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Messaggio N° 1771
01/03/2006 - 21:29:25

"COME SE IO NON CI FOSSI " Gli stupri in Bosnia

Ho letto questo libro, che parla di una donna internata in un campo di concentramento e stuprata insieme alle sue compagne, che da alla luce il suo bambino, che sente di odiare, lo ha odiato dal primo momento che lo ha sentito dentro di se, un figlio concepito nell'odio, ma quando nasce vede nel bimbo gli occhi di suo padre, solo allora riuscirà a toccarlo, a sentirlo suo, e quella donna stuprata, quella mamma violata e umiliata, lo accetta, anche se frutto della peggiore infamia che si può commettere su una donna.

E' stata una guerra dimenticata, è stata una pulizia etnica che nessuno ha voluto vedere, allora un pensiero a modo mio, alquanto piccolo, una denuncia per chi non sa, per chi non ha voluto sapere.

Durante la guerra in Bosnia Erzegovina più di 20.000 donne sono state stuprate. Dopo quegli eventi terribili sono nati circa 500 ragazzi. Loro, oggi, hanno tra gli 8 e gli 11 anni.

Ognuna delle 20.000 donne vittime di stupro in Bosnia Erzegovina ha una sua storia individuale. Queste donne non sono state solo vittime di guerra, ma lo sono anche oggi, abbandonate e dimenticate da tutti. Prima di tutto sono state abbandonate dai mariti, che non potevano `sopportare la vergogna’. Poi, sono state trascurate dallo stesso Stato che regolarmente in modo patetico richiama loro la tragedia.
Sono poche le donne che sono riuscite a salvare il matrimonio, grazie al fatto di aver tenuto nascosto lo stupro. Molte di loro sopravvivono con soli 18 euro al mese.

Le donne stuprate in Bosnia non sono ancora riuscite neppure a ottenere lo status di `vittime civili di guerra’. La legge non le prende in considerazione e così non hanno diritto alla assistenza sociale e sanitaria.


Tra i casi più noti quello di Dragoljub Kinarac, di Foca, condannato a 25 anni di reclusione per lo stupro di 105 donne, ma tanti, troppi ancora non sono stati condannati e trovati.

Le donne bosniache stanno ancora vivendo molteplici traumi, e oltre ai problemi psicologici devono affrontare pure problemi sociali e culturali. La dottoressa Vesna Vidovic del Policlinico psichiatrico di Zagabria ritiene che nonostante in Bosnia dopo la guerra ci siano stati molti team di esperti che volevano aiutare queste donne, solo una cura di lungo termine potrà alleviare le conseguenze delle violenze subite.

fonte: Osservatorio sui Balcani

scritto da: VociDiDonne

Inviato da: sissunchi Commenti: 4



 
 
Inviato da stella112 il 02/03/06 @ 14:33 via WEB
Ho notato che quando si toccano argomenti duri come quello che hai toccato in questo articolo le persone non partecipano molto aggiungendo commenti che esprimano il loro pensiero, forse perchè, come succede anche a me, la mente leggendo certe atrocità rimane paralizzata e ti rimane dentro un vuoto e un senso di impotenza micidiale.
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da sissunchi il 02/03/06 @ 15:01 via WEB
Il tuo commento mi ha fatto ricordare una poesia di Pablo Neruda che dice così: ......... Come una palpebra atrocemente alzata per forza, sto guardando Sto guardando e ascoltanto come metà dell'anima in terra e metà dell'anima in mare e con le due metà guardo il mondo. E per quanto io chiuda gli occhi e mi copra interamente il cuore vedo cadere un acquazzone sordo di gocciolini sordi. ........ Bisogna trovare la forza di guardare
(Rispondi)

 
 
Inviato da Kadiya27 il 02/03/06 @ 15:32 via WEB
Leggo, immagino, penso...eccome se il cuore si fermasse, vibrasse come scosso da una squarcio che questi racconti provocano nel mio animo. Le parole che raccontano i fatti rimangono incise nella mia testa e il dolore...vorrei far scorrere fiumi di rabbia, urlare BASTA VI PREGO... Ammetto che faccio fatica a leggere di stupri, a guardarli in tv o al cinema o sentire fatti di cronaca...perchè immancabilmente la mia mente eccome se visualizzasse tutto e per giorni rimango con l'immagine proiettata nella mia mente... Il caro vecchio Hobbes immaginò un plasmatore che dal caos creò la materia, il Demiurgo, a volte vorrei sentirmi tale e riplasmare l'inciviltà, la violenza e l'odio... Una volta incontrai una professoressa di psicologia in un mio viaggio in treno, che dalla fine del conflitto in bosnia si è occupata di queste donne e dei loro bambini, ogni anno in estate si reca nei luoghi del dolore e a breve uscirà una raccolta di suoi scritti che se vorrete segnalerò. ...con questo mio semplice post volevo far sentire la mia voce...PER NON DIMENTICARE MAI
(Rispondi)

 
 
Inviato da algadelmare il 04/03/06 @ 04:15 via WEB
Una guerra tremenda che nessuno vuole ricordare...e queste ferite che non si rimargineranno mai.La sofferenza delle donne :dimenticata
(Rispondi)



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