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Messaggio N° 1681
07/11/2005 - 22:22:20

Concordato Si, Concordato No: La Terra dei "Legnasanti"


Negli ultimi giorni ha fatto polemica, tanto per cambiare, anche all' interno del Centrosinistra, la proposta di Boselli ( SDI-Radicali ) di "superare il Concordato" di seguito la risposta del SIR, l' agenzia stampa Servizio di Informazione Religiosa. 

Pubblichiamo la nota Sir di questa settimana. Il leader dello Sdi, Boselli, ha almeno il merito della franchezza: infatti ha motivato proprio con l’antefatto referendario le nozze (o l’unione) con i radicali, poste sotto il segno di Zapatero, con tutto il vecchio armamentario laicista che ne consegue. La “sconfitta” brucia, brucia davvero tanto. I promotori del referendum contro la legge 40 ancora non si capacitano del flop più clamoroso nella storia elettorale italiana che gli elettori (gli elettori, si badi bene, non certo la Chiesa cattolica) hanno loro inflitto qualche mese fa. Così sparano al bersaglio grosso, vogliono abolire il Concordato.
L’episodio, in sé, è tutto qui: si profila semplicemente la possibilità per la pattuglia radicale, per interposto Boselli (gli altri attori della diaspora socialista infatti sembrano più prudenti), di ritornare in Parlamento ad agitare i classici temi del laicismo più stantio, insieme a quelle tematiche liberali-liberiste-libertarie che da sempre rappresentano la composita ideologia del radicalismo italiano, antica scissione dal vecchio partito liberale. La polemica contro la Chiesa cattolica serve a fare notizia, ma non c’è nulla di nuovo. L’unica avvertenza, è di avere almeno il sacrosanto pudore di non rivendicare tutto questo come l’ultima frontiera del progresso.
E qui forse c’è il punto vero della questione. Il laicismo non è più “moderno”: è una vecchia ideologia otto-novecentesca, che oggi, di fronte alle nuove sfide della cultura, della scienza e della politica, risulta spaesata e per sopravvivere ha bisogno di costruire il proprio avversario. Ecco spiegata l’immagine caricaturale della Cei che una pattuglia di politici, intellettuali e giornalisti a questo fine propagandano ed addirittura la nostalgia della Dc che ne consegue.
In realtà la lezione di questi ultimi anni è proprio che l’opinione pubblica, percependo fino in fondo la portata della sfida che ci sta dinanzi, sulle frontiere della “questione antropologica”, rifiuta ogni scorciatoia ideologica, ogni affermazione astratta, come quelle del laicismo tradizionale o dello zapaterismo insinuante. Così tende a riconoscere alla Chiesa il senso dei problemi reali, l’esperienza della persona incarnata, nel suo corpo, nei suoi affetti, nelle contraddizioni, nella fatica e nella speranza della vita quotidiana, nella domanda di senso che ne consegue.
Il quadro concordatario è garanzia di libertà. La Chiesa, come ha ribadito il papa Benedetto XVI, non rivendica alcun potere o alcun privilegio, ma proprio per questo non può non parlare con chiarezza, non può non continuare a sollecitare, incitare le istituzioni a farsi carico dei grandi problemi dell’uomo di oggi e a dire la sua, nel libero dibattito. E così suscitare le più ampie convergenze possibili, oltre ogni steccato, oltre ogni antica divisione.


La commento punto punto...

Il leader dello Sdi, Boselli, ha almeno il merito della franchezza: infatti ha motivato proprio con l’antefatto referendario le nozze (o l’unione) con i radicali, poste sotto il segno di Zapatero, con tutto il vecchio armamentario laicista che ne consegue. La “sconfitta” brucia, brucia davvero tanto. I promotori del referendum contro la legge 40 ancora non si capacitano del flop più clamoroso nella storia elettorale italiana che gli elettori (gli elettori, si badi bene, non certo la Chiesa cattolica) hanno loro inflitto qualche mese fa. Così sparano al bersaglio grosso, vogliono abolire il Concordato.

A parte che il referendum sulla L.40 non è stato il flop più clamoroso. Quello con la minore affluenza è stato il referendum sull' art. 18. Boselli ha chiamato in causa il referedum non per attribuire colpa alla Chiesa (come sembrerebbe dal travisamento del SIR) ma per sottolineare che con il referendum del 12 giugno si è mostrata chiaramente la linea della Chiesa, una linea politica, di canalizzazione dell' opinione pubblica religiosa verso UN determinato partito. Il che è una violazione del Concordato che attribuisce dei privilegi alla Chiesa in cambio proprio del principio di non interferenza. La questione non è "La Chiesa non poteva parlare" ma "visto che la Chiesa ha chiaramente mostrato di volere andare OLTRE quello che il Concordato le permette è ovvio che a questo punto il Concordato è solo un pezzo di carta"
.....................

Inviato da: DeadStar Commenti: 0



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