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Messaggio N° 2645
30/04/2009 - 11:35:34

Cosmogonia

 

Con il concetto di cosmogonia, dal greco kósmos, mondo e génésthai nascere, si intende tutto quello che si inscrive nei miti di narrazione delle origini.

Il fascino di questi miti, guardandoli con l’occhio multidisciplinare di cui la Gimbutas è stata pioniera, liberandosi cioè di stereotipi e di schematismi pregiudizievoli e osservandoli con visione circolare, è che, in qualunque tempo e in qualunque luogo, hanno tratti comuni.

A noi non spetta che riflettere su questo materiale millenario che ci conduce indietro nel tempo quando mito e rito, alla base di ogni gruppo umano, erano strettamente congiunti.

Quello che segue, è uno dei tanti miti delle origini australiani.

Yhi, la Dea del Sole, portò nel mondo oscuro luce e calore, due cose necessarie per la crescita e il mantenimento del mondo creato da Baiame.

Mancava però qualcosa in questo mondo in formazione che non fosse solo istinto e questo elemento indefinibile poteva essere fornito solo da Baiame che era il creatore.

Baiame non aveva una forma corporea e non sentiva il bisogno di averla fino a quando non giunse il momento di presentarsi agli esseri che aveva creato.

Svelò le sue intenzioni a Yhi, dicendole :” devo assumere una forma.La mia mente deve essere messa dentro qualcosa che abbia vita e che sia degna del dono, dev’essere una nuova creazione”

Così dal processo del pensiero, dall’unione di granelli di polvere, dalla creazione di ogni singlo organo e dalle circonvoluzioni del cervello Baiame creò un animale che camminava sulle due gambe, possedeva mani che potevano plasmare attrezzi e aveva ingegno per usarli; soprattutto era fornito di un cervello che poteva obbedire agli impulsi dello spirito e così l’uomo, l’animale più recente, venne creato.

Nessun altro occhio vide la creazione dell’uomo e da quel giorno passò un’eternità di tempo e il mondo si fece scuro e triste. Le inondazioni rovinarono la terra e gli animali si rifugiarono nella parte più alta di alcune caverne, ogni tanto si affacciavano per controllare se le acque si ritiravano ma lo spettacolo era sempre lo stesso, quello di una terra desolata, coperta dalle acque sotto un cielo senza sole.

Infatti la dea Yhi per rabbia, aveva distolto lo sguardo da quando era nato l’uomo. Quando la terra restava senza la luce dorata del sole, i rifugi dell’uomo diventavano oscuri e gli animali impazzivano di paura.

A uno a uno comparivano all’apertura delle grotte scrutando nel buio cercando le ragioni di questo mutamento, ogni animale vide qualcosa, ma ognuno vedeva qualcosa di diverso dagli altri, cominciarono a discutere, litigarono, alla fine la lite degenerò in atti di violenza, alcuni animali ne uccisero altri.

Baiame era molto deluso e dispiaciuto e si allontanò lasciandoli a se stessi, poi però decise di fare un ultimo tentativo e si mostrò loro assumendo le sembianze di un uomo, e così gli animali riconobbero la saggezza di Baiame e Yhi tornò ad inondare il mondo di luce.

Lo spirito del Padre salì nella sua dimora celeste lasciando sulla terra l’uomo, che diventò il re del creato, però non era soddisfatto, osservando gli animali si accorse che gli mancava qualcosa.

Una notte fece un sogno rivelatore. Era sdraiato ai piedi di un albero e lo guardava; l’albero era immobile quando ad un tratto la punta allungata di un fiore si levò sopra la sua testa e dalle vecchie foglie alla base del tronco gli giunse un profumo forte e inebriante. L’albero ora si muoveva e assumeva un’altra forma, l’uomo intuiva che se avesse distolto lo sguardo anche solo per un attimo avrebbe perso qualcosa di prezioso.

La punta del fiore rimpicciolì, il tronco si divise in due parti e da sotto il fiore spuntarono due braccia, la corteccia diventò liscia e morbida mentre il fiore si separava in testa e tronco, alla fine la trasformazione fu completa, una nuova creatura era stata creata da un albero in fiore e ora muoveva i primi passi sull’erba.

