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Messaggio N° 1498
31/03/2005 - 11:54:15

C'è da andarci in paranoia

Letto, penombra, muri più o meno spessi intorno, finestra chiusa, foglio, penna precaria con dubbio funzionamento e lettore cd con della musica poco conciliante della quale senti poco o niente a causa della cosa strana che è quella che viene fuori dallo scrivere. Concentrazione, alienazione, malinconia, rabbia, gioia, caos, equilibrio e si potrebbe andare avanti in eterno, mentre la canzone va avanti e tu non l’hai ascoltata. Scioccamente la rimetti su, rewind, nella piena consapevolezza di quanto realmente non l’ascolterai, ma va bene così. Perché c’è da andarci in paranoia.


Continui altrettanto scioccamente a scrivere nonostante le parole che marchiano il pallido nulla del foglio vergine siano ben lontane da esprimere ciò che tu stai pensando, ma non perché ti servono per pensare, proprio parlando d’altro e a buon intenditore poche parole. Insomma, un bel casino, da andarci in paranoia davvero.


Poi il blocco. I pensieri si incastrano con l’inchiostro che s’incastra con le note galleggianti che impregnano l’aria (o almeno così ti sembra), queste a loro volta s’incastrano con i pensieri che s’incastrano con l’inchiostro e così via, un grandioso circolo di cui non ti ricordi neanche più quale sia l’inizio e allora non ti viene in mente altro che di descrivere proprio questo circolo, nel patetico tentativo di sbloccarti che alla fine funzionerà ma che ti trascinerà giù verso l’inevitabile, eterno, terrificante mostro della retorica. Lì c’è un altro circolo, ed eccoci punto e a capo, con la sola differenza di aver contaminato la derisoria purezza del foglio con qualche marchio inutile (e riecco la retorica) che viene chiamato parola. Orribile, no? Chissà chi me l’ha fatto fare, pensi affogando nello sconcerto, d’iniziare a scrivere!


Potevi fare tante cose, rifletti, coltivare un hobby, andare a correre e chi più ne ha più ne metta, però no, hai proprio voluto scrivere, te la sei cercata di brutto, e pensare che persino al parola stessa "scrivere", mette la pelle d’oca, bah, chi me l’ha fatto fare, domani brucio tutto, pensi a questo punto, e m’iscrivo al torneo di briscola che è meglio. Eppure sai già che domani sarà lo stesso, c’è chi la chiama testardaggine e chi masochismo e chi ancora passione, boh, tu non lo sai, non le dai un nome, prendi semplicemente una penna e ci provi, a scrivere, ci provi davvero, a costo di dover sterminare tutte le foreste del mondo per procurarti abbastanza carta per soddisfarti.


E, cavolo, mentre tu ti fai tutti questi discorsi il foglio è quasi finito, il cd come un fulmine è schizzato già alla traccia numero undici e mica te ne sei accorto. Forse a qualcosa serve, scrivere, forse non è così male, constati semisollevato.
Forse non è così male.


Eh sì, c’è proprio da andarci in paranoia.


ginevra680


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Articolo pubblicato da: ginevra680

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