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Messaggio N° 1623
08/09/2005 - 11:41:43

Novità per la cura della malaria

La malaria affligge 500 milioni di persone nel mondo, con 2,7 milioni di morti l'anno. Èuna malattia parassitaria causata dal plasmodio, un parassita unicellulare. Esistono quattro specie di plasmodi : falciparum, vivax, ovale e malariae, ma quello più pericoloso e che causa il maggior numero di decessi è il Plasmodium falciparum . La trasmissione del parassita, che avviene attraverso le zanzare del genere Anopheles, dipende dal clima caldo-umido e dall'altimetria e spesso raggiunge i picchi più alti nella stagione delle piogge.


Quando una zanzara Anopheles portatrice del parassita della malaria punge una persona, il parassita entra nel suo sangue, si moltiplica e può causare la malattia o anche la morte. Quando un'altra zanzara punge questa persona, il parassita passa dall'uomo all'insetto, e il ciclo continua. I sintomi della malattia comprendono febbre, brividi, dolori alle articolazioni, cefalea, episodi ripetuti di vomito, convulsioni e coma.


Due importanti novità si affacciano nel mondo per la cura di questa malattia.


Da uno studio pubblicato sulla rivista Science e condotto da ricercatori dell'Imperial College di Londra e dell'Università di Edimburgo, emerge che un comune fungo sarebbe in grado di uccidere le zanzare infette apparentemente "divorandole" dall'interno. Il fungo che agisce per contatto e uccide le zanzare infette entro 14 giorni, cioè nel periodo di tempo che all'incirca intercorre tra il momento dell'infezione e quello in cui la malaria diventa trasmissibile attraverso la puntura dell'insetto, è la Beauveria bassiana.


Il fungo ha mostrato un'efficacia del 90% e si pensa che non presti il fianco allo sviluppo di resistenze, come accade per la gran parte dei trattamenti anti-malarici, difatti nei test di laboratorio la trasmissibilità della malaria è risultata ridotta dell'98%.


Un secondo studio apparso su Science e condotto da ricercatori dell'Ifakara Health Research and Development Centre in Tanzania, dal Swiss Tropical Institute di Basilea e dalla Wageningen University dei Paesi bassi, ha altresì dimostrato che le zanzare impregnate dal fungo nelle case, si infettano e poi muoiono.
Tuttavia altri esperti sottolineano la difficoltà di convincere la popolazione a rischio a usare in futuro spray a base di spore del fungo, poichè non garantirebbero una protezione alle singole persone. Tuttavia le misure proposte sarebbero un vantaggio per l'intera comunità in quanto limiterebbe il numero di zanzare infette, negli ambienti che utilizzino lo spray.


Ricordiamo che con il passare degli anni le zanzare sono diventate immuni agli insetticidi oggi in uso. L'origine della resistenza è da ricercare in mutazioni genetiche che hanno modificato la struttura o la funzione delle proteine bersaglio degli insetticidi e che quindi hanno reso le zanzare più forti e resistenti.


Secondo il Dipartimento di scienze farmaceutiche dell'Universita' di Firenze invece il futuro della cura della malaria è nelle componenti di una pianta che cresce soprattutto in Cina, l'artemisia annua, detta anche assenzio romano. Attualmente, usando le terapie di combinazione con i derivati dell'artemisinina, ACT (Artemisin combination therapies), un attacco di malaria può essere debellato in soli 3 giorni. Ma a Firenze hanno scoperto che utilizzando estratti della pianta meno puri di quelli impiegati oggi per ricavarne l'artemisinina, se ne velocizza di 10 volte l'effetto, diminuendo i costi. Il nuovo cocktail efficace contro la malaria sarà costituito dall'artemisinina, sostanza naturale estratta dall'Artemisia annua (pianta molto comune in Cina, ma coltivata anche in Sudamerica, in Sudafrica e in Puglia) ed efficace al 95% contro il Plasmodium falciparum trasmesso dalla zanzara responsabile della malaria, 'mixata' ai flavonoidi (polifenoli antiossidanti presenti in frutta, verdura e nella stessa Artemisia annua).


Nel mondo le terapie per la cura della malaria non sono sempre aggiornate, l'OMS stima che fino a 2 milioni di bambini muoiono di malaria ogni anno e che in Africa ne muore uno ogni 30 secondi. Solo 9 dei 33 Paesi africani che hanno deciso di adottare misure drastiche e cambiamento terapeutico contro la malattia, hanno effettivamente accesso alle ACT e solo da poco hanno iniziato a usare questi trattamenti più efficaci contro la malaria.


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Articolo pubblicato da: eliam

Inviato da: Blog_Magazine Commenti: 1



 
 
Inviato da YORNON il 26/08/07 @ 16:59 via WEB
La malaria puo' esser curata... qui purtroppo nel caso di tumori... siamo ancora in alto mare...
(Rispondi)



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