Stasera prendo spunto da questa che è l’ultima frase scritta sul proprio profilo facebook dal ragazzo italiano ucciso oggi in Afghanistan. Cercherò per quanto possibile di non fare retorica e nemmeno celebrazioni che lasciano il tempo che trovano. “Qualcuno dovrà pur farla…” è una frase che va interpretata. Forse molti potrebbero pensare che là i militari Italiani vanno a fare guerra a qualcuno, ma non è affatto così. In attesa delle solite scontate e penose interrogazioni parlamentari e senza stare a commentare le argomentazioni geopolitiche che lascio ad altri più competenti, per chi non lo sapesse, il punto di vista del soldato Italiano generico medio, è che là c’è qualcuno a cui piace giocare con la vita degli altri, nel senso che si esce dall’accampamento e ci si sente un po’ come quei palloncini colorati che giravano dietro i banconi delle vecchie sagre di paese in attesa che qualche improbabile cecchino dall’altra parte li colpisse con un fucile, il più delle volte impreciso. Spesso in Afghanistan, l’unica difesa (e non sorridete, giuro che è così!!!) dicevo l’unico mezzo di difesa veramente valido è correre! Andare veloci! Tanto più veloce gira il palloncino tanto più difficile è colpirlo! L’IED (acronimo inglese con cui sono definiti gli ordigni artigianali –“Improvised Explosive Device”), è forse la maniera più subdola e a buon mercato per uccidere senza correre troppi rischi. Nel recente passato era spesso una granata d’artiglieria semi sepolta sul bordo della strada collegata elettricamente con, ad esempio un cordless, un banale telefono senza fili. Il “trigger man” (l’uomo grilletto) si piazzava a distanza, in posizione perpendicolare a quella della direzione del veicolo. Con un po’ di pratica si studiava il punto futuro e schiacciava il pulsante del cerca-telefono proprio quando il mezzo passava vicino alla bomba e… il palloncino scoppia. Ora,i terroristi, CHE SONO UNA PICCOLA MINORANZA DEGLI AFGHANI, si sono evoluti nelle tecniche di sabotaggio ed al posto del cordless usano ad esempio i cosiddetti “PIR” ovvero dei sistemi wireless ad infrarosso passivo, con il risultato che trovare delle contromisure diventa sempre più difficile, costoso , ma più che altro complicato. Queste disquisizioni tecniche tanto per spiegare che li non si combatte un bel niente ma, con il solo compito di fare “presenza” e “controllo del territorio” nell’intento di garantire un qualcosa che assomigli alla vita normale a dei poveri disgraziati (il popolo afghano), si subiscono dei vili attentati che vengono perpetrati con tecniche sofisticatissime, collaudate e finanziate in tutt’altra parte del mondo, magari in Libano, dove gli stessi identici militari italiani sono invece tollerati, anzi ben voluti. Chiediamoci il perché. Certo, si viene pagati per questo lavoro, e vorrei ben vedere…. E si sceglie di farlo. Ma vorrei sapere quanti degli operai di molte aziende italiane, che certo bestemmiano e sudano per portare a casa poco più di un migliaio di euro, vorrei vedere quanti di loro sarebbero disposti a lasciare la propria casa e la propria famiglia per 6 mesi andando in un posto con temperature proibitive, dormendo in un container (se va bene, altrimenti in tenda) sapendo di andare a fare i “palloncini” in giro giorno e notte per quelle vallate desertiche. Un centinaio di euro al giorno sono sufficienti? Quanti uomini lo farebbero? E quante madri vorrebbero rischiare un figlio per cento euro al giorno? In Italia ci sono circa 113 mila militari che preventivano questo rischio, lo accettano e decidono liberamente di non fare, per esempio, i turni in fabbrica, ma di indossare una divisa. In questo caso è giusto dire “qualcuno deve pur farlo..”. Ed è una libera scelta. Per concludere, un altro spunto di riflessione: da quando la Brigata Paracadutisti Folgore è in Afghanistan io credo che gli attentati contro il contingente nazionale siano aumentati in maniera significante. Questo perché la Folgore esce dagli accampamenti e si fa vedere sul territorio lavorando seriamente a contatto con la gente. E questo dovrebbe fare pensare chi ne ha infangato il nome dopo gli errori di qualche idiota in Somalia. Scritto da: bad_day_a
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