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Messaggio N° 1665
23/10/2005 - 15:46:00

Proibire il proibizionismo

Digiland vi segnala il Forum
"Società e diritti civili"
per discutere di questo argomento!



Negli ultimi tempi alcuni mezzi d’informazione di massa hanno riportato alla ribalta del dibattito politico-istituzionale il dramma della droga. Probabilmente si intende avallare quella proposta legislativa che reca il nome dell’onorevole Fini, il cui intento dichiarato è colpevolizzare i tossicomani, giudicati alla stessa stregua degli spacciatori, annullando cioè la “liceità” del consumo personale finora tollerato.


Come argomentano i fautori della proposta di legge, la gravità dell’attuale situazione sarebbe determinata dal “permissivismo” contenuto nel concetto di “modica quantità”, un’idea ispirata e alimentata dall’affermazione, soprattutto negli anni ’60 e ’70, della “cultura della droga”, intimamente sposata alle cosiddette “culture alternative” o “controculture”. In effetti, questo è il ragionamento, rozzo e semplicistico, che fonda lo spirito della legge Fini.


Invece, è un dato incontestabile che la causa dei crimini abitualmente perpetrati nelle aree urbane più degradate, ad esempio i reati commessi dai giovani tossicomani, sia proprio nell’esatto contrario del permissivismo, ossia in quel regime proibizionista che di fatto regola e decide la questione. Un regime che la legge Fini renderebbe ancora più crudo, criminalizzando non solo le abitudini di milioni di consumatori di droghe leggere, ma penalizzando anche altri comportamenti, fino a negare e calpestare alcuni diritti sanciti dalla Costituzione.


Le misure draconiane previste dalla suddetta legge (non ancora in vigore) mirano a reprimere il diritto a “farsi”, ma non ne eliminano le cause reali, nella misura in cui le ragioni dell’alienazione giovanile nelle droghe sono di natura esistenziale, psicologica, culturale, non giuridica. Inoltre, quelle norme punitive investirebbero solo i piccoli spacciatori, ossia gli stessi abituali consumatori di sostanze narcotiche.


Tale disegno politico cela una perversa volontà di esasperare il fenomeno della violenza urbana, specialmente di quella minorile. L’esperienza storica ha dimostrato che l’imbarbarimento di una già ferrea disciplina repressiva non fa altro che scatenare l’effetto contrario, generando fenomeni di recrudescenza e l’aumento del disordine, della rabbia, della disperazione.


Tale proposta di legge costituisce un ulteriore segnale che attesta l’involuzione in senso reazionario di una notevole parte della classe dirigente italiana, a cui non corrisponde un pari fenomeno regressivo nella società civile, che in tal modo si discosta sempre più dagli ambienti, dagli umori e dai poteri istituzionali del Palazzo.


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Articolo pubblicato da: robinhood20040

Inviato da: Blog_Magazine Commenti: 1



 
 
Inviato da vonrotenberg il 01/12/05 @ 04:12 via WEB
Credo che fino a quando l'ignoranza, relativa all'argomento "droga", sarà il trucco principale adottato da chi legifera per proteggere gli enormi interessi delle case farmaceutiche e della mafia internazionale, saremo ancora lontani da soluzioni concrete, come ad esempio vuotare gli istituti di pena da un numero altissimo di condannati che in altri paesi avrebbero a che fare al massimo con sanzioni amministrative, naturalmente a secondo delle quantità di "stupefacenti" detenute e di che tipo. Tutto è studiato per garantire la massima ignoranza in materia e per ghettizzare anche la vita di chi veramente ha dedicato anni della propria esistenza per lo studio di certi argomenti. Mi pare di tornare indietro nel tempo, quando in America al top delle sostanze proibite c'era l'alcool, che ora in Italia qualsiasi ragazzino può acquistare presso qualunque supermercato ed ubriacarsi fino alla morte. Cosa dire poi dei grossi centri come S.Patrignano che promuovono questa attività, dando un'idea del tutto falsata degli effetti nocivi dell'alcool. Ma non voglio parlare di questo, vorrei che dopo aver esaminato a fondo l'argomento, rimanesse almeno una parvenza di libero arbitrio, od un altro tipo di controllo medico, per poter acquistare in farmacia tutto ciò che ora la gente è costretta a comprare a mercato nero, foraggiando la mafia in una serie di attività veramente criminali che ormai credo siano ben note a tutti.
(Rispondi)



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