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Messaggio N° 1671
27/10/2005 - 12:41:49

Piccoli Giornalisti e Grandi Problemi


All'inteno del Liceo scientifico “M. Vitruvio Pollione” di Avezzano è presente una redazione che si occupa della stesura di un giornalino scolastico. Il termine "giornalino scolastico" è riferito all'ambito di divulgazione non certo alla qualifica editoriale dato che si tratta dell' estensione di una testata regolarmente registrata al tribunale della stampa quindi coperta dalla garanzia costituzionale della libertà di parola e della non soggezione a censura.
Detta questa importanta premessa.

Il giornalimo ha pubblicato la notizia della nascita di un' associazione (tra l'altro definita "bizzarra") sulla promozione di uno "sbattezzo collettivo" -ovvero la cancellazione degli effetti civili del battesimo cattolico-  con tanto di modalità per "sbattezzarsi".
Quello che è successo dopo, stando alle parole dei ragazzi, avrebbe dell' incredibile se confermato.

Durante la lezione un professore di lettere si rivolge alla classe di uno dei curatori del giornalino, dichiarando che il foglio aveva offeso non solo la scuola ma lui personalmente

Non so in che modo ci si possa sentire offesi dalla notizia data della nascita di un' associazione...

Poi inspiegabilmente, è andato oltre. Ha annunciato la sua intenzione di mutare atteggiamento nei confronti dell’ intera classe perchè nessun allievo gli aveva manifestato esplicitamente il proprio dissenso dalla testata.
Durante la discussione gli studenti hanno ribadito il proprio diritto a leggere e giudicare liberamente ma il professore ha proibito ad uno studente, solo perché membro della redazione del giornalino, di prendere la parola, affermando
testualmente: “Ti proibisco di parlare e uso la mia autorità nel farlo!"


La cosa, se confermata, sarebbe gravissima. Un professore non può usare la sua autorità per vietare la pubblicazione di un articolo su un giornale, minacciare gli alunni per imporre una propria ideologia personale e imporre il silenzio ad uno studente durante un dibattito perchè questi espone un' idea contraria alla sua.
Ho detto SE CONFERMATA perchè ovviamente a questo punto il Preside dovrebbe fare luce e vedere se sono realmente andate così le cose.
Le dichiarazioni dei ragazzi seguono l'uscita di una edizione straordinaria del giornale (che potete leggere qui ). Appena un' ora dopo la pubblicazione dell' edizione straordinaria il Preside (  Angelo Bernardini venuto alla ribalta dei media per una sua circolare in cui vietava a scuola l'uso dei pantaloni a vita bassa ) ha addiriturra valutato l'ipotesi di un' azione legale contro i minori per avere diffamato l'istituto.

Al di la degli elementi che ancora mancano per una giusta analisi dei fatti c'è tuttavia la certezza di una bagarre suscitata solo dell' avere RIPORTATO LA NOTIZIA della nascita di una associazione pro-sbattezzo (tra l'altro non certo con toni di simpatica euforia). Hanno fatto bene i ragazzi a riportare sulla versione in pdf dell' edizione straordinaria gli articoli della Costituzione che sanciscono la libertà di stampa e l'autonomia dello Stato dalla Chiesa.
Spero che qualche dirigente scolastico valuti attentamente la situazione. I giornali d' istituto sono una profonda risorsa, insegnano agli studenti a relazionarsi con il mondo, la società, ad esprimere criticamente le proprie convinzioni oltre che a sviluppare in pratica e non solo in teoria la propria capacità di elaborazione sintattica. Non è tollerabile invece che i ragazzi imparino la pressione, l' autorità che non tutela ma che reprime il libero pensiero, la censura. E soprattutto che lo imparino sulla loro pelle.

L'articolo del "casus belli" è disponibile on-line a questo indirizzo inoltre è giusto precisare che il giornale in questione pur essendo diffuso tra gli studenti del Liceo non è il giornale ufficiale dell' Istituto.

Inviato da: DeadStar Commenti: 5



 
 
Inviato da sparus_rm il 27/10/05 @ 15:21 via WEB
Gli insegnanti sono arretrati e inadeguati a parlare di comunicazione, o solo a relazionarsi con essa. Non ne esce bene né la scuola nè il Preside. E' solo l'ultima delle assurde nefandezze che sono state commesse "nel buon nome della scuola". Quando si accorgeranno che il mondo invece vive e lavora attraverso la comunicazione già avranno già sulle spalle la responsabilità di questo. Che vergogna.
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da DeadStar il 27/10/05 @ 15:30 via WEB
quanto ci sarebbe da parlare su questo!!! Purtroppo la comunicazione è TOTALMENTE assente sia dai programmi scolastici sia dall' atteggiamento degli insegnati e non si capisce quanto sarebbe fondamentale tanto per la preparazione quanto per l'avviamento al lavoro o agli studi superiori.
(Rispondi)

 
 
Inviato da stranasiruazione il 27/10/05 @ 16:20 via WEB
La scuola ha un fine : quello di istruire i ragazzi . Mi domando : xkè un professore deve imporre la sua autorità ? C'entra qualcosa con l'istruzione ?
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da sparus_rm il 27/10/05 @ 18:51 via WEB
Temo che certi insegnanti non abbiano chiara la differenza tra "autorità" ed "autorevolezza".
(Rispondi)

 
 
Inviato da OshiroKato il 31/10/05 @ 19:43 via WEB
Non sto a discutere se è giusto o sbagliato o che cosa lo è... Mi rendo conto che la quantità di intelligenza è costante e che la popolazione è in aumento. Già il termine "laicismo" è stravolto, privato dei suoi contenuti e scodellato in forma di anticlericalismo a dei ragazzi che necessitano di informazioni precise e non di parte per poter crescere equilibratamente: questo ne è un esempio lampante. Lo scandalo del "cavallotto basso" puzza di idiozia lontano un miglio, e viene riportato in maniera altrettanto idiota da chi si stupirebbe se il bancario che gestisce il loro conto corrente si presentasse coi capelli viola e pieno di borchie. Tutta questa ignobile farsa non vale la carta su cui è stata scritta, ma in democrazia anche le fregnacce hanno diritto alla visibilità, al massimo ci facciamo quattro risate.
(Rispondi)



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