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Messaggio N° 1609
Tag: Scienza
17/08/2005 - 20:09:48

Mangrovie protettrici delle coste

Digiland vi segnala il Forum
"Dalla parte della natura"
per discutere di questo argomento!


A sei mesi dallo tsunami che colpì il Sudest asiatico nel dicembre 2004 sono stati pubblicati i primi risultati di una ricerca volta a determinare il ruolo delle mangrovie nell'ecosistema costiero.


Paludi di Mangrovie si possono trovare nel mondo dove fiumi di acqua dolce vengono a contatto con l’oceano. Il risultato è una regione salmastra con variabilità della salinità e dei valori delle condizioni dell’acqua.
Le mareggiate condizionano alcuni dei pesci presenti nell’estuario, sebbene i cosiddetti pesci di "acqua salmastra" non ne risentano. Le sole piante, che oltre alla mangrovia, possono tollerare acqua salmastra sono le Felci di Java. Si dice che la parola “mangrovia” derivi dalla parola spagnola “mangue” che significa “contorto” e dalla parola inglese “grove” che significa “boschetto”. Ci sono qualcosa come 50 tipi diversi di alberi di mangrovia, le mangrovie rosse ad esempio sono chiamate "alberi che camminano", sono una specie vivipara, il che significa che i semi maturano mentre sono ancora attaccati all'albero, e soltanto in seguito cadono nell'acqua. Perché il seme raggiunga il livello completo di maturità, deve passare circa un mese nell'acqua. Questi semi fluttueranno galleggiando nell'acqua salata per dei mesi, fino ad arrivare sulla spiaggia. I semi della mangrovia nera sono considerevolmente più piccoli di quelli della mangrovia rossa, il che permette che la corrente li trasporti ancora più all’interno nelle zone delle paludi soggette al flusso e riflusso delle maree, dove gettano le radici e crescono rigogliose. I semi delle mangrovie bianche sono simili a quelli delle mangrovie nere, e si sviluppano nelle zone d'altopiano. Le mangrovie bianche sono uniche perché possono eliminare il sale attraverso le foglie a differenza delle mangrovie rosse che invece hanno la capacità di sostituire gli ioni di sodio, che sono presenti nell’acqua salata, con ioni di magnesio. Queste piante possono essere usate anche come un ottimo filtro per l'acqua, assorbendo materiali organici, fosfati, nitrati causa di tutti i problemi legati alla proliferazione delle alghe, come l'eutrofizzazione.


Dalla ricerca, apparsa su Current Biology, frutto della collaborazione tra le università di Bruxelles (Belgio) e di Ruhuna (Sri Lanka) e tra il Kenya Marine and Fisheries Research Institute e l'istituto francese di Pondichéry, India, viene messo in luce che le cinture costiere di mangrovie sono note da tempo per svolgere una funzione protettiva nei confronti di eventi quali tsunami e, più frequentemente, cicloni tropicali, ma questa funzione non è sempre stata tenuta in considerazione. Infatti in molte zone della costa africana orientale, del continente indiano e dell'Indonesia, sono stati distrutti migliaia di ettari di foreste di mangrovie per interferenze economiche e politiche dettate da benefici a breve termine.


Lo studio consiste in un'indagine approfondita dell'impatto dello tsunami su 24 differenti siti di mangrovie in Sri Lanka. I ricercatori hanno confermato l'effetto protettivo delle mangrovie, dovuto all'assorbimento di gran parte dell'energia dell'onda dello tsunami. Nello svolgere questa funzione-barriera alcuni alberi hanno riportato danni, ma pochissimi sono stati completamente sradicati. Tuttavia i ricercatori hanno sottolineato che molti dei siti di mangrovie oggetto di studio avevano subito danni pre-tsunami, dovuti alla cosiddetta "cryptic ecological degradation", ossia una degradazione, dovuta all'impatto umano, apparentemente di scarso effetto ma che in realtà provoca alterazioni della specie, e che come abbiamo già detto non è altro che un favorevole aspetto del futuro utilizzo di questa pianta come filtro e depuratore naturale.


Già oggi, il "riso di mangrovia" è chiamato così poichè viene coltivato separando con una diga tratti di mare occupati da boschi di mangrovie. La costruzione di dighe permette di controllare la salinità nella parte che viene messa a coltura garantendo produzioni doppie rispetto alle normali risaie d'acqua salata, oltre a costituire una sorta di ecosistema paludoso che preserva le coste e gli ecosistemi.


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Articolo pubblicato da: eliam

Inviato da: Blog_Magazine Commenti: 0



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