Ma questa figura non era un uomo, era più aggraziata, assomigliava in parte all’uomo e in parte era molto diversa perché aveva forme più gentili e arrotondate.

L’uomo, in un momento di felice intuizione, capì che questa creatura era una donna, uguale ad un uomo e complementare nella forma e nella natura. La stessa scintilla divina che c’era dentro di lui illuminò il volto di lei, d’istinto intuì che in lei c’era quella diversità che separava e tuttavia univa nella vita il maschile e il femminile e che entrambi erano uniti nell’eterna diversità, che era parte dello stesso Baiame.

Si avvicinarono l’uno all’altra e si abbracciarono, in questa loro prima danza in cui celebrarono la loro unione sfiorarono appena il suolo. Non era più un sogno ma una realtà. Quando la danza finì, stretti l’uno all’altra restarono fermi a esaminare il mondo che ora sapevano essere stato creato per loro.

“non è solo vostro” disse una voce che giungeva da lontano “guardatevi intorno”. Con meraviglia videro la pianura coperta di piante e di animali immobili in ascolto.

La voce proseguì “ queste sono tutte le mie creature, grandi e piccole, piante e animali sulla terra, nel mare e nel cielo. Esse sono a vostra disposizione e verranno incontro alle vostre necessità”

La voce poi si spense, nella luce del sole c’era una nuova dolcezza:un tenero, vasto sospiro si levò sulla pianura, si spezzò allora l’incantesimo che aveva tenuto fermi gli animali che si allontanarono. La solitudine e l’incompletezza erano terminate.

I miti della cosmogonia aborigena sono infiniti, si può dire che ogni tribù abbia il proprio, alcuni punti sono comuni a tutti i miti, la narrazione però può differire notevolmente, dipende molto dai totem archetipici.

A seconda delle tribù sparse nell’intero territorio, gli Dei creatori variano, hanno nomi diversi, pur presentando delle caratteristiche comuni spesso sono figure diverse tra loro per struttura e funzioni.

Un’altro aspetto comune è che nelle fasi della creazione ci sono stati esperimenti, e non sempre perfetti, e quindi il creatore non era infallibile e la perfezione si raggiungeva con impegno e tentativi, e nello stesso tempo sono proprio le caratteristiche umane a dare più spessore al concetto di Essere Superiore.

Il mito che ho scelto appartiene alle tribù del Nuovo Galles del sud, lo stato che ha Sidney come capitale.

di: miladylady

Inviato da: suede68 Trackback: 0 - Commenti: 6



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Inviato da pensiero.arancio il 02/05/09 @ 16:46 via WEB
ciao volevo chiedere come si poteva segnalare un abuso di un profilo. se vado nello spazio SEGNALA ABUSO non mi da la possibilità di segnalare l'abuso del sito di un profilo, il suo spazio web è un unica pubblicità di un sito per incontri di sesso e inoltre presenti anche video direi osceni e volgari. mi sapere dire come posso fare? grazie.
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Inviato da ale8181_1 il 12/05/09 @ 12:17 via WEB
Di quello che o letto si dice la verita!! ma chi vuole solo stringere amicizia,alla fine prende solo una fregatura,dato che si da la possibilità di registrarsi con ben 7 nick name diversi ,è quindi un pinco pallino qualsiasi si può registrare in falsità.
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Inviato da kainbornhere il 11/07/09 @ 23:58 via WEB
il post cosmogonia è bellissimo, (non capisco cosa c 'entrano i commenti precedenti) grazie !
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Inviato da dragonero1976 il 24/07/10 @ 15:59 via WEB
sì....molto bello....leggendo oltre le righe fà riflettere.
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Inviato da alogico il 28/02/11 @ 13:53 via WEB
...il "mito" è una "costante" presso culture anche eterogenee...
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.. 
 
Inviato da alogico il 28/02/11 @ 13:57 via WEB
Post "stimolante-mente" interessante...
(Rispondi)



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