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Messaggio N° 1759
14/02/2006 - 08:14:56

Sui Pacs o unioni civili

NUOVI PACS : quando il riconoscimento dei diritti civili passa attraverso la tutela delle scelte del più forte : ovvero : il contratto, che scarica le responsabilità individuali del più ricco sulla collettività, batte il diritto del singolo.

Hai già dei figli, e forse un legittimo consorte che ti ha aiutato ad avere ciò che hai e che però ora vuole limitare le tue scelte di totale autonomia affettiva e/o di utilizzo esclusivamente personale delle tue ricchezze? Oppure non ti va che alla tua morte si ridistribuisca tra i tuoi fratelli ciò che i tuoi genitori ti hanno permesso di raggiungere? Pas de probleme : basta trovare un poveraccio che è disposto ad “accudirti” (lavorando o prostituendosi o non avendo molto altro di meglio da fare), naturalmente senza paga o riconoscimento oggi, giusto magari un po’ d’accoglienza e mantenimento, extracomunitario o no che sia; ovviamente senza minimamente intaccare le tue risorse, finchè sei in vita!, o rischiare troppo coinvolgimento. Ci penserà poi la collettività (pensioni di reversibilità etc…) ad onorare le tue scelte, togliendo forse a chi ha più diritto.

Chi è in ospedale ha diritto alle visite di chiunque e questo è un diritto dell’individuo che come tale va regolato. Così come si possono anche eventualmente ritoccare le legittime per quanto riguarda le eredità, se questo è più giusto. E chiunque può decidere di convivere con chi gli pare: amici/che per aiutarsi ad alleggerire le difficoltà della vita o per il semplice piacere della compagnia.

Soprattutto esiste comunque sempre la libertà di dare, intestare o cointestare i propri averi con chi ci pare mentre siamo ancora in vita. Ma certo coi pacs si potrebbe persino creare un bel po’ di scompiglio e fare tanti dispetti a parenti eredi anche dopo morti, senza avere avuto il coraggio di farlo in vita.

I nuovi pacs, alla faccia del nome,non interpretano altro che la rinnovata supremazia dei vincoli di dipendenza e del piacere del più forte sui diritti dei singoli, i quali andrebbero tutelati nella loro individualità negli ambiti specifici e non riconosciuti solo attraverso i legami cui devono sottostare.

Infine, se uno non vuole sposarsi,pur potendo,perché mai dovrebbe voler stipulare un altro patto, comunque ispirato al matrimonio di concezione cristiana, senza l’impegno e la coerenza di questo? Si vuole forse che costituisca il primo passo verso nuove forme di bigamia? Accettando i pacs i rapporti umani perdono ogni profondità e solidità, riducendosi a vincoli di convenienza estemporanei e tutt’altro che liberi e gratuiti : perché mai si dovrebbe altrimenti stipulare un patto scritto? Rinnovabile e velocemente ritrattabile (da chi?…entrambi, o solo il più forte…).

Esiste già una gamma più che ampia di opzioni per tutelare gli interessi di qualcuno a cui vogliamo bene, anche se non accettati dalla famiglia di origine, per es. una gran varietà di polizze assicurative e investimenti di tutti i tipi. E di certo non si può imporre il rispetto per alcuna categoria con le leggi (come fortemente e ampiamente dimostrato dalla Storia) ma solo attraverso una maturazione culturale di rispetto per le diversità. Molto meglio sarebbe piuttosto riconoscere esplicitamente, formalmente e civilmente le unioni gay come tali, in modo differenziato, se è solo questo quello a cui si mira : esplicitamente come alternativa, “laica” e legale, esclusivamente per omosessuali dichiarati, al matrimonio,che, per definizione, così come oggi è concepito nella nostra società, coi suoi diritti, doveri e tutele, ha il suo fondamento nella religione cristiana ; mentre in ogni cultura in ogni tempo è sempre stato considerato come l’unione di base per avere dei figli, quindi necessariamente tra uomo e donna.

