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Messaggio N° 1515
14/04/2005 - 21:28:51

Recensione: Blog generation di G.Granieri

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Parlando di tecnologia"
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Il libro di Giuseppe Granieri, "Blog generation", edito da Laterza (2005, pp. 170), fa il punto sul fenomeno blog in maniera piuttosto puntuale e ricca. Tratteggia la storia di questi caratteristici siti web personali, denotandone gli aspetti innovativi. (Questo è l'indirizzo del suo blog).

Il blog come sito gratuito personale, diventa punto di presenza personale in rete, interattivo e che consente di aprire e condurre un discorso su temi che possono essere di interesse più o meno vasto.

Il blog come concentratore di attenzione: nella mediasfera, cioè il mondo dei massa media tradizionali, in effetti l'attenzione è un bene sempre più scarso: invece, leggere o scrivere un blog richiede un minimo di attenzione, offre la possibilità di intervento, consente attraverso numerosi link di l'accesso alle fonti originali e il confronto fra diversi punti di vista, mentre, per esempio, il televisore accesso su programmi di vasto ascolto, potrebbe trasmettere a vuoto. Il blog diviene invece un luogo di riflessione condivisa, anche se quasi mai ha ascolti a tre cifre, anzi, nella maggior parte dei casi è rivolto a pochi intimi.

Il blog come strumento di editoria personale, che possono sfruttare, come lo stanno già sfruttando, 8-9 milioni di utenti di internet, fra i quali si verifica il fenomeno opposto rispetto agli altri media: nei blog, prima si pubblica e poi si filtra, per cui si ha una selezione naturale, per cui in cima alla piramide resta ciò che ha un reale valore. Nei blog un fenomeno interessante è quello del commento: ogni post o messaggio può avere un commento e spesso da questi commenti si ricavano approfondimenti interessanti a volte anche più del messaggio stesso: è vero che oggi esiste il fenomeno dello spam (messaggi indesiderati) che minaccia la genuinità dei commenti; tuttavia resta sempre una risorsa interessante.

La "blogosfera" come passaparola, attraverso gli aggregatori, che consentono di reperire i vari nodi in cui i diversi contenuti si dipanano, e attraverso i diversi blogger possono segnalarsi o scoprirsi interessanti.

Il blog come selezione naturale, si accennava. Granieri riflette sulla regola del rich get richer, cioè del ricco che diventa più ricco, e che porta alla meccanismo selettivo e alla scrematura della fuffa. Le citazioni, i collegamenti diventano in qualche modo moneta di scambio in internet, sia di fronte ai motori di ricerca, sia di fronte ai lettori, e quindi il blog che ha una certa credibilità è destinato ad accrescerla, con l'aumento delle visite, delle citazioni, dei commenti e dei link. Si crea così una aristocrazia del blog, anche se il fenomeno conserva una certa democraticità, in quanto le potenzialità di acquisire visibilità e di salire nell'"olimpo" non sono precluse a nessuno.

Tecnicamente, sono gli RSS, i Feeder e altre diavolerie (peraltro non indispensabili) a consentire di portare nei computer i blog più gettonati.

Sarebbero tante altre le riflessioni utili di Granieri, ma per finire, ricordo questa: l'autore rifiuta la categoria dei blogger in quanto tale: l'industriale e il disoccupato usano l'automobile, ma nessuno si sogna di rivolgersi ai due in quanto "automobilisti": così dovrebbe essere per gli utenti dei blog: uno, nessuno, e... tanti milioni. Ciascuno uguale, ciascuno diverso.

comeweb

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