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Messaggio N° 1701
30/11/2005 - 10:09:03

IL MALE DI VIVERE

Una notizia ansa battuta pochi minuti fa riferisce che stando ad alcuni dati sostenuti dall'Associazione Docenti Cattolici, in Italia ci sarebbero circa 800mila giovani che soffrono del cosidetto Male di Vivere.

Troppo spesso ci si sente pressati in una società come quella attuale, dove c'è la filosofia dell' Avere e non quella dell' Essere, dove è fondamentale restare al passo dei tempi e della tecnologia se non si vuole < correre il rischio > di essere emarginati da tutti gli altri..... una società dove è importante restare nella massa, nei luoghi comuni, essere in altre parole < NORMALE > .
 
Ma cosa significa essere normali? Rispettare le REGOLE ? Ma poi quali regole sociali , imposte da chi? e Perchè ?
 
In caso contrario....si è completamente matti, folli, pazzi.
 
Nel nostro paese, in base a dei dati Istat, muoino più giovani per suicidio che per AIDS, cancro o droga.
 
Ma allora perchè non cominciamo a porci delle semplici domande e cercare di capire il motivo di tutto questo?

Noi giovani siamo alla continua ricerca di noi stessi, della nostra identità e la nostra società non permette di ritrovarci, perchè è una società che pensa al Dio Denaro, che emargina chi non HA, che impone determinate scelte di  VITA, che emargina le minoranze, le differenti scelte sessuali, politiche, condanna l'apertura mentale e penalizza i meriti, i talenti......portando avanti invece una mentalità di interesse, di convenienza, di scambio.
 
Il progresso è importantissimo nella vita moderna, poter usufruire delle nuove tecnologie che la scienza ci mette a disposizione è fondamentale per il nostro sviluppo fisico e mentale.
Ma tutto questo dovrebbe essere per tutti e non solo per alcuni eletti.

Il consumismo è la vera causa del MALE DI ESISTERE.....e adesso con l'avvicinarsi del periodo natalizio tutto questo diventerà amplificato.

Inviato da: sissunchi Commenti: 8



 
 
Inviato da emilyle il 30/11/05 @ 13:21 via WEB
Brava... Julia... MI sento anche io cosi.. inutile in questa era del consumismo.... Ogni tanto veramente penso a suicidio, a cosa serve vivere? Filosofia ? Mi aiuterebbe?
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da Limpido_cielo il 01/12/05 @ 22:03 via WEB
Cara Emilyle, è vero che se ci guardiamo intorno, tante cose sono veramente brutte. Condivido l'analisi che fa julia 974 , è una lotta dura, ma credo che ognuno nel suo piccolo possa scegliere persone, ambienti, situazioni in cui poter "respirare" ed esprimere un altro modo di vivere e di essere, un mondo in cui ciascuno sia importante solo perché E', che possa essere come SENTE di essere, dove non ci sia giudizio, ma tanta curiosità di conscersi e voglia di liberare e condividere i sentimenti. Sai Emilyle, questo lo possiamo fare: nessuno ci può impedire di guardarci dentro e di dirci :"Sai che c'é, sono proprio una bella persona!", di seguire i nostri sogni e di condividerli con le persone che sentiamo più vicine. Questo possiamo farlo tutti e forse, un giorno, ci riguarderemo intorno e il mondo ci sembrerà e sarà più bello. Un abbraccio L_c
(Rispondi)

 
 
Inviato da julia974 il 30/11/05 @ 13:49 via WEB
non dirlo mai più... vivere è il dono più bello che potessimo ricevere........ vivere SERVE sempre a qualcosa....tutto ha un senso.. anche i momenti difficili.......servono a forgiarci.....a renderci uomini e donne....... come dice uno scrittore famoso... non c'è notte tanto lunga che non permetta al sole di risorgere...... un abbraccio forte..... julia
(Rispondi)

 
 
Inviato da matuelle il 30/11/05 @ 14:47 via WEB
Che tristezza questa notizia, soprattutto se si pensa ai giovani.
(Rispondi)

 
 
Inviato da Bejita il 30/11/05 @ 20:35 via WEB
Io ho interpretato diversamente il male di vivere, come puoi leggere nel mio blog, e non è il peso dell'avere il problema, ma è quello di rinunciare a vivere per amore...
(Rispondi)

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Inviato da julia974 il 30/11/05 @ 22:47 via WEB
lo leggerò...sicuramente...
(Rispondi)

 
 
Inviato da stella112 il 05/12/05 @ 15:40 via WEB
A mio modesto parere il "male di vivere", come viene chiamato in questa sede non nasce per colpa del consumismo o perchè non si stà al passo con la moda ecc.,ma per motivi ben più gravi radicati nella famiglia d'origine che indebolisce l'essere umano in questione, spesso basta poco , una parola, un'attenzione da parte di uno o più famigliari per rendere una giornata nera un po' più luminosa. Anche un disagio esterno alla famiglia che può compromettere lo stato psicologico di una persona, se di base c'è una famiglia ci sarà sempre un punto fermo su cui contare , comunque, bisogna sempre avere l'intelligenza di capire quando si ha bisogno di aiuto rivolgendosi al proprio medico che saprà indirizzarci verso le strutture adatte per trovare un aiuto concreto.La depressione purtroppo è una malattia dalla quale raramente si riesce ad uscire senza un aiuto esterno e non da ultimo ci vuole molta determinazione e voglia di lottare da parte del depresso. Stella112
(Rispondi)

 
 
Inviato da oleadadefelicidad il 05/12/05 @ 17:48 via WEB
beh..penso ke le parole di julia rispekkiano 1pò quello ke in fondo in fondo tutti pensiamo ma teniamo 1pò nascosto con la speranza ke tutto ciò nn venga alla nostra coscienza e ci sbaragli nella nostra vita fatta di poke certezze ke cerkiam di difendere. Fa qndi anke bene "sfogarsi"1pò ma qsto deve esser 1modo di adagiarsi...si c'è skifo embè? Ma si può cambiare? Si Allora nn adagiamoci..la vita e la società ce la costruiam noi. Scusate se sembro 1pò filosofeggiante e politicheggiante ma è ciò ke penso...io sn un (quasi ex) non abile qndi il discorso di julia farebbe + comodo ad 1 persona come me eppure....Ciao
(Rispondi)



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