Ancora, accettare i pacs significa legalizzare lavoro nero, schiavitù e prostituzione, ovviando socialmente a tante situazioni di disoccupazione e clandestinità, attraverso rapporti legali di serie B. Non sarebbe molto meglio e meno ipocrita allora snellire e razionalizzare i rapporti lavorativi di serie A, per garantire maggiore dignità e uguaglianza per tutti? Passi per una certa Destra non cattolica, liberalista e insieme tradizionalista e razzista, ma che sia proprio la Sinistra a sostenere i pacs contemporaneamente contestando  ogni nuovo taglio di spesa pubblica anche inefficiente è veramente il colmo dell’ipocrisia.

I pacs sono senza dubbio un passo indietro nella civiltà della democrazia e dirigono verso un rinnovato sistema di caste sociali e discriminazioni; per chi vuole “mantenere le distanze”.

Perché fa dipendere i diritti dei singoli dall’accettazione di nuovi patti : i diritti degli individui ricominciano ad essere sorpassati da quelli della “coppia”.

E con ogni probabilità costituiranno almeno 2 passi indietro sulla strada dell’emancipazione femminile. Invece di badanti, lavoratrici indipendenti o libere amanti torneremo ad avere le povere servette tuttofare senza paga e anche un po’ concubine, ma stavolta “legalizzate”. E chi potrà ambire al ruolo di moglie , a tempo indeterminato, dovrà considerarsi fortunata ( o vincitrice di una rinnovata ma antichissima e squallida competizione tra donne…?). Il peggioramento delle condizioni di vita di qualcuna sarà l’inizio del peggioramento per tutte ad effetto domino. Tra la disoccupazione, la crisi economica, nuovi ricatti e la concorrenza spietata di altre, naturalmente sempre più disponibili, diventerà davvero dura la vita per le donne che aspireranno a ruoli sociali e amori dignitosi. Anche perché ora non c’è più alcuna vecchia morale a proteggerle. Ma sarà solo questione di “libera scelta”.


dal blog di anna999

Inviato da: DeadStar Commenti: 7



 
 
Inviato da napoletana22 il 15/02/06 @ 16:38 via WEB
ma chi scrive ha mai letto la proposta di legge per il pacs?le righe che ho letto mi sembrano solo una serie di luoghi comuni,esagerazioni e stupidaggini nate nei salotti televisivi dove gli opinionisti sono gli inquilini del grande fratello...magari mi sbaglio..magari.
(Rispondi)

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Inviato da simplegirldgl il 18/02/06 @ 20:18 via WEB
Scusa, ma perchè invece di dire così, non dicendo niente, non discuti dei singoli punti? Cosa contraddice le singole affermazioni? Finchè si discute così come si fa a capire qualcosa? Io ho dato interpretazioni precise; forse troppo preoccupate; perchè? Parliamone...
(Rispondi)

 
 
Inviato da napoletana22 il 20/02/06 @ 16:07 via WEB
hai ragione,errore mio..permettimi di dire la mia opinione su alcuni punti allora.lascerò da parte tutto il tema del,credo,legittimo credito che dovrebbe essere dato ad ogni tipo di affettività fra persone consensienti. innanzitutto qui si usa il termine bigamia,questo è impossibile che avvenga perchè il pacs sarebbe comunque uno strumento giuridico e come tale destinato a seguire determinate regole, e che per di più viene automaticamente ad annullarsi qualora si contragga un matrimonio.non è vero che in caso di malattia e degenza in ospedale si può ricevere chiunque, e resterebbe il problema di alcune scelte che credo dovrebbero prese da chi vive la quotidianità del malato.il pacs risolverebbe questioni che non possono essere sciolte solo da contratti o testamenti. faccio l'esempio del congedo parentale, della pensione di reversibilità,del mantenimento post-separazione o dei contratti d'affitto.voglio ricordare poi che non tutti credono o possono "usufruire"dell'istituto del matrimonio sia esso civile o religioso ma questo non dovrebbe precludere loro la garanzia di una convivenza migliore. quindi se vogliamo vedere il pacs come un pretesto per sfruttare le persone(e ammetto che non questa non l'ho capita) o come un capriccio,secondo me..e secondo anche l'unione europea che da tempo ci chiede di trovare una regolamentazione adeguata,è una banalizzazione,ripeto da salotto televisivo
(Rispondi)

