppo ancora da sentimenti negativi di ogni genere e tipo, avversione ancora contro i gay, contro le persone di colore, contro le diversitą religiose, intolleranze e chiusure mentali...addirittura c'č chi ancora ha il coraggio di fare in uno stadio pubblico il saluto fascista, come se la Storia non ci avese insegnato nulla.
...
Ma andiamo per ordine, cerchiamo, anche se brevemente, di capire il significato del termine < tabł>.
La parola Tabł, Taboo, Tapu o Tabu č originaria della Polinesia e significava " segnato, fortemente marcato ", riferito ad una serie di usanze che regolavano la vita di quel popolo.
Il primo occidentale ad usare questa parola in un'altra accezione, quella cioč di un divieto assoluto di fare, mangiare, guardare o desiderare qualcosa o qualcuno,per poter rimanere in una societą o appartenere ad un determinato clan o tribł, fu il famoso navigatore James Cook.
Il termine contrario a Tabł divenne cosģ il " Noa ", ovvero "il lecito", tutto ciņ che era permesso.
..
Detto questo, non ci resta che chiederci:
..
1. possibile mai che nel 2006 ci siano ancora persone con cui non si puņ discutere, anche semplicemente a carattere infomrativo, di certi argomenti ??
..
2.Non sembra anche a voi che sia arrivato il momento di educare la nostra mente alla tolleranza, al rispetto, all'approfondimento, all'abbandono di falsi moralismi, per poter integrarci in una societą che chiede prepotentemente di crescere e modernizzarsi ???


scritto da:julia974



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