Creato da: Blog_Magazine

Blog Magazine

Il Blog Ufficiale della Community di Libero

Area personale

- Login

Cerca in questo Blog

 
trova
 

Archivio messaggi

  << Luglio 2024 >>  

Lu Ma Me Gi Ve Sa Do

 1   2   3   4   5   6   7 
 8   9   10   11   12   13   14 
 15   16   17   18   19   20   21 
 22   23   24   25   26   27   28 
 29   30   31         

Guarda le immagini del Mese

I miei Blog Amici

Leggi e diffondi

Scrivi anche tua.gif
 
Citazioni nei Blog Amici: 397

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.

RSS (Really simple syndication) Feed Atom

BlogMagazine

Top 100 Italia di BlogItalia.it e Technorati

Cunctator

Free Hit Counter Code

 

Messaggio N° 1991
02/11/2006 - 17:55:17

UNA MORTE VIOLENTA

immagine“All’alba del 2 novembre 1975 veniva trovato, abbandonato nel vasto squallore dell’idroscalo di Ostia, a pochi chilometri da Roma, un corpo esanime, un “sacco di stracci” come lo ha definito una testimone oculare, un uomo martoriato, con le ossa spezzate e il volto tumefatto quasi irriconoscibile. La testa fracassata dalle bastonate, il corpo straziato dalle ruote di un’automobile…”  (tratto da Il Castoro di Serafino Murri) 


Siamo nelle vicinanze del mare e quella testa e quel corpo sono di Pier Paolo Pasolini, poeta, romanziere, filologo, critico e regista cinematografico, ma soprattutto colui che ha ridato un volto alle periferie romane, le cosiddette borgate, e voce al sottoproletariato urbano, restituendogli dignità e ragione di esistere. Regalando emozioni e momenti di vita vera. Ed è stato trucidato su una specie di campo di calcio abbandonato, a lui che piaceva così tanto giocare a pallone…

“È morto un poeta – urlò Moravia dopo la sua morte – e di poeti veri nella storia ne nascono uno o due ogni cent’anni!”. È triste ricordarsi di Pasolini solamente in occasione dell’anniversario della sua morte, perché magari rientrando a casa tardi e accedendo il televisore rivediamo la faccia malandrina e butterata di Accattone o quella bonaria e inconfondibile di Mamma Roma.

Dal romanzo “Una vita violenta”:

Il “Quo Vadis” era bello lungo, e quando che finì e Tommaso e Irene uscirono dal “Garbatella”, era già scuro che pareva notte alta. Il baretto sulla piazzetta davanti al cinema luccicava come un brillocco, con tutti i suoi tubetti al neon, e la Garbatella intorno era un mucchio di luci sperse nella notte. Le cricche dei giovanotti erano aumentate, e chi a cavalcioni di un motorino si preparava a andare dentro Roma, e chi ci tornava, tutti schiamazzando e facendo il quarantotto.

di: pigilli

Inviato da: il_giornalaio Trackback: 0 - Commenti: 2



La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/blog_magazine/trackback.php?msg=1845216

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:

Nessun Trackback



 
 
Inviato da suede68 il 05/11/06 @ 20:36 via WEB
Grazie di averlo ricordato. Ciao, Monica.
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da pigilli il 06/11/06 @ 11:48 via WEB
Ciao Monica, era il minimo che si poteva fare… peccato che la tv rimanda i suoi film solo ad ore proibitive… e i più giovani non hanno neanche la possibilità di apprezzare la sua arte. Pier
(Rispondi)



© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963