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Messaggio N° 2372
| 30/09/2007 - 20:33:06 |
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Di ora in ora, la situazione in Birmania, diviene sempre più drammatica. La rivolta civile contro la giunta militare che nel paese detiene il potere, è, inizialmente, partita da un gruppo di monaci buddisti vestiti con la loro tipica tunica rosso porpora, da cui il simbolo del rosso come segno di solidarietà mondiale, poi si è avvalsa dell' apporto di centinaia di civili. Dopo un ultimatum della giunta dato ai manifestanti, l'esercito ha cominciato ad aprire il fuoco. Il numero dei morti cresce sempre di più. La vita imposta dalla giunta militare è ai limiti del rispetto dei diritti civili, prezzi alle stelle, impossibilità di condurre un'esistenza dignitosa. Queste alla base le motivazioni della rivolta. Amnesty International ha richiesto un intervento immediato dell' Onu nel paese. Tuttavia, fino ad ora è stato fatto ben poco. Le sanzioni previste dagli Stati Uniti e dall' Unione Europea non riescono a passare all' approvazione del Consiglio di Sicurezza, in quanto vengono sistematicamente bloccate dal veto di Cina e Russia, paesi che come abbiamo già visto , intrattengono relazioni economiche con il regime militare della giunta. Da un punto di vista economico, i detentori del potere hanno massacrato l'economia birmana, vendendo sotto prezzo le principali risorse del paese, tra cui petrolio e gas naturali. Tutto a favore soprattutto della Cina. Domanda: perchè adesso la stessa Cina dovrebbe partecipare alle sanzioni dell' Ue e degli Usa, fermando la politica massacrante del governo della giunta se essa stessa vive di queste malefatte ? ...
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Inviato da il_giornalaio il 01/10/07 @ 13:11 via WEB
Sono stato in Birmania se mesi fa, e ho trovato una popolazione sotto il giogo della dittatura...intimorita dal regime, gente che andava avanti alla meno peggio, che viveva con i pochi mezzi a disposizione, tutti riuniti nelle sale da the, in giro, che ti salutano e ti sorridono. Anzi, a rangoon il sorriso l'hano perso da un pezzo, nelle campagne ancora qualcuno ha il sorriso tipico dei buddhisti, come in sri lanka, poveri ma sempre col sorriso sul viso..Ho notato che se in Birmania provi a parlare con qualcuno del posto, la polizia ti osserva, e subito dopo va a chiedere al poverello che hai fermato per chiedere una indicazione su qualche posto, che cosa gli è stato detto....insomma effettivamente non se la passano bene, e dulcis in fundo, sono costretti ai lavori socalemente utili nel rifare le strade, uomini donne e bambini...a respirare asfalto senza nemmeno avere la scelta di rifiutarsi..e tutto ovviamente aggratis
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Inviato da ilconfidente65 il 01/10/07 @ 16:06 via WEB
TIZIANO TERZANI, titolo: IN ASIA... troverete degli articoli, scritti nel 1988 e nel 1991.... noterete, che da allora non è cambiato nulla... grazie anche alla complicità di certi paesi, che hanno interessi economici in Birmania, come. Cina e Giappone...
(Rispondi)
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