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Inviato da anna999 il 21/02/06 @ 23:35 via WEB
Forte dei miei 20 anni di vita in più,e visto che evidentemente segui tantissimi salotti televisivi,posso solo risponderti che i contratti d'affitto non vedo proprio cosa c'entrano (io ho convissuto con tantissime persone e il problema non è mai succedere formalmente),le scelte di cura in Italia praticamente non esistono e le visite in ospedale le può fare davvero chiunque.Gli unici che non possono sposarsi per avere la reversibilità sono gli omosessuali, e di questo mi dispiace.Il tuo è un semplice elenco rifritto e pappagallesco di parole vuote.E i pacs con l'amore non hanno proprio niente a che fare : voglio vedere quanto piacerebbe a te ricevere una proposta di pacs dal tuo amato, invece che di matriminio o di semplice convivenza.
(Rispondi)

 
 
Inviato da napoletana22 il 22/02/06 @ 14:03 via WEB
forte dei miei vent'anni in meno,che non mi fanno nè meno capace nè più teledipendente,mi permetto di non essere d'accordo.mi fa piacere sapere che non hai mai avuto problemi per l'affitto,ma io mi riferivo alle tante persone conviventi che quei problemi li hanno avuti quando è venuto a mancare il partner a cui il contratto era intestato.sono ancora più felice di sapere che forse non hai mai vissuto il dramma di passare per le corsie di oncologia o cardiologia,per non parlare di quelle in cui ci sono i malati di aids(perdonami,mi sfugge il termine)e sentirti dire che possono entrare solo i parenti.il problema delle scelte poi c'è,forse ti sfugge che bisogna firmare un certificato per operarsi..mi sai dire chi lo fa se il paziente non è cosciente?non sempre i familiari sono dietro l'angolo o disponibili..e per finire,so che sarei favorevole ai pacs anche se non dovessero riguardare me in prima persona..allora vedi che se limitiamo la questione sul se fa comodo a me va bene altrimenti al diavolo tutto, la facciamo scadere a salotto televisivo?
(Rispondi)

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Inviato da anna999 il 26/02/06 @ 20:42 via WEB
Allora, mi esprimo diversamente : io parlo di fatti vissuti, perciò verificati. Tu parli di eventualità mai verificate, rarissime ed estremamente falsificate nella drammaticità da te riportata, e che in ogni caso potrebbe essere risolta con leggi apposite; non con un nuovo regolamento di rapporti sentimentali vari e generici in più. Cerca di rileggere l'articolo per capire qualche piccolo spunto in più rispetto a : poverini i malati di aids che hanno perso conoscenza (quali?) e per i quali esiste la selezione all'ingresso, come per la discoteche.Sei mai andata a trovare un amico ammalato di aids in ospedale? Ci sono altri modi di dimostrare la nostra (cioè la tua) "sensibilità" e "caritatevolezza",invece di sostenere i pacs.
(Rispondi)

 
 
Inviato da napoletana22 il 27/02/06 @ 16:16 via WEB
Mi dispiace se hai travisato le mie parole cogliendo un uso drammatico che non è mio e comunque non intendo parlare del mio vissuto che ovviamente tu non hai modo di conoscere perchè è assolutamente irrilevante ai fini del discorso.Il punto è:sono d'accordo con te,le mille questioni "burocratiche"potrebbero essere aggirate e sottolineo il termine, usando altri strumenti...ma perchè?se anche l'europa ci chiede di fare qualcosa per tutelare le unioni,anche omosessuali, allora per quale motivo dovremmo rispondere che basta arrangiarsi?c'è bisogno di uno strumento chiaro e preciso e a mio parere il pacs lo è.
(Rispondi